Nei giorni della Cop27, l'Oms ha lanciato un allarme che non è possibile ignorare: "si stima che entro il 2030 i costi dei soli danni diretti" del cambiamento climatico "alla salute siano compresi tra 2 e 4 miliardi di dollari l'anno". Di fronte a questo scenario, il settore dell'assistenza sanitaria - che se fosse un Paese, rappresenterebbe il quinto produttore mondiale di CO2, con oltre il 4% delle emissioni globali, più del settore aereo o marittimo - ha il dovere e le capacità di agire.

Philips, spiega una nota, ha identificato 5 driver che possono aiutare il settore healthcare a essere più sostenibile: 5 ambiti di azione che possono, con la collaborazione di aziende pubbliche e private, istituzioni, fornitori, portare a risultati concreti. Il primo diver è ridurre il consumo diretto di energia. Gli ospedali sono tra i più energivori di tutti gli edifici finanziati con fondi pubblici ed emettono 2,5 volte più gas serra rispetto agli edifici commerciali. Pertanto, il passaggio alle energie rinnovabili può avere un impatto importante. In quest'area, la peer collaboration può fare un'enorme differenza, permettendo economie di scala.

Il secondo diver è ridurre le emissioni indirette applicando i principi di circolarità. Estrazione delle materie prime, manifattura e fornitura dei prodotti rappresentano tra il 40 e il 50% delle emissioni globali di CO2 e la sanità è un grande consumatore di queste risorse. Adottando pratiche e modelli di business circolari, gli operatori sanitari possono trovare modi per utilizzare i materiali per sistemi e dispositivi medici in modo sostenibile. Un esempio di particolare attualità è quello dell'elio. Questo gas nobile, fondamentale per la diagnostica Rm, rappresenta una risorsa limitata ed è oggi di difficile reperibilità.

Il terzo driver consiste nell'implementare soluzioni digitali intelligenti. Strumenti e software digitali supportano la "dematerializzazione", consentendo la creazione di risorse virtuali che offrono il massimo valore con il minimo delle risorse. Queste aprono la strada non solo alla telemedicina - che con l'interazione a distanza tra pazienti e operatori sanitari riduce gli spostamenti e le relative emissioni di CO2 - ma più in generale al passaggio da un modello di strutture cliniche a elevato consumo di risorse a strutture a minor costo, connesse, in grado di offrire a più persone l'accesso alle cure.

Anche il passaggio a soluzioni basate su cloud, servizi e software può contribuire a ridurre le emissioni di CO2. Alcuni studi hanno dimostrato che quando i clienti utilizzano grandi data center centralizzati basati su cloud anziché un'infrastruttura locale viene consumata l'84% di energia in meno. Bisogna poi ridurre i rifiuti: le strutture sanitarie generano a livello globale molti rifiuti, si calcola fino a 13 kg per letto al giorno, di cui il 15-25% sono rifiuti pericolosi. I materiali di consumo medici sono utilizzati in quantità enormi e hanno una vita utile breve, rappresentando una delle principali fonti di spreco.

Infine, il quinto driver consiste nel coinvolgere la supply-chain, che rappresenta il 71% delle emissioni di CO2 all'interno dell'Ue. Per decarbonizzare l'assistenza sanitaria è necessario averne una visione olistica della catena del valore, rendendo il procurement un elemento centrale degli sforzi di sostenibilità e incentivando i fornitori a collaborare. Ad esempio, offrendo condizioni di pagamento migliori a coloro che adottano misure concrete e si impegnano a perseguire obiettivi misurabili e basati su evidenze scientifiche.

Nel 2018, Philips è diventata la prima azienda healthtech a far valutare e approvare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dall'iniziativa Science Based Targets (SBTi). Ha intensificato il programma di sostenibilità dei fornitori in modo che almeno il 50% di questi si impegni a raggiungere obiettivi basati su evidenze scientifiche per la riduzione delle emissioni entro il 2025. Supportando e incentivando i propri fornitori ad adottare e raggiungere tali obiettivi, Philips punta ad ottenere un impatto 7 volte maggiore rispetto alla semplice riduzione delle emissioni di CO2 delle proprie attività.

com/cos

 

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November 16, 2022 13:14 ET (18:14 GMT)

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