Banche: Financial Stability board non pervenuto sulle crisi (MF)
29 Marzo 2023 - 8:28AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il Financial Stability Board ha detto ieri di "essere pronto a
prendere misure per mantenere la resilienza del sistema finanziario
globale". Questo vago impegno, scrive MF-Milano Finanza, è arrivato
al termine di una riunione ordinaria che si è tenuta ieri in
modalità online. Tuttavia finora l'organismo internazionale
presieduto dal falco Klaas Knot, governatore della Banca d'Olanda,
ha fatto ben poco riguardo alla recente turbolenza finanziaria.
Eppure era prevedibile che il forte rialzo dei tassi delle banche
centrali avrebbe potuto causare volatilità sui mercati deteriorando
l'attivo delle banche perlomeno in termini potenziali.
Sono mancate significative analisi in proposito da parte del
Fsb, così come valutazioni sull'impatto delle strette monetarie.
L'organismo composto dalle autorità finanziarie dei paesi del G20
ha preferito concentrarsi su altri temi, senza dubbio importanti,
come quello dei rischi del settore non bancario, delle criptovalute
e dei pagamenti cross-border. Ma sulle conseguenze dei rialzi dei
tassi, diventate ormai ben visibili sui mercati, c'è stato solo
qualche generico appello.
"L'outlook sulla stabilità finanziaria rimane sfidante.
L'inflazione persiste oltre il target in molte aree", ha scritto
Knot il 16 febbraio come presidente del Fsb ai ministri finanziari
del G20. "La storia economica ci ricorda che la combinazione di
livelli quasi record di indebitamento del settore pubblico e
privato, l'aumento dei costi del servizio del debito e la tensione
delle valutazioni degli asset in alcuni mercati chiave possono
rappresentare una seria minaccia per la stabilità finanziaria".
Nessun focus specifico è stato però dedicato al rialzo dei
tassi, a differenza di quanto fatto anche per i rischi climatici e
cibernetici. Il quadro non è cambiato quando la volatilità è
arrivata anche a istituti di dimensioni sistemiche come Credit
Suisse e Deutsche Bank. Ieri il presidente della Vigilanza Bce
Andrea Enria ha suggerito al Fsb di occuparsi dei credit default
swap: scambi per pochi milioni sui cds possono incidere sui prezzi
azionari e sui depositi di una grande banca. "È un mercato molto
opaco e illiquido", ha detto Enria, che ha invitato il Fsb a
studiare un maggior uso delle controparti centrali per i cds.
Ci si poteva aspettare una maggiore attenzione da parte del Fsb
già prima della recente turbolenza bancaria. Knot finora è stato al
contrario tra i falchi che hanno spinto per rialzi accelerati dei
tassi Bce, anche in un contesto economico e finanziario incerto. A
inizio febbraio il banchiere centrale aveva chiesto un aumento dei
tassi di 50 punti base nella riunione di marzo (come poi deciso da
Francoforte) e di altri 50 a maggio. Nei giorni scorsi Knot non si
è più detto certo dell'entità del rialzo di maggio ma ha confermato
che "c'è bisogno di un altro aumento", anche se la Bce ha preferito
abbandonare ogni indicazione sulle mosse future.
Per il governatore olandese la posizione è motivata dai "forti
rischi al rialzo per l'inflazione", mentre non sono state espresse
valutazioni particolari sui rischi per la stabilità finanziaria. I
falchi sono convinti che non ci sia mai opposizione tra stabilità
dei prezzi e finanziaria. Alcuni economisti sono di opinione
diversa. Erik Nielsen di Unicredit ha osservato che "le banche
centrali devono riconoscere che non si può sempre - o del tutto -
separare la politica monetaria dalla stabilità finanziaria. Dipende
dal tipo di stress finanziario e dal suo impatto sul meccanismo di
trasmissione".
In Olanda peraltro l'inflazione è stata sovrastimata
dall'ufficio nazionale di statistica a causa dell'assenza di dati
sui vecchi contratti dell'energia a tariffa fissa. L'aumento dei
prezzi nei Paesi Bassi sarebbe stato circa la metà di quello
pubblicato ufficialmente. Questo problema, presente in misura
minore in altri Stati, potrebbe aver condizionato la politica
monetaria della Bce. I rialzi dei tassi colpiscono anche la Banca
d'Olanda, che ha annunciato possibili perdite in bilancio fino al
2028, per un importo che potrebbe superare le riserve di 11
miliardi di euro.
red
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