Sono circa 393.000 le imprese italiane con rischio solvibilità
elevato o in default.
Sono i dati che emergono dall'analisi di Sevendata, Martech
company milanese attiva nella business information e nell'utilizzo
dei Big Data per il Marketing e le performance digitali, che valuta
il rischio di insolvenza a 12 mesi delle imprese italiane,
utilizzando le variabili economiche (bilanci), gli eventi negativi
(pregiudizievoli, protesti) e gli altri dati settoriali,
territoriali ed anagrafici delle aziende.
Le regioni a statuto speciale assorbono meglio l'impatto della
crisi energetica, tanto da collocarsi al di sotto del livello di
rischio nazionale medio (7,8%). Infatti, in Valle d'Aosta
l'incidenza delle aziende a rischio elevato è solo del 4,7% e in
Trentino A.A. del 4,8%. Il ranking delle regioni classificate con
il parametro delle aziende ad alto rischio default prosegue con
Piemonte (6,1%, - 1,8% dalla media), Friuli V.G., Veneto e Sardegna
(al 6,4%, -1,4% rispetto alla media), Marche e Emilia Romagna
(7,2%, - 0,6%), Puglia (7,4%, -0,4%), Abruzzo (7,7%, -0,2%),
Sicilia, Basilicata e Liguria (7,8%, in linea con il dato medio
nazionale). Le regioni che presentano aziende a rischio più
elevato, sulla base del Rating SevenData sono: Molise (8,2%,
+0,4%), Umbria (8,3%, +0,4%), Lombardia (8,5%, oltre dello 0,6%
rispetto alla soglia di rischio), Calabria (9%, + 1,1% sul dato
medio di rischio), Campania (9%, +1,2%) e Lazio come fanalino di
coda al 10,5% (+2,6% sopra media). (Tab 1 allegata).
L'altro indicatore che è stato analizzato, a livello regionale,
in combinazione con il Rating SevenData, è l'indice di rischio
"conflitto Ucraina", che osserva i dati di rischio economico delle
imprese italiane sia in riferimento allo shock energetico che alla
chiusura di eventuali mercati di sbocco (rischio export).
"E' interessante notare come le regioni a statuto speciale,
probabilmente caratterizzate da qualche elemento di 'welfare
industriale' maggiore rispetto alle altre, riescano ad assorbire
meglio gli impatti dell'attuale crisi, mentre Lombardia, Campania e
Lazio si posizionino a fondo classifica rispetto al rischio
solvibilità", ha dichiarato Fabrizio Vigo, CEO e founder di
SevenData aggiungendo che
"una maggiore incidenza di imprese a rischio solvibilità, non
testimonia necessariamente di una criticità del tessuto economico
od imprenditoriale ma dipende principalmente dall'articolazione
settoriale di quei territori e dalla loro maggiore o minore
esposizione alla concorrenza, anche internazionale".
Analizzando invece le regioni dal punto di vista della presenza
di imprese ad alto rischio di business per i costi energetici,
emerge che il Lazio si pone come quella con una minore incidenza di
imprese a rischio (1,6% imprese a rischio, al di sotto della media
di 1,53 punti percentuali), seguita da Liguria (2,0% imprese a
rischio, -1,13 punti rispetto alla media), Sardegna e Sicilia
(2,1%, -1,03 punti dalla media), Puglia e Molise (2,2%, -0,93%),
Calabria e Trentino A.A. (2,3%, -0,83%), Campania, Basilicata e
Valle D'A. (2,4%, -0,73%), Abruzzo e Umbria (3,1%, -0,03%). Al di
sopra del dato medio di rischio (pari al 3,13%) si trovano Toscana,
Friuli V.G. e Marche (3,7%, +0,57%), Piemonte (3,8%, +0,67%),
Veneto e Emilia R. (4,1%, +0,97%), Lombardia (4,3%, + 1,17%).
alu
fine
MF-DJ NEWS
2618:48 gen 2023
(END) Dow Jones Newswires
January 26, 2023 12:49 ET (17:49 GMT)
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