CS Axa

In quattro mesi le fondazioni che hanno investito nell'aumento di capitale del Montepaschi hanno guadagnato quasi il 20% grazie all'inaspettato rialzo del titolo. Per CrFirenze, l'ente toscano azionista anche di Intesa Sanpaolo, ciò si è tradotto in una plusvalenza teorica di quasi 2 milioni rispetto ai 10 iniettati nella ricapitalizzazione.

Lo riporta MF-Milano Finanza parlando di un risultato che il presidente Luigi Salvadori (che è anche vice presidente dell'Acri) attribuisce in buona parte agli sforzi dell'amministratore delegato della banca Luigi Lovaglio. Il mandato del banchiere è in scadenza e spetterà al Tesoro (azionista di Mps al 64%) decidere se rinnovarlo o meno. Da azionista però Salvadori sarebbe favorevole a un nuovo mandato.

Domanda. Salvadori, la Fondazione Cr Firenze ha contribuito a quella rete di sicurezza che nell'autunno scorso ha permesso a Mps di chiudere l'aumento di capitale da 2,5 miliardi. Che bilancio fate oggi di quell'operazione?

Risposta. Quell'operazione è stata un investimento di sistema a favore del Paese e del nostro territorio di riferimento, che è la Toscana. Un territorio per cui Mps era e rimane un attore economico decisivo. In quelle settimane di ottobre, come fondazione toscana crediamo di aver svolto un ruolo importante nel sensibilizzare i grandi enti del Nord sul tema. Ovviamente poi l'impegno è stato di tutti.

D. Oltre che dell'operazione di sistema, siete soddisfatti anche dell'investimento finanziario?

R. Naturalmente sì. Molti temevano una caduta del titolo dopo l'aumento di capitale e invece il valore di borsa è cresciuto, reggendo anche alla recente uscita di Axa dal capitale. Il merito è dell'opera di risanamento sostanziale portata avanti dall'amministratore delegato Luigi Lovaglio. Come previsto dal piano, la banca ha ripreso a lavorare sul territorio e con la sua clientela, generando così valore per gli azionisti.

D. Il mandato di Lovaglio però è in scadenza. La scelta spetta al Tesoro ma Lei, da azionista, lo confermerebbe?

R. La mia analisi non può andare in profondità, perché osservo solo dall'esterno i risultati portati da Lovaglio. Fatta questa premessa, per quello che il banchiere ha fatto e per i risultati che ha ottenuto ad oggi, mi sembra che sia stato bravo e che possa meritare una riconferma. Non spetta però a me decidere. Quello che è sicuro è che i risultati ci sono.

D. Le fondazioni oggi hanno il 2,5% di Mps. State ragionando sulla presentazione di una lista all'assemblea del prossimo 20 aprile?

R. Non lo sappiamo ancora, ma non lo escludiamo. Dipenderà dalle scelte che faranno gli altri grandi soci della banca.

D. State ragionando su un accordo parasociale con le altre fondazioni? R. Anche su questo specifico punto i tempi sono prematuri. Una scelta verrà probabilmente fatta entro i prossimi quindici giorni. Quello che posso dire è che vogliamo essere azionisti stabili della banca.

D. Montepaschi però è destinata a essere privatizzata, come prevedono gli accordi presi con l'Unione Europea. Come andrà gestito quel percorso? R. Il percorso andrà gestito con estrema attenzione. Da un lato sarà importante preservare l'appartenenza di Montepaschi al territorio di riferimento, cioè la Toscana. Dall'altro lato ritengo inevitabile che la banca venga coinvolta in quei processi di aggregazione che oggi stanno interessando il sistema finanziario. Sarà insomma essenziale trovare un punto di equilibrio tra queste due esigenze, entrambe comprensibili e legittimi.

pev

(END) Dow Jones Newswires

March 10, 2023 02:47 ET (07:47 GMT)

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