Gli azionisti di Unicredit vanno alla conta in vista dell'assemblea che venerdì 31 marzo voterà il bilancio e, soprattutto, la remunerazione del vertice. Sul tappeto ci sarà il nuovo stipendio del ceo Andrea Orcel che il cda vuole alzare fino a 9,75 miliardi al superamento di alcuni obiettivi.

La banca, scrive MF-Milano Finanza, sta completando gli incontri con i grandi soci nel corso del processo di engagement, cioè il dialogo sulle tematiche relative al bilancio, alla governance e alla sostenibilità. I meeting (che si concluderanno questa settimana) hanno riguardato alcuni dei maggiori investitori globali come BlackRock, Fidelity, Norges Bank, Vanguard e Capital Research. Se gli azionisti hanno chiesto chiarimenti su molti aspetti che verranno discussi in assemblea, per ora le carte sulle intenzioni di voto restano coperte. Per conoscere i primi dati la banca e i suoi advisor dovranno attendere lunedì.

Il punto più delicato dell'ordine del giorno sarà quello relativo alla relazione sulla remunerazione e, in particolare, al compenso del ceo. Nelle scorse settimane i proxy advisor Iss e Glass Lewis hanno consigliato agli investitori istituzionali di votare contro alla luce di alcuni specifici addebiti formali. L'aumento del 30% dello stipendio dell'ad e il meccanismo scelto per convertire i premi in azioni «potrebbero risultare in un aumento eccessivo della remunerazione», spiega Iss nelle sue motivazioni. Unicredit ha provato a rispondere alla bocciatura dei proxy: «Siamo rimasti delusi nel vedere che i proxy advisor hanno consigliato di votare contro», ha scritto in una lettera il presidente del comitato di remunerazione, Jeffrey Alan Hedberg, secondo il quale il nuovo sistema proposto sarebbe invece più meritocratico. Il clima rimane teso.

Se è ancora presto per fare previsioni attendibili, le prime proiezioni parlano di un livello di consensi che potrebbe posizionarsi tra il 50 e il 60% delle preferenze. Alcuni azionisti si sono peraltro già espressi a favore. Il piano di remunerazione proposto dalla banca per Orcel «è in linea con gli azionisti», ha dichiarato in un'intervista a Bloomberg Edoardo Mercadante, fondatore del fondo Parvus che detiene il 5,2%. Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso Oliver Bäte, ceo di Allianz (storico socio di Unicredit al 3,34%): «come azionisti siamo assolutamente favorevoli al cambiamento dell'incentivo del ceo». Voto positivo esprimerà Fondazione Cariverona (1,6%) e, si mormora, anche la famiglia Del Vecchio (1,9%). Basterà per far passare la delibera?

alu

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MF-DJ NEWS

2408:44 mar 2023

 

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