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Uno sciopero dei lavoratori delle raffinerie francesi ha interrotto le forniture di carburante a livello nazionale, aggravando la crisi energetica del Paese, mentre le temperature scendono e l'Europa è alle prese con un netto taglio delle forniture russe di gas naturale.

La Cgt, il sindacato francese di estrema sinistra, ha deciso oggi di continuare lo sciopero che ha colpito il sistema di raffinazione del Paese. Il sindacato si è anche mosso per estenderlo a una raffineria a Donges, sulla costa atlantica, di proprietà di TotalEnergies. Ieri il governo ha ordinato ai dipendenti di un deposito di carburante di proprietà di Esso-Saf, una sussidiaria di Exxon Mobil, di tornare al lavoro, invocando poteri legali raramente utilizzati per porre fine agli scioperi.

Gli scioperi hanno lasciato più del 30% delle stazioni di servizio francesi con carenze di approvvigionamento, hanno affermato i funzionari. Si sono formate lunghe file in quelle che hanno benzina e diesel e i prezzi sono aumentati drasticamente. La Francia ha immesso sul mercato carburante dalle proprie scorte e importato grandi quantità dalle raffinerie in Belgio, ma queste misure non hanno impedito l'aggravarsi della crisi. "L'impatto di questo conflitto sociale, ci rendiamo conto, è diventato insopportabile per troppi francesi", ha detto Olivier Veran, il portavoce del governo del presidente Emmanuel Macron.

Lo sciopero si aggiunge ai problemi energetici che hanno colpito l'economia francese. La decisione di Mosca di tagliare le forniture di gas naturale a causa del sostegno dell'Europa all'Ucraina ha fatto salire alle stelle i prezzi del gas e dell'elettricità. Più della metà dei 56 reattori nucleari francesi sono offline a causa della corrosione dei tubi che raffreddano il nucleo del reattore e di problemi di manutenzione, sollevando timori che il Paese possa affrontare carenza di elettricità questo inverno.

Il governo di Macron ha adottato misure per limitare i prezzi del gas e dell'elettricità per le famiglie ma le imprese sono state duramente colpite e i danni sono destinati ad aumentare il prossimo anno. Nel frattempo, gli scioperi a Edf, la compagnia elettrica statale del Paese, hanno ritardato le riparazioni necessarie per riavviare i reattori.

La Cgt e un altro sindacato di sinistra, Force Ouvriere, chiedono un aumento del 10% dei salari per compensare i lavoratori per l'aumento dell'inflazione. La Francia ha sette raffinerie: quattro di proprietà di Total e due di Esso. La settima è di proprietà di Petroineos, una joint venture tra PetroChina e Ineos Group, e non è stata colpita dallo sciopero. I lavoratori chiedono un taglio maggiore dei grandi profitti realizzati Total ed Exxon Mobil a causa dell'aumento dei prezzi globali dell'energia. Total ha invitato i sindacati per una riunione oggi, ma ha detto che consentirà ai rappresentanti della Cgt di partecipare solo se il sindacato annullerà lo sciopero. "Se la direzione di Total continuerà con la sua strategia di dire che lo sciopero deve finire prima dell'inizio dei negoziati, questo potrà durare a lungo", ha affermato Eric Sellini, rappresentante di Cgt in Total.

Esso ha stretto un accordo con i sindacati centristi francesi sugli aumenti salariali per l'anno che copre la maggioranza dei lavoratori. La Cgt ha rifiutato di firmarlo, spingendo il governo a costringere i lavoratori del deposito di carburante Esso in Normandia a tornare al lavoro. Le maestranze di Cgt sono necessarie per l'operatività delle raffinerie francesi, pur essendo una minoranza di addetti del settore. "Le raffinerie non possono funzionare otto ore su 24", ha affermato Sebastien Michel, a capo della politica energetica di Cfdt, uno dei sindacati centristi, sottolineando che "le squadre devono essere al completo". Veran ha detto che il governo sta seguendo i negoziati tra i lavoratori e la direzione in un deposito Total a Dunkerque ed è pronto a ordinare ai lavoratori di porre fine allo sciopero.

cos

(END) Dow Jones Newswires

October 12, 2022 09:29 ET (13:29 GMT)

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