ADVFN ADVFN

Non abbiamo trovato risultati per:
Assicurati di aver scritto correttamente o prova ad allargare la ricerca.

Più Attivi

Toplist

Sembra che tu non sia connesso.
Clicca il pulsante qui sotto per accedere e visualizzare la tua cronologia recente.

Caratteristiche principali

Icon for default Registrati gratuitamente per ottenere quotazioni in tempo reale, grafici interattivi, flusso di opzioni in tempo reale e altro ancora.

Il dollaro sale leggermente ma resta diretto verso una perdita settimanale; la sterlina arretra

14 Novembre 2025 11:07AM

Il dollaro USA è salito lievemente venerdì mattina, mentre i mercati continuavano a ridurre le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre. Tuttavia, la valuta resta avviata a chiudere la settimana in calo, con gli operatori in attesa di segnali più chiari ora che il governo statunitense ha riaperto.

Alle 04:05 ET (09:05 GMT), il Dollar Index — che misura il biglietto verde contro sei principali valute — avanzava dello 0,1% a 99,125, pur restando in linea con una perdita settimanale di circa lo 0,4%.

Il dollaro si avvia a una settimana negativa

Il dollaro ha trovato un leggero sostegno dopo che diversi funzionari della Fed hanno ribadito nella notte la loro cautela nel procedere con ulteriori allentamenti, citando preoccupazioni sull’inflazione e segnali di solidità del mercato del lavoro.

Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha detto a Bloomberg di aver osteggiato il taglio dei tassi del mese scorso e di essere indeciso anche riguardo a dicembre.

Anche Alberto Musalem, presidente della Fed di St. Louis, e Beth Hammack, presidente della Fed di Cleveland, hanno avvertito che ulteriori riduzioni rischierebbero di rendere la politica monetaria “eccessivamente accomodante” mentre l’inflazione rimane elevata.

Secondo il FedWatch di CME Group, le probabilità di un taglio di 25 punti base nella riunione del 10 dicembre sono ora poco sopra il 50%, in calo dal 63% registrato giovedì.

Gli operatori, tuttavia, esitano ad aumentare le posizioni lunghe sul dollaro finché non avranno una visione più chiara dei dati economici in arrivo dopo la riapertura del governo.

Gli analisti di ING hanno scritto che “sebbene il movimento del dollaro sia in linea con la nostra view ribassista, ci sembra un po’ prematuro e a rischio di un’inversione rapida qualora il primo insieme di dati USA non risultasse così negativo come sembra scontato”.

La sterlina risente delle incertezze fiscali

In Europa, GBP/USD è sceso dello 0,2% a 1,3172, restituendo parte dei guadagni della seduta precedente.

Il calo è arrivato dopo un articolo del Financial Times secondo cui il premier britannico Keir Starmer e il ministro delle Finanze Rachel Reeves hanno abbandonato i piani per aumentare le aliquote dell’imposta sul reddito — un cambiamento significativo a poche settimane dal bilancio del 26 novembre.

ING ha commentato: “Non è chiaro come la Reeves intenda colmare il buco fiscale da 30 miliardi di sterline senza intervenire sull’imposta sul reddito. Secondo i media, si stanno valutando diverse opzioni. Una di queste sarebbe il congelamento delle soglie dei vari scaglioni fiscali, che avrebbe un effetto fiscale simile a un aumento dell’aliquota e potrebbe essere accolto positivamente dai mercati”.

EUR/USD è rimasto quasi invariato a 1,1632 dopo aver toccato un massimo di due settimane giovedì. Ora l’attenzione è sui dati del PIL dell’eurozona, attesi in rialzo dello 0,2% nel terzo trimestre.

ING ha aggiunto che “EUR/USD ha ora completamente colmato il suo gap di sottovalutazione, e siamo meno convinti del potenziale rialzista di breve termine a meno che i dati USA non risultino deboli. Vediamo qualche rischio di correzione oggi, con un ritorno sotto 1,160 sicuramente possibile”.

Lo yuan scivola dopo dati deboli dalla Cina

In Asia, USD/CNY è salito dello 0,1% a 7,1007 dopo una serie di dati cinesi deludenti relativi a ottobre.

La produzione industriale è cresciuta meno del previsto mentre gli investimenti fissi sono crollati più del previsto, segnalando una crescente prudenza da parte delle imprese. Le vendite al dettaglio hanno superato leggermente le attese, pur mostrando un rallentamento rispetto a settembre.

USD/JPY è salito a 154,60 dopo il calo sotto 155 registrato giovedì. Il livello 155 resta monitorato da vicino, poiché in passato ha portato a interventi valutari del governo giapponese.

AUD/USD è avanzato dello 0,6% a 0,6577 dopo dati occupazionali migliori del previsto, che hanno ridimensionato le aspettative di nuovi tagli dei tassi da parte della RBA.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.