"La ripresa della domanda è stata più intensa del previsto, ma gli aeroporti europei sono largamente impreparati: Schipol, in Olanda, ha ridotto l'operatività, e il caos bagagli coinvolge Londra quanto Parigi. Con ripercussioni a cascata su tutta Europa".

Lo ha detto alla Stampa l'amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini, in merito ai disagi che si sono registrati nel fine settimana in molti aeroporti, anche se la compagnia di bandiera italiana è riuscita a mantenere la propria operatività: nessuna cancellazione, qualche ritardo, ma un servizio sopra la media. "Tutti noi, insieme al presidente, lavoriamo da luglio dell'anno scorso quando è arrivato il via libera di Ita e adesso siamo impegnati a gestire un'estate complicata", ha aggiunto Lazzerini.

Una performance, quella di Ita, che arriva mentre oggi si chiude la data room e scadono i termini per presentare le offerte, poi il Ministero dell'Economia sceglierà a quale delle due cordate in campo (Msc-Lufthansa con il fondo americano Certares o Air France/Klm e Delta) affidare il futuro dell'azienda: "In pochi mesi abbiamo costruito una compagnia efficiente che lavorando bene è diventata appetibile per due importanti cordate", ha sottolineato il manager.

I problemi in un aeroporto provocano "un effetto a cascata difficilmente governabile, eppure come Ita abbiamo una regolarità superiore al 99%, in questo momento siamo un'eccezione".

Eppure la ripresa era attesa a livello globale: "sì, ma gli analisti non si aspettavano una crescita così forte. Non ci sono precedenti di nessun tipo. E quindi mancano gli equipaggi, anche per colpa del Covid che continua a circolare, e il personale negli aeroporti non si trova. Poi c'è il macrotema della low cost e delle agitazioni sindacali con le quali i dipendenti reclamano condizioni migliori. Basti pensare che Easyjet ha scelto, in certe occasioni, di vendere meno biglietti aerei per poter viaggiare con due assistenti di volo anziché tre. Al costo di penalizzare i margini della compagnia".

Il fondatore di Ryanair, Ryan O' Leary, ha dichiarato che prezzi dei biglietti saliranno, "ha semplicemente confermato che il modello low cost non è un modello low fare. Certo ci sono alcuni biglietti a prezzi particolarmente scontati, ma tra un servizio e l'altro le tariffe si avvicinano sempre più a quelle delle compagnie tradizionali. E' arrivato il momento di ridurre gli incentivi riconosciuti da Regioni e aeroporti a queste compagnie".

"Quando è scoppiata la crisi, tutte le compagnia avevano l'esigenza di trasferire l'aumento del costo del carburante sui prezzi, ma non c'era domanda sufficiente. Ora che c'è, il trasferimento ci sarà, ma sarà contenuto. Sarà più forte per le compagnie che si sono assicurate contro il rischio carburante. E d'altra parte la dinamica dei prezzi è frutto di un'analisi quotidiana della domanda e dell'offerta. Purtroppo come start up non abbiamo potuto fare "hedging" sul petrolio da subito, ma ci stiamo attrezzando in queste settimana per ridurre l'impatto sui clienti", ha proseguito Lazzerini.

"Siamo nati a ottobre, siamo una start up. Abbiamo i piloti e gli assistenti di volo necessari per la nostra crescita. Così come abbiamo già programmato l'ampliamento della flotta aerea. E i risultati stanno arrivando: siamo partiti con 15 mila passeggeri al giorno, arriveremo a 50 mila ad agosto. Con un tasso medio di riempimento vicino al 90% e un aumento del ricavo medio del 30% sul 2019", ha precisato il manager.

"Insieme con il presidente Altavilla abbiamo messo le basi per costruire una compagnia solida e profittevole che ha attirato l'interesse del mercato. E' evidente che il piano industriale sia quello di una compagnia "full service". Credo ci siano tutte le condizioni perché si prosegue nel giusto modo", ha aggiunto Lazzerini spiegando che la strategia della compagnia si basa "sul concetto di Hub. La low cost collegano due punti, noi ragioniamo sulla connettività globale. Nel 2019, il 62% passeggeri dei passeggeri italiani passava da un hub esterno, adesso il 18% dei nostri passeggeri sulla rete internazionale parte con noi dall'estero e finisce il viaggio fuori dall'Italia. Passando per Fiumicino. E questo da un lato attira investimenti infrastrutturali e dall'altro ci permette di ottimizzare l'uso dei vettori. Anche solo per i lavori in officina. Senza parlare delle ricaduta positiva sul turismo. A cominciare da quello intercontinentale, dagli Stati Uniti all'Asia".

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July 05, 2022 02:58 ET (06:58 GMT)

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