Eni: bond, richieste a 10 miliardi (MF)
24 Gennaio 2023 - 09:07AM
MF Dow Jones (Italiano)
È record storico. Mai un'obbligazione corporate mono-tranche
destinata al mercato retail aveva ricevuto richieste per un
ammontare così elevato. Sono state di oltre 10 miliardi di euro,
cioè 10 milioni di obbligazioni dal valore di 1.000 euro ciascuna,
quelle ricevuti dal bond sustainability-linked di Eni, più di
cinque volte sopra l'offerta massima da 2 miliardi.
Un valore, scrive MF-Milano Finanza, peraltro che era già stato
incrementato nel corso della scorsa settimana, raddoppiando
l'offerta iniziale di un miliardo. A riprova del successo del
collocamento, i cui responsabili sono stati Intesa Sanpaolo e
Unicredit, ieri la società guidata dall'ad Claudio Descalzi ha
comunicato che il tetto massimo delle richieste, 2 miliardi, era
già stato raggiunto nel corso della prima giornata di offerta,
lunedì 16 gennaio, confermando quanto anticipato da MF-Milano
Finanza. Il tasso di interesse annuo lordo del bond è stato fissato
al 4,3%, il minimo garantito dall'offerta, che può salire al 4,39%
laddove non venga raggiunto il cosiddetto evento di step up, cioè
le due condizioni stabilite da Eni come impegno con gli investitori
in ambito di sostenibilità: obiettivi relativi alla capacità
installata per la produzione di energia elettrica da rinnovabili e
al Net Carbon Footprint Upstream, cioè l'indicatore che considera
le emissioni provenienti dagli asset upstream di Eni. Il prezzo
delle obbligazioni è pari al 100% del loro valore nominale.
Va da sé che, visto lo sforamento della domanda rispetto
all'offerta, per l'assegnazione dei titoli sia stato necessario un
riparto tra i 309.672 soggetti destinatari, nessuno dei quali, ha
precisato Eni, fa riferimento ai responsabili del collocamento o ai
membri del gruppo di direzione del Cane a sei zampe. Date le regole
di riparto, e visto che i richiedenti sono stati sotto la cifra
(decisamente alta anche per i numeri da record dell'emissione) del
milione, i bond sono stati assegnati così: ciascun richiedente ha
avuto diritto al lotto minimo richiesto, cioè 2.000 euro, e le
obbligazioni residuali sono state assegnate in proporzione alle
richieste non soddisfatte. In caso di ulteriore residuo, questo è
stato spartito mediante sorteggio tra i richiedenti che hanno
partecipato al riparto proporzionale. Soddisfazione per il
risultato raggiunto è stata espressa dall'ad Claudio Descalzi, che
ha ricordato come «il successo dell'emissione sia stato
straordinario e sorprendente», testimoniando «la fiducia da parte
del pubblico italiano: è questo che ci dà maggiore soddisfazione e
ci rafforza».
Vari fattori, secondo gli analisti, hanno contribuito al
successo dell'obbligazioni di Eni, la cui emissione è ora prevista
per il 10 febbraio con scadenza il 10 febbraio 2028. Primo, il
ghiotto tasso lordo al 4,3%, più elevato di numerose emissioni
anche con duration inferiore di un anno e in grado di fare
concorrenza, seppur con una maggiore tassazione, al Btp di pari
durata, che ieri rendeva il 3,47%.
Secondo, il forte impatto comunicativo dell'emissione, che ha
segnato il ritorno di Eni sul mercato retail dopo oltre un decennio
tramite uno strumento finanziario a bassissimo rischio. La società,
inoltre, è considerata estremamente solida (il suo rating è perfino
più alto di quello del Tesoro italiano). E poi c'è un tema legato
alle abitudini di investimento degli italiani, che può fare da
motore propulsore per emissioni simili in futuro.
Come spiega Pantaleo Cucinotta, responsabile Dcm Origination
della Divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo, «oltre 300 mila
italiani hanno dimostrato di avere grande fiducia nel futuro di Eni
e di apprezzarne gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità». L'ampia
disponibilità di risparmio degli italiani e la loro buona
propensione all'investimento obbligazionario, aggiunge, «sono
elementi distintivi del mercato domestico nazionale: la strada è
sicuramente aperta anche per altri emittenti di elevato standing,
che vogliano approfittare del favorevole momento di mercato».
alu
fine
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