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L’oro sale mentre i dati deboli dagli Stati Uniti alimentano le speranze di un taglio dei tassi a dicembre

26 Novembre 2025 11:56AM

I prezzi dell’oro sono aumentati nel trading asiatico di mercoledì, sostenuti dall’indebolimento del dollaro statunitense dopo una serie di dati macroeconomici poco brillanti che ha rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre.

La domanda di beni rifugio è rimasta solida anche con il rally degli asset più rischiosi, mentre le tensioni persistenti tra Giappone e Cina, l’incertezza su un possibile cessate il fuoco tra Russia e Ucraina e i timori legati all’elevata spesa pubblica hanno contribuito a sostenere il metallo prezioso.

L’oro spot è salito dello 0,9% a 4.166,13 dollari l’oncia, mentre i futures sull’oro con consegna a febbraio sono aumentati dello 0,9% a 4.201,15 dollari/oncia alle 00:24 ET (05:24 GMT).

L’oro avanza mentre i dati deboli degli Stati Uniti rafforzano le aspettative di allentamento monetario

Il metallo prezioso è balzato tra martedì e mercoledì dopo che i dati economici di settembre hanno ulteriormente rafforzato l’ipotesi di nuove misure di stimolo monetario da parte della Fed.

Le vendite al dettaglio sono cresciute a malapena, mentre l’inflazione dei prezzi alla produzione core è diminuita più del previsto, segnalando un raffreddamento costante dell’economia statunitense. Con il blocco del governo che ha ritardato a tempo indefinito la pubblicazione dei dati su lavoro e inflazione di ottobre, i numeri di settembre saranno tra gli ultimi indicatori ufficiali a disposizione della Fed prima della riunione di dicembre.

Il PCE price index — l’indicatore d’inflazione preferito dalla Fed — è stato riprogrammato al 5 dicembre dal Bureau of Economic Analysis del Dipartimento del Commercio.

Le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre sono aumentate rapidamente nell’ultima settimana, spinte anche dalle dichiarazioni di due funzionari della Fed favorevoli a un allentamento a breve termine. Secondo il CME FedWatch, i mercati attribuiscono ora una probabilità dell’80,7% a un taglio di 25 punti base nella riunione del 9-10 dicembre, rispetto al 42,4% della settimana precedente.

Anche gli altri metalli preziosi hanno registrato rialzi: l’argento spot è salito dell’1% a 52,0215 dollari/oncia, vicino a nuovi massimi storici, mentre il platino spot è aumentato dello 0,2% a 1.559,90 dollari/oncia. Tra i metalli industriali, il rame scambiato sulla London Metal Exchange è salito dello 0,3% a 10.992,90 dollari la tonnellata, sostenuto dalla decisione del produttore cileno Codelco di aumentare significativamente i prezzi per i clienti cinesi.

I tassi più bassi tendono a favorire asset privi di rendimento come l’oro, rendendo relativamente meno attraenti gli strumenti sensibili ai tassi, in particolare i Treasury.

La debolezza del dollaro sostiene ulteriormente i metalli

L’oro e gli altri metalli hanno inoltre beneficiato dell’indebolimento del dollaro, che si è ritirato dai massimi toccati la settimana scorsa grazie alle aspettative di tassi più bassi.

Un dollaro più debole tende a sostenere le materie prime denominate in dollari, rendendole più accessibili per gli acquirenti non statunitensi. L’indice del dollaro, che misura la valuta contro un paniere di principali valute globali, è sceso dello 0,5% dopo aver toccato il massimo degli ultimi sei mesi.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.