WALL STREET: azionario in rally, ma ottimismo è prematuro
24 Giugno 2022 - 5:30PM
MF Dow Jones (Italiano)
I listini azionari Usa trattano in forte rialzo, guidati dai
titoli del settore tecnologico mentre i rendimenti obbligazionari
sono in calo. I guadagni arrivano nonostante un quadro macro ancora
debole, come evidenziato dalla fiducia consumatori Usa, sui minimi
storici.
Il Dow Jones guadagna il 2,10% e l'S&P 500 il 2,32%. Il
Nasdaq Composite avanza del 2,43%.
L'indice di fiducia dei consumatori statunitensi elaborato
dall'Universitá del Michigan, secondo la lettura finale di maggio,
si è attestato a 50 punti, sul minimo storico, rispetto ai 50,2
della lettura preliminare.
Il sentiment rialzista che si respira nei mercati azionari oggi
"potrebbe essere prematuro", affermano Roberto Perli e Benson
Durham di Piper Sandler in una nota ai clienti. Gli investitori
"stanno diventando piú ottimisti perchè i segnali di rallentamento
economico alimentano le speranze che la Fed possa alzare i tassi
piú lentamente, o addirittura iniziare a tagliarli". In genere, le
azioni salgono quando i mercati si aspettano che la Fed mantenga i
tassi relativamente bassi. Ma Perli e Durham sottolineano, tra le
altre cose, che "le stime degli utili devono ancora diminuire; se o
quando lo faranno, i prezzi delle azioni dovrebbero subire
ulteriori pressioni al ribasso". I due esperti avvertono che "i
segnali potenzialmente ribassisti sembrano almeno bilanciare i
segnali rialzisti".
"È un rally di sollievo", ha detto Mohamed El-Erian di Allianz
su 'Squawk Box' della CNBC. "È un sollievo dopo una settimana
difficile, sei settimane difficili, un anno difficile ed è davvero
il benvenuto".
Zach Stein, chief investment officer della societá di consulenza
d'investimento Carbon Collective, sottolinea però che, sebbene i
mercati abbiano iniziato a riprendersi, le preoccupazioni che hanno
spinto l'azionario in un mercato orso, come l'aumento
dell'inflazione, una Federal Reserve aggressiva, l'aumento dei
prezzi del petrolio e le tensioni geopolitiche, restano ben
presenti.
"Sebbene la Fed abbia assicurato agli investitori il proprio
impegno nel contrastare l'inflazione, è improbabile che le sue
tattiche siano sufficienti a ridurre l'indice dei prezzi al conusmo
che non è determinato da un eccesso di offerta monetaria, ma
piuttosto da un'offerta insufficiente di beni", sottolinea Stein.
"La banca centrale ha poco potere per accelerare la catena di
approvvigionamento, che è alla base dell'inflazione che abbiamo
visto".
Le aspettative di rialzo dei tassi sono scese perchè gli
investitori hanno valutato una maggiore probabilitá di mosse piú
morbide da parte della Fed nei prossimi mesi. I mercati si
aspettano ora un taglio dei tassi nella seconda metá del prossimo
anno. "La crescita sta calando, forse anche prima del previsto.
Questo dovrebbe consentire alla Fed di ammorbidirsi a un certo
punto", commenta Esty Dwek, chief investment officer di
FlowBank.
L'economia statunitense dovrebbe registrare una temporanea
contrazione nella prima metá del 2023 a causa di probabili aumenti
piú rapidi ed estesi dei tassi di interesse da parte della Federal
Reserve, affermano infine il capo economista di Commerzbank Joerg
Kraemer e il senior economist Bernd Weidensteiner.
È probabile che il Pil diminuisca in media dello 0,5% l'anno
prossimo, in una recessione che difficilmente sará profonda come
quella successiva alla crisi finanziaria del 2008, poichè
attualmente non vi sono squilibri macroeconomici significativi.
Commerzbank si aspetta che la Fed alzi il tasso di interesse di
riferimento al 4%, anzichè al 3,5% previsto in precedenza, a causa
dell'aumento dei rischi di inflazione.
lus
(END) Dow Jones Newswires
June 24, 2022 11:15 ET (15:15 GMT)
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