Ita: Lazzerini; teniamo, ma ripresa voli ha spiazzato Europa (Stampa)
05 Luglio 2022 - 9:13AM
MF Dow Jones (Italiano)
"La ripresa della domanda è stata più intensa del previsto, ma
gli aeroporti europei sono largamente impreparati: Schipol, in
Olanda, ha ridotto l'operatività, e il caos bagagli coinvolge
Londra quanto Parigi. Con ripercussioni a cascata su tutta
Europa".
Lo ha detto alla Stampa l'amministratore delegato di Ita, Fabio
Lazzerini, in merito ai disagi che si sono registrati nel fine
settimana in molti aeroporti, anche se la compagnia di bandiera
italiana è riuscita a mantenere la propria operatività: nessuna
cancellazione, qualche ritardo, ma un servizio sopra la media.
"Tutti noi, insieme al presidente, lavoriamo da luglio dell'anno
scorso quando è arrivato il via libera di Ita e adesso siamo
impegnati a gestire un'estate complicata", ha aggiunto
Lazzerini.
Una performance, quella di Ita, che arriva mentre oggi si chiude
la data room e scadono i termini per presentare le offerte, poi il
Ministero dell'Economia sceglierà a quale delle due cordate in
campo (Msc-Lufthansa con il fondo americano Certares o Air
France/Klm e Delta) affidare il futuro dell'azienda: "In pochi mesi
abbiamo costruito una compagnia efficiente che lavorando bene è
diventata appetibile per due importanti cordate", ha sottolineato
il manager.
I problemi in un aeroporto provocano "un effetto a cascata
difficilmente governabile, eppure come Ita abbiamo una regolarità
superiore al 99%, in questo momento siamo un'eccezione".
Eppure la ripresa era attesa a livello globale: "sì, ma gli
analisti non si aspettavano una crescita così forte. Non ci sono
precedenti di nessun tipo. E quindi mancano gli equipaggi, anche
per colpa del Covid che continua a circolare, e il personale negli
aeroporti non si trova. Poi c'è il macrotema della low cost e delle
agitazioni sindacali con le quali i dipendenti reclamano condizioni
migliori. Basti pensare che Easyjet ha scelto, in certe occasioni,
di vendere meno biglietti aerei per poter viaggiare con due
assistenti di volo anziché tre. Al costo di penalizzare i margini
della compagnia".
Il fondatore di Ryanair, Ryan O' Leary, ha dichiarato che prezzi
dei biglietti saliranno, "ha semplicemente confermato che il
modello low cost non è un modello low fare. Certo ci sono alcuni
biglietti a prezzi particolarmente scontati, ma tra un servizio e
l'altro le tariffe si avvicinano sempre più a quelle delle
compagnie tradizionali. E' arrivato il momento di ridurre gli
incentivi riconosciuti da Regioni e aeroporti a queste
compagnie".
"Quando è scoppiata la crisi, tutte le compagnia avevano
l'esigenza di trasferire l'aumento del costo del carburante sui
prezzi, ma non c'era domanda sufficiente. Ora che c'è, il
trasferimento ci sarà, ma sarà contenuto. Sarà più forte per le
compagnie che si sono assicurate contro il rischio carburante. E
d'altra parte la dinamica dei prezzi è frutto di un'analisi
quotidiana della domanda e dell'offerta. Purtroppo come start up
non abbiamo potuto fare "hedging" sul petrolio da subito, ma ci
stiamo attrezzando in queste settimana per ridurre l'impatto sui
clienti", ha proseguito Lazzerini.
"Siamo nati a ottobre, siamo una start up. Abbiamo i piloti e
gli assistenti di volo necessari per la nostra crescita. Così come
abbiamo già programmato l'ampliamento della flotta aerea. E i
risultati stanno arrivando: siamo partiti con 15 mila passeggeri al
giorno, arriveremo a 50 mila ad agosto. Con un tasso medio di
riempimento vicino al 90% e un aumento del ricavo medio del 30% sul
2019", ha precisato il manager.
"Insieme con il presidente Altavilla abbiamo messo le basi per
costruire una compagnia solida e profittevole che ha attirato
l'interesse del mercato. E' evidente che il piano industriale sia
quello di una compagnia "full service". Credo ci siano tutte le
condizioni perché si prosegue nel giusto modo", ha aggiunto
Lazzerini spiegando che la strategia della compagnia si basa "sul
concetto di Hub. La low cost collegano due punti, noi ragioniamo
sulla connettività globale. Nel 2019, il 62% passeggeri dei
passeggeri italiani passava da un hub esterno, adesso il 18% dei
nostri passeggeri sulla rete internazionale parte con noi
dall'estero e finisce il viaggio fuori dall'Italia. Passando per
Fiumicino. E questo da un lato attira investimenti infrastrutturali
e dall'altro ci permette di ottimizzare l'uso dei vettori. Anche
solo per i lavori in officina. Senza parlare delle ricaduta
positiva sul turismo. A cominciare da quello intercontinentale,
dagli Stati Uniti all'Asia".
vs
(END) Dow Jones Newswires
July 05, 2022 02:58 ET (06:58 GMT)
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