Calcio: pallone oltre la rete (Mi.Fi.)
06 Marzo 2023 - 10:36AM
MF Dow Jones (Italiano)
Mentre la Lega di Serie A sta predisponendo il bando 2024/2027,
con l'obiettivo di pubblicarlo entro fine stagione (ma
preferibilmente tra aprile e maggio), ecco spuntato un nuovo
problema legato al bando. La questione riguarda l'allungamento
dell'arco temporale (da tre a cinque anni) per il quale possono
essere assegnati i diritti, previsto dal decreto Aiuti Quater e
spinta dal patron della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio
Lotito.
Se infatti le linee guida della Lega Serie A parlano di
2024-2027, scrive Mf-Milano Finanza, il Parlamento ha modificato la
legge estendendo a 5 anni la durata dei contratti, scontrandosi
così con il testo precedente. La Serie A aveva chiesto che
l'allungamento fosse automatico, consentendo di prolungare quindi i
contratti in essere con Dazn (che versa 840 milioni a stagione) e
Sky (87,5 milioni per tre match a giornata in condivisione), ma
l'Agcom ha deciso di intervenire, fissando per il 10 marzo il
limite entro il quale far pervenire i contributi degli interessati
per la consultazione pubblica sul tema. Questo piccolo nodo sembra
mostrare neanche tanto in controluce le crepe di un sistema calcio
che ha un disperato bisogno di monetizzare. Una disperazione che
sottende evidentemente la necessità di riformare e rifondare tutto.
Dall'altro lato, la mossa di provare ad allungare per altri due
anni l'assegnazione dei diritti sembra suggerire quanto i club
siano consci della possibilità che tutti broadcaster interessati a
partecipare all'asta per i diritti a trasmettere le gare del
massimo campionato italiano possano anche non essere in grado di
pareggiare quanto offerto nell'ultima gara.
Non si tratta forse tanto di abilità degli operatori nel far
quadrare i bilanci quanto piuttosto di non riuscire a colmare il
gap tra domanda dei club e possibilità di offerta.
Una possibilità compromessa ulteriormente, e forse specialmente,
dalla pirateria. Un tema affrontato in più occasioni, anche
recentemente, dall'amministratore delegato della Lega Serie A,
Luigi De Siervo che ha rimesso la questione dei diritti tv del
calcio e quello strettamente connesso della pirateria in primissimo
piano. Per l'ad, il punto centrale, in vista del rinnovo 2024-2027,
è la lotta agli accessi fraudolenti allo streaming, la sempre più
diffusa offerta di calcio in tv illegale che sottrae spettatori
legali e attrattività per i contratti. E che forse rappresenta il
più grande neo del calcio italiano con una perdita stimata di circa
2 miliardi di euro l'anno a tutti i settori economici del Paese. I
numeri della pirateria e quelli relativi alle conseguenze
economiche per il calcio sono in continua evoluzione, ma si pensi
che le ultime indagini della Guardia di Finanza di Milano hanno
evidenziato un giro d'affari enorme con almeno 500mila italiani
abbonati alle pay tv illegali.
Non a caso De Siervo, dopo aver sottolineato il ruolo più
marginale che hanno scelto di ricoprire alcuni broadcaster nella
corsa ai diritti, ha chiosato: «ciò che preoccupa è che ci troviamo
in un sistema in cui manca la certezza del diritto». E ha chiesto
di «inserire in uno dei prossimi strumenti legislativi, una norma
chiara contro la pirateria del calcio, che ha caratteristiche
diverse da tutto il resto: ha bisogno di un intervento immediato,
per far cadere il sito pirata entro 30 minuti.
Senza questo intervento saremo sempre il calcio più piratato del
mondo. Quindi più poveri».
Come si evince velocemente, il contesto è denso di nodi da
risolvere. E al centro di questo mare si trovano i grandi gruppi
audiovisivi, dalle cui mosse dipenderanno poi una serie di partite.
In prima battuta, va ricordata l'indicazione antitrust a favore del
superamento delle esclusive e della condivisione dei diritti su più
piattaforme.
Qualora si riuscisse a concretizzare questa strategia, la Lega
potrebbe essere incentivata alla vendita senza esclusive a tutti i
soggetti potenzialmente interessati, in modo da massimizzare
l'audience. Soprattutto se oltre Dazn, Sky, Amazon, Mediaset e Rai
(loro due in gara qualora la Lega decidesse di aprire alla
trasmissione di partite in chiaro), partecipassero anche le
piattaforme streaming americane entrate nel mercato europeo, come
Warner Bros. Discovery o Disney o anche Apple, mentre Netflix ora è
più concentrata sulle fiction sportive. Anche perché queste
presenze potrebbero colmare la possibile assenza di altre, che
ormai approcciano i diritti sportivi con una strategia diversa (e
più vincente) che in passato. Si pensi a Sky che, come rivelato da
MF-Milano Finanza a febbraio, si è aggiudicata (insieme con Amazon
che trasmetterà la miglior partita del mercoledì) le immagini in
esclusiva per tutti gli altri match della Champions League,
dell'Europa League e della Conference League per il triennio
2024-2027 per una cifra che, da indiscrezioni, si aggirerebbe sui
220 milioni. Una mossa che sottolinea come la pay-tv controllata da
Comcast abbia deciso di puntare solo sul calcio di qualità con la
Premier League e appunto la Champions a cui si aggiungono poi le
esclusive sulla F1 e sulla MotoGp. Un segnale chiaro: proponendo
un'offerta ampia ai propri abbonati, potrà partecipare all'asta per
la Serie A con maggiore serenità. La stessa che dovrà saper
mostrare Dazn, dopo aver investito 2 miliardi in due anni in Italia
(con un rosso di 2,2 miliardi nel 2021).
alu
fine
MF-DJ NEWS
0610:19 mar 2023
(END) Dow Jones Newswires
March 06, 2023 04:21 ET (09:21 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Netflix (NASDAQ:NFLX)
Storico
Da Mag 2023 a Giu 2023
Grafico Azioni Netflix (NASDAQ:NFLX)
Storico
Da Giu 2022 a Giu 2023