Nonostante i malumori sul mercato e il voto contrario dei proxy advisor, il maxi compenso fino a 9,75 milioni del ceo di Unicredit Andrea Orcel dovrebbe ottenere incassare l'ok degli azionisti. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza nell'assemblea annuale di domani una percentuale compresa tra il 60 e il 70% dei soci dovrebbe appoggiare la relazione della remunerazione del gruppo di piazza Gae Aulenti.

L'appuntamento (che si terrà comunque con la modalità del rappresentante designato) sarà un test importante per la banca. Il board di Unicredit ha proposto di modificare la politica di remunerazione per poter premiare il superamento dei target, sottolineando che in caso di "semplice" raggiungimento degli obiettivi lo stipendio di Orcel sarebbe invariato. La "curva d'incentivazione", si legge nei documenti preparati dalla banca per l'assemblea, è inoltre "più severa" per i pagamenti inferiori all'obiettivo.

Nelle scorse settimane i proxy advisor Iss e Glass Lewis hanno consigliato agli investitori istituzionali di votare contro alla luce di alcuni specifici addebiti formali. L'aumento del 30% dello stipendio dell'ad e il meccanismo scelto per convertire i premi in azioni "potrebbero risultare in un aumento eccessivo della remunerazione2, spiega Iss nelle sue motivazioni.

Unicredit ha provato a rispondere alla bocciatura dei proxy: "Siamo rimasti delusi nel vedere che i proxy advisor hanno consigliato di votare contro", ha scritto in una lettera il presidente del comitato di remunerazione, Jeffrey Alan Hedberg, secondo il quale il nuovo sistema proposto sarebbe invece più meritocratico.

Alcuni azionisti si sono però già espressi a favore. Il piano di remunerazione proposto dalla banca per Orcel "è in linea con gli azionisti", ha dichiarato in un'intervista a Bloomberg Edoardo Mercadante, fondatore del fondo Parvus che detiene il 5,2%. Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso Oliver Bäte, ceo di Allianz (storico socio di Unicredit al 3,34%): "come azionisti siamo assolutamente favorevoli al cambiamento dell'incentivo del ceo". Voto positivo esprimerà Fondazione Cariverona (1,6%) e, si mormora, anche la famiglia Del Vecchio (1,9%). L'appoggio dei soci storici e, soprattutto, dei fondi non è comunque incondizionato. Dopo i risultati del 2022, gli stakeholder si aspettano che il ceo mantenga le altre promesse del piano.

red

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MF-DJ NEWS

3008:34 mar 2023

 

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