Unicredit: per analisti tra migliori banche in Europa (Mi.Fi)
30 Gennaio 2023 - 08:55AM
MF Dow Jones (Italiano)
Dodici analisti di banche d'affari, un coro di buy su Unicredit
prima dei conti del quarto trimestre e del 2022 che saranno resi
noti martedì 31 gennaio. Kwb, Berenberg, Goldman Sachs, Kepler
Cheuvreux, Jefferies, BofA, Citi, Ubs, Credit Suisse, JP Morgan,
Exane Bnp Paribas e Mediobanca Securities hanno tutti scritto note
in cui la banca guidata dall'amministratore delegato Andrea Orcel
viene vista in generale fra le migliori opportunità d'investimento
in Europa. Il titolo, intanto, è salito del 18% a 15,84 euro da
inizio anno portandosi a 15,84 euro, ovvero il livello in cui si
trovava il 10 febbraio 2022, prima che scoppiasse la guerra in
Ucraina a seguito dell'invasione di Putin che ha fatto cadere
Unicredit a maggio ai minimi di 8,2 euro per il peso delle attività
in Russia. Adesso, però, quanto spazio ha ancora per correre il
titolo, dal momento che ha ripreso i livelli pre-guerra? Gli
analisti, scrive MF-Milano Finanza, arrivano a indicare un target
price a 19,5 euro, ovvero il 23,4% i più rispetto ai corsi
attuali.
Per gli analisti americani di Kbw, Unicredit può offrire un
rendimento sul capitale del 13,3%, incluso il dividendo 2022 che
poggia su un payout contenuto, di solo il 35% (un modo per evitare
che intervenga la Bce con restrizioni alla remunerazione degli
azionisti), "uno dei rendimenti più alti del settore" e mantenere
un coefficiente di solidità patrimoniale anche più elevato rispetto
a Intesa Sanpaolo. I tedeschi di Berenberg ritengono che "le
prospettive su Unicredit rimangano sottovalutate dal mercato. La
banca è orientata verso l'aumento dei tassi di interesse, ha
notevolmente ridotto i rischi in bilancio e nel frattempo ha
costituito coperture importanti riguardo alle perdite sui
prestiti".
Inoltre le riserve di capitale sono "tra le più elevate fra le
banche della zona euro. Unicredit sta operando con successo su
tutti i fronti (compresa la distribuzione del capitale) e ci
aspettiamo che continui così", scrivono gli esperti. Goldman Sachs
sottolinea il fatto che "una solida posizione patrimoniale e
margini di interesse più alti dovrebbero permettere a Unicredit di
raggiungere l'obiettivo di rendimento totale sul capitale di 16
miliardi di euro" fra dividendi e buyback. Kepler prevede 4
miliardi di dividendo, pari al 14% della capitalizzazione di
mercato del gruppo, ovvero 0,81 euro rispetto al consenso di 3,75
miliardi per 0,77 euro di dps (dividendo per azione) e un indice di
solidità patrimoniale, il Cet 1 ratio fully loaded del 15,4%
pre-buyback, ovvero il 14,5% pro forma dopo il riacquisto delle
proprie azioni. Per Jefferies la banca rappresenta una delle storie
sul ritorno di capitale "più interessanti nel settore fra le banche
europee: il buyback dovrebbe portare a un rerating sostenuto del
titolo". Con un Cet1 ratio Fully Loaded del 15,4%, Unicredit ha un
cuscinetto di liquidità del 6,2% rispetto ai requisiti minimi e 9
miliardi di euro di liquidità rispetto all'obiettivo minimo
stabilito dai manager del 12,5%.
BofA sottolinea che Unicredit continua a offrire il "rendimento
totale -cedola più buyback- più elevato nell'area dell'euro mentre
viene scambiato con un rapporto prezzo/utili contenuto, di circa 6
volte". Gli analisti stimano che la banca possa registrare un
buffer (cuscinetto) di liquidità di 400 punti base al di sopra del
requisito minimo Bce del 9,2% e "restituire comunque il capitale
agli azionisti finanziando qualsiasi potenziale occasione in caso
M&A". Ubs ha collocato Unicredit al quinto posto nel settore
finanziario grazie al suo dividend yield del 6,1%. Insieme a
Deutsche Bank sono le "uniche banche dell'Eurozona presenti
nell'elenco dei titoli preferiti". Credit Suisse sottolinea la sua
preferenza per Unicredit in Italia grazie a Npl più bassi, livelli
di copertura più elevati e un "significativo eccesso di capitale,
offrendo flessibilità per superare eventuali problemi in arrivo".
JP Morgan vede un "significativo potenziale di rivalutazione grazie
alla solidità del bilancio e al rendimento sul capitale ancora
sottovalutati".
Anche con una svalutazione completa delle esposizioni russe e
una riduzione del Cet 1 di 100 punti base, «la distribuzione del
capitale rimarrebbe intatta con il Cet1 ancora in linea con
l'obiettivo del 12,5-13%», conclude JP Morgan. Per i francesi di
Exane, gli attuali rapporti di prezzo/utile attesi al 2023 e 2024
di Unicredit, rispettivamente di 5,4 e 4,6 volte rimangono a nostro
"troppo bassi considerando la buona dinamica degli utili, il
bilancio piuttosto solido della banca e il potenziale di
distribuzione senza pari". Il titolo rimane una delle "nostre
scelte migliori tra le banche europee". Unicredit è un titolo da
top pick per Mediobanca Securities non solo a Piazza Affari ma nel
panorama europeo. Gli analisti di Piazzetta Cuccia ritengono che
che l'azione toccherà diversi obiettivi importanti nel 2023. In
primo luogo, scrivono i broker della merchant milanese, Unicredit è
una delle banche più generose con gli azionisti in Europa ed è in
grado di "restituire circa il 20% della capitalizzazione di mercato
nel biennio 2022-23 in un un mix fra dividendi pagati in contanti e
riacquisti". In secondo luogo, Unicredit mostra "uno dei migliori
coefficienti patrimoniali pari a oltre il 15% di Cet1 ratio tra le
banche europee, con un possibile rialzo derivante da un'ulteriore
ottimizzazione degli asset ponderati per il rischio (le Rwa)
attraverso l'uso delle cartolarizzazioni sintetiche".
Il capitale forte può sostenere una redditività elevata o
proteggere gli azionisti in caso di profonda recessione in Europa.
Inoltre, con circa il 20% delle operazioni effettuate in Germania,
la banca italiana guidata dall'amministratore delegato Andrea Orcel
può beneficiare "direttamente dell'ombrello protettivo di oltre 200
miliardi di euro messo a disposizione dalla Germania per le imprese
e le famiglie nel 2023 e nel 2024". In terzo luogo, aggiungono gli
analisti di Mediobanca Securites, il titolo scambia a un multiplo
di 0,5 volte sul tangible equity (il patrimonio tangibile) per un
ritorno sul capitale (Rote) atteso al 2023-24 rispettivamente del
7% e 9% con uno sconto sul rapporto prezzo/utili a due cifre per il
settore finanziario. Con la conseguenza che "il rendimento del
capitale e la forza del bilancio sono a fatica riconosciuti dal
mercato". In quarto luogo, anche Piazzetta Cuccia cita il capitolo
M&A e Unicredit "come acquirente di un altro istituto di
credito, un fatto che potrebbe avere senso se il rendimento del
capitale (potenziato e distribuito in un periodo di tempo più
lungo) venga abbinato con la riduzione dei costi2, concludono gli
analisti di Mediobanca Securities.
red
fine
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3008:39 gen 2023
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January 30, 2023 02:40 ET (07:40 GMT)
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