#Banche: per le big una stangata potenziale da 2,5 miliardi in I semestre - FOCUS
08 Agosto 2023 - 02:41PM
MF Dow Jones (Italiano)
Tassazione extra profitti vale invece 1,2 mld sul 2022
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 08 ago - Un salasso da
2,47 miliardi solo sui conti del primo semestre 2023 delle prime
sei banche italiane, cifra che scenderebbe a 1,55 miliardi se per
Intesa Sanpaolo e UniCredit si considerassero soltanto i numeri
delle attività commerciali italiane. A tanto - secondo quanto
ricostruito da Radiocor - potrebbe ammontare il gettito della
tassazione sugli extra profitti approvata dal governo in base alle
nuove percentuali comunicate poco fa da Palazzo Chigi. Difficile
proiettare i numeri sull'intero 2023, anche valutando la
possibilità di azioni correttive da parte degli istituti, ma è
comunque da notare che nessuna banca aveva segnalato considerevoli
rallentamenti del margine di interesse nelle sue previsioni di fine
anno.
Dall'analisi dei bilanci a giugno 2023 pubblicati da Intesa
Sanpaolo, UniCredit, Mps, Banco Bpm, Bper e Mediobanca e dai
calcoli, naturalmente provvisori, indicati dal testo del decreto,
la parte del margine di interesse eccedente un incremento del 10%
rispetto al primo semestre del 2021 è pari infatti complessivamente
a circa 6,18 miliardi. Cifra decisamente superiore alla parte
eccedente un incremento del 5% del margine di interesse dell'intero
2022 rispetto al 2021 (pari a "solo" 2,98 miliardi) e che quindi
andrebbe presa come base imponibile ai termini della norma. In
attesa dei numeri di fine 2023, i calcoli, come detto, sono per
forza di cose provvisori e non omogenei: per Intesa, UniCredit,
Mps, Banco Bpm e Bper si tratta infatti di semestrali, mentre per
Mediobanca è in esame l'intero esercizio 2022-2023. Per Bper c'è
inoltre un problema di perimetro, cambiato considerevolmente
rispetto al primo semestre 2021. Volendo prendere come riferimento
invece i bilanci 2022 (per la parte eccedente un +5% sul 2021), la
tassa sugli extra profitti sarebbe pari a circa 1,2 miliardi (414
milioni se per Intesa e UniCredit si prendesse solo la parte
italiana).
Scendendo nel dettaglio dei conti dei singoli istituti, le
tassazioni teoriche sugli extra profitti del primo semestre 2023
sarebbero pari a 969 milioni per Intesa Sanpaolo (443 milioni
considerando solo la Banca dei Territori), 790 milioni per
UniCredit (392 per le sole attività italiane), 173 milioni per
Banco Bpm, 265 milioni per Bper, 176 milioni per Mps e 98 milioni
per Mediobanca (intero esercizio). Considerando invece i parametri
relativi all'esercizio 2022, la tassa sarebbe di 454 milioni per
Intesa Sanpaolo (zero considerando la sola Banca dei Territori, che
nel 2022 ha registrato un incremento del margine di interesse
inferiore al 5% rispetto al 2021), 472 milioni per UniCredit (174
milioni per le sole attività italiane), 68 milioni per Banco Bpm,
98 milioni per Bper, 102 milioni per Mps e zero per Mediobanca (che
nell'esercizio 2021-2022 ha registrato un incremento del margine di
interesse inferiore al 5% sul 2020-2021).
Ppa-
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