B.Mps: a un passo da accordo Ue (MF)
13 Luglio 2022 - 09:21AM
MF Dow Jones (Italiano)
Le interlocuzioni tra il Tesoro e la Commissione Europea sul
futuro del Montepaschi sono in fase conclusiva. Questo è uno dei
messaggi lanciati ieri mattina dall'amministratore delegato della
banca senese Luigi Lovaglio di fronte alla bicamerale banche.
L'autorizzazione della Direzione Concorrenza di Bruxelles
(DgComp), insieme con il via libera della Bce, scrive Mf-Milano
Finanza, sarà uno snodo fondamentale per arrivare all'aumento di
capitale da 2,5 miliardi che dovrebbe essere lanciato in autunno.
All'authority è infatti stata sottoposta la richiesta di proroga
del regime di precautionary recapitalization nonchè il piano
approvato lo scorso 22 giugno dal board della banca. La partita è
delicata perché, se da un lato l'intenzione di Roma è quella di
avvicinarsi con gradualità alla exit completando il turnaround,
l'obiettivo della DgComp è evitare che il prolungamento del regime
di nazionalizzazione del Monte risulti distorsivo della concorrenza
nel mercato bancario.
Vero è però che già nei mesi scorsi sono arrivati chiari segnali
di convergenza. La banca ha così potuto riprogrammare con
gradualità l'uscita dell'azionista pubblico senza che la presenza
di una nuova scadenza vincolante metta di nuovo sotto pressione il
venditore.
Ieri intanto Lovaglio ha ricordato le prossime tappe del gruppo,
a partire dall'aumento di capitale (quasi un terzo del quale
servirà per finanziare i prepensionamenti).
"Questa operazione», ha ricordato il banchiere, «non deve essere
vista con le metriche di un normale aumento di capitale. Essendo il
nostro un titolo sottile, ancorato anche a dei sistemi di algoritmo
(se lo spread sale partono le vendite)», ha spiegato Lovaglio che
ha già incontrato 30-40 investitori tra Milano e Londra negli
ultimi giorni: «Iniziamo sempre a parlare di rischi legali e
finiamo a parlare dell'opportunità di investire nella nostra banca.
Avremo una schiera molto forte (di soggetti interessati, ndr),
perché fatte salve le vicende del mercato, che non possiamo
dominare, c'è interesse nel supportare Mps». Il banchiere si è
soffermato anche sulle azioni previste dal piano industriale. «La
banca, nonostante le tempeste, è riuscita a tenere i clienti - ha
aggiunto - e Mps grazie alle sue persone è riuscita ad arrivare
dov' è. Siamo all'ultimo miglio. Se va in porto l'operazione
d'uscita con il Fondo di Solidarietà, dal 1 gennaio l'istituto
entra nelle classifiche delle banche del sistema italiano,
rientrando nel gruppo di testa.
Saremo più leggeri e se gli altri corrono, correremo pure noi,
mentre ora è difficile». Lovaglio ha sottolineato che la banca
toscana deve arrivare a un livello di cost/income in media con gli
altri gruppi, risparmiando circa 270 milioni.
Secondo quanto riportato martedi da MF-Milano Finanza, un
nocciolo di investitori istituzionali potrebbe garantire fino a un
quinto dell'importo dell'aumento di capitale. Per il momento non si
ha notizia di impegni formali, ma nelle banche d'affari sono in
corso colloqui con molti soggetti. Da un lato ci sono i partner
strategici di Mps, a partire da Axa e Anima Holding, che potrebbero
comprare azioni della banca alla luce di una revisione degli
accordi industriali. Dall'altro lato ci sono gli investitori che
ancora non intrattengono rapporti con Siena, ma che potrebbero
entrare nell'operazione convinti dal piano industriale e dalle
prospettive di m&a.
alu
fine
MF-DJ NEWS
1309:05 lug 2022
(END) Dow Jones Newswires
July 13, 2022 03:06 ET (07:06 GMT)
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