Fabrizio Palenzona, presidente di Prelios ed ex vicepresidente di Unicredit, scende in campo per la presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, terzo ente di origine bancaria italiano per patrimonio e con partecipazioni multimilionarie in alcune big di Piazza Affari (circa il 70% sul totale investito) come Unicredit, Generali, Banco Bpm e la neo-delistata Atlantia.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, Palenzona, per il quale quello in Crt sarebbe un ritorno dopo esserne stato in passato consigliere, sta per partire con i moduli per la raccolta firme fra i 18 consiglieri di indirizzo per essere proposto come candidato presidente e partecipare all'elezione. Il voto decisivo - a scrutinio segreto - sarà solo a inizio maggio, ma la raccolta firme e la tessitura della alleanze decisive per determinare l'esito elettorale sono passaggi che richiedono tempi più lunghi. Tanto che rispetto alla tabella di marcia disegnata nei mesi scorsi fonti riferiscono che Palenzona sarebbe un po' in ritardo, avendo inizialmente fissato a fine gennaio il termine per la raccolta delle sei firme necessarie.

Il presidente uscente Giovanni Quaglia è intenzionato a ricandidarsi. Per vincere servono dieci preferenze su 18. In caso di parità lo statuto prevede che la presidenza venga assegnata al più giovane di età, dunque a Palenzona, che, secondo quanto riferisce chi segue da vicino le vicende della fondazione torinese, è in vantaggio. Anche se, visti i legami costruiti in questi anni con i consiglieri di indirizzo, Quaglia ha carte da giocare. C'è chi dice che il professore cuneese possa optare per una "buonuscita onorevole" ad aprile, con un posto nel cda della partecipata Banco Bpm o, viste le regole di Piazza Meda sul rispetto delle quote di genere, nel collegio sindacale. Ma al momento sono voci e la partita elettorale pare aperta.

Di sicuro, c'è che oggi Crt riunirà il cda per fare il punto sulla lista del consiglio del Banco Bpm e risolvere il rebus sulla designazione del consigliere nel board di Cdp al posto di Matteo Melley, dimessosi a dicembre. Il presidente dell'Acri, Francesco Profumo, spinge per il direttore generale dell'associazione, Giorgio Righetti, una soluzione di sistema anche perché diverse fondazioni litigano per la poltrona. Crt vanta una golden share sull'indicazione, ma potrebbe decidere di giocarla per il mandato pieno del prossimo board di Cdp fra meno di un anno e mezzo. La città di Torino ringrazierebbe.

red

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