Il Financial Stability Board ha detto ieri di "essere pronto a prendere misure per mantenere la resilienza del sistema finanziario globale". Questo vago impegno, scrive MF-Milano Finanza, è arrivato al termine di una riunione ordinaria che si è tenuta ieri in modalità online. Tuttavia finora l'organismo internazionale presieduto dal falco Klaas Knot, governatore della Banca d'Olanda, ha fatto ben poco riguardo alla recente turbolenza finanziaria. Eppure era prevedibile che il forte rialzo dei tassi delle banche centrali avrebbe potuto causare volatilità sui mercati deteriorando l'attivo delle banche perlomeno in termini potenziali.

Sono mancate significative analisi in proposito da parte del Fsb, così come valutazioni sull'impatto delle strette monetarie. L'organismo composto dalle autorità finanziarie dei paesi del G20 ha preferito concentrarsi su altri temi, senza dubbio importanti, come quello dei rischi del settore non bancario, delle criptovalute e dei pagamenti cross-border. Ma sulle conseguenze dei rialzi dei tassi, diventate ormai ben visibili sui mercati, c'è stato solo qualche generico appello.

"L'outlook sulla stabilità finanziaria rimane sfidante. L'inflazione persiste oltre il target in molte aree", ha scritto Knot il 16 febbraio come presidente del Fsb ai ministri finanziari del G20. "La storia economica ci ricorda che la combinazione di livelli quasi record di indebitamento del settore pubblico e privato, l'aumento dei costi del servizio del debito e la tensione delle valutazioni degli asset in alcuni mercati chiave possono rappresentare una seria minaccia per la stabilità finanziaria".

Nessun focus specifico è stato però dedicato al rialzo dei tassi, a differenza di quanto fatto anche per i rischi climatici e cibernetici. Il quadro non è cambiato quando la volatilità è arrivata anche a istituti di dimensioni sistemiche come Credit Suisse e Deutsche Bank. Ieri il presidente della Vigilanza Bce Andrea Enria ha suggerito al Fsb di occuparsi dei credit default swap: scambi per pochi milioni sui cds possono incidere sui prezzi azionari e sui depositi di una grande banca. "È un mercato molto opaco e illiquido", ha detto Enria, che ha invitato il Fsb a studiare un maggior uso delle controparti centrali per i cds.

Ci si poteva aspettare una maggiore attenzione da parte del Fsb già prima della recente turbolenza bancaria. Knot finora è stato al contrario tra i falchi che hanno spinto per rialzi accelerati dei tassi Bce, anche in un contesto economico e finanziario incerto. A inizio febbraio il banchiere centrale aveva chiesto un aumento dei tassi di 50 punti base nella riunione di marzo (come poi deciso da Francoforte) e di altri 50 a maggio. Nei giorni scorsi Knot non si è più detto certo dell'entità del rialzo di maggio ma ha confermato che "c'è bisogno di un altro aumento", anche se la Bce ha preferito abbandonare ogni indicazione sulle mosse future.

Per il governatore olandese la posizione è motivata dai "forti rischi al rialzo per l'inflazione", mentre non sono state espresse valutazioni particolari sui rischi per la stabilità finanziaria. I falchi sono convinti che non ci sia mai opposizione tra stabilità dei prezzi e finanziaria. Alcuni economisti sono di opinione diversa. Erik Nielsen di Unicredit ha osservato che "le banche centrali devono riconoscere che non si può sempre - o del tutto - separare la politica monetaria dalla stabilità finanziaria. Dipende dal tipo di stress finanziario e dal suo impatto sul meccanismo di trasmissione".

In Olanda peraltro l'inflazione è stata sovrastimata dall'ufficio nazionale di statistica a causa dell'assenza di dati sui vecchi contratti dell'energia a tariffa fissa. L'aumento dei prezzi nei Paesi Bassi sarebbe stato circa la metà di quello pubblicato ufficialmente. Questo problema, presente in misura minore in altri Stati, potrebbe aver condizionato la politica monetaria della Bce. I rialzi dei tassi colpiscono anche la Banca d'Olanda, che ha annunciato possibili perdite in bilancio fino al 2028, per un importo che potrebbe superare le riserve di 11 miliardi di euro.

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