I tassi di interesse in aumento hanno portato alla crescita di ricavi netti e redditività per le banche mondiali e di conseguenza il valore medio dei loro brand è migliorato nel 2022. Lo rileva Brand Finance che pubblica, in partnership con The Banker-Financial Times, la classifica delle 500 principali banche del mondo ordinate per valore del trademark, che rappresenta il valore monetario generato dalla reputazione fissato al 1* gennaio 2023 sulla base dei dati raccolti a novembre 2022.

MF-Milano Finanza scrive che mediamente il valore del brand delle 500 principali banche del mondo è cresciuto del 6% anno su anno, consolidando il recupero dei valori pre-pandemia. Un dato in controtendenza se si considera che mediamente i 500 principali marchi del mondo hanno perso l'1% del valore del trademark, soprattutto a causa dell'indebolimento dell'attrattività di brand come Amazon e Apple.

Anche nel 2022 la classifica è dominata dai brand dalle banche cinesi, che però mediamente perdono il 3%, e da quelle americane, che invece crescono in media del 7%. Le principali banche di queste due nazioni hanno un valore elevato sia perché operano in mercati molto ampi sia perché hanno un elevato livello di reputazione in grado di attirare e conservare i clienti.

Icbc, con un valore pari a 69,5 miliardi di dollari, pari al 34% del valore di impresa della banca fissato al 1 gennaio 2023, è il brand di maggiore valore al mondo nonostante la riduzione del 7% rispetto all'anno prima, dovuta in parte all'indebolimento dell'attrattività della banca e in parte al cambio sfavorevole col dollaro che ha penalizzato buona parte dei marchi in classifica. Il valore monetario del brand Icbc è il maggiore tra le banche sia perché opera in un mercato che favorisce delle elevate prospettive di fatturato, sia perché questa banca risulta avere nel proprio mercato un brand estremamente forte, cioè estremamente efficace nell'influenzare e attrarre i clienti.

Nella classifica delle prime 500 banche mondiali anche quest'anno sono presenti in classifica 16 istituti italiani, che pesano per circa l'1% del valore complessivo dei brand in classifica e complessivamente hanno incrementato il valore in dollari anno su anno del 2%, nonostante il cambio sfavorevole. Il primo marchio italiano è Intesa Sanpaolo, che occupa il 35esimo posto nella graduatoria, mentre quelli delle altre banche italiane sono posizionati relativamente in basso nella classifica di Brand Finance, soprattutto perché quasi tutte sono focalizzate solo sul mercato italiano con prospettive di crescita limitate. Unicredit occupa il 116esimo posto (+14 posizioni), Banco Bpm il 170esimo (+5), Bper Banca il 236esimo (+5) e Bnl il 269esimo (-33).

Intesa Sanpaolo, con un valore pari a 9,3 miliardi di dollari, è il trademark italiano di maggiore valore e più forte. Il marchio Intesa anno su anno perde in dollari il 4%, ma in euro guadagna il 7% nonostante l'indebolimento della capacità di attrazione che causa un downgrading dal brand rating da AAA- estremamente forte a AA+ molto forte. In seguito all'indebolimento e al cambio sfavorevole, Intesa perde una posizione nella classifica dei brand ordinati per valore monetario passando così dal 34esimo al 35esimo posto a livello globale, mentre l'istituto italiano scende dal sesto all'ottavo posto tra le banche del continente europeo.

Tra le italiane Fineco, con un miglioramento del 9% che porta il brand rating da AA- a AA, è il brand che rafforza maggiormente la capacità di attrarre e conservare clienti, migliorando la percezione sul customer care e sul rapporto qualità prezzo. Con un valore di 550 milioni la banca si posiziona al 285esimo posto nella classifica dei brand ordinati per valore monetario.

pev

 

(END) Dow Jones Newswires

February 01, 2023 02:46 ET (07:46 GMT)

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