"Gli incentivi varati con il decreto del 6 aprile e prenotabili sulla piattaforma del Mise dal 25 maggio hanno avuto un effetto molto modesto sulle immatricolazioni di autovetture in giugno, che hanno fatto registrare un calo del 15% su giugno 2021, mentre nel mese di maggio il calo su maggio 2021 era stato del 15,1%".

Lo afferma il Centro Studi Promotor, aggiungendo che è "molto negativo anche il risultato del primo semestre che chiude con un calo del 22,7% sullo stesso periodo del 2021 e che, se proiettato sull'intero anno, tenendo conto della stagionalità delle vendite, dà una previsione di 1.179.703 immatricolazioni per l'intero 2022, un livello veramente disastroso e in linea con quelli registrati alla fine degli anni '60 del secolo scorso".

"L'impatto quasi insignificante degli incentivi in giugno è dovuto ad un complesso di ragioni", viene spiegato. "Innanzitutto per gli incentivi più graditi dal pubblico (cioè per quelli per le vetture ad alimentazione tradizionale con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro) lo stanziamento previsto dal governo si è esaurito completamente già il 13 giugno, ma la maggior parte delle circa 80.000 prenotazioni registrate sulla piattaforma si riferiscono a veicoli non in pronta consegna, ma che si spera siano disponibili nei prossimi mesi. Come è noto, infatti, tra i molti problemi che affliggono il settore dell'auto nella fase difficilissima che sta attraversando, vi è anche quello della carenza di componenti essenziali che ovviamente frena la produzione. La seconda ragione del flop di giugno è il fatto che per gli incentivi alle auto con emissioni zero o particolarmente contenute di CO2 il numero di richieste è stato molto inferiore alle aspettative degli ecologisti".

Secondo il Csp "è del tutto evidente che, dato il debutto infelice degli incentivi, la situazione del mercato automobilistico italiano appare ancora più grave di quanto si sia finora previsto".

In questa situazione, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, "sarebbe auspicabile un immediato intervento del governo per modificare il decreto del 6 aprile che ha uno stanziamento inadeguato per sostenere le auto con emissioni di CO2 da 61 a 135 grammi al chilometro e uno stanziamento esuberante per le auto con emissioni da 0 a 60 grammi di CO2 al chilometro. Senza modificare lo stanziamento complessivo, gli effetti del fallimento che si è già profilato potrebbero essere contenuti facendo affluire in un unico stanziamento comune alle vetture con emissioni da 0 a 135 grammi di CO2 al chilometro tutti gli stanziamenti oggi residui e prevedendo la possibilità di accedere agli incentivi alle persone giuridiche pure per utilizzazioni diverse dal car sharing".

Quagliano ritiene anche necessario che "il governo, oltre a ridisegnare il provvedimento sugli incentivi con le modifiche appena suggerite, intervenga nuovamente pure per aumentare in misura significativa lo stanziamento complessivo per sostenere il mercato dell'auto nel 2022".

com/rov

 

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July 01, 2022 12:34 ET (16:34 GMT)

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