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JPMorgan prevede che le banche europee manterranno la leadership nel 2026 grazie a fondamentali solidi e a una rivalutazione del settore

02 Dicembre 2025 11:27AM

Secondo l’ultimo outlook di JPMorgan, le banche europee sono destinate a proseguire la loro sovraperformance anche nel 2026, sostenute da condizioni macroeconomiche stabili, forte generazione di capitale interna e ulteriori miglioramenti nelle valutazioni.

La banca sostiene che gli istituti stanno operando in un contesto particolarmente favorevole, caratterizzato da una crescita del PIL solida, bassa volatilità e una politica monetaria stabile da parte della BCE — fattori che favoriscono un flusso di credito regolare e una qualità degli attivi complessivamente buona.

“Entriamo nel 2026 con una visione positiva, continua e riconfermata, sulle banche europee che operano in un ambiente ‘perfetto’”, hanno dichiarato gli analisti di JPMorgan guidati da Kian Abouhossein.

Secondo il team, i due fattori chiave sono: un contesto macro in miglioramento — con crescita del PIL in ripresa e stabilità su tassi, inflazione e disoccupazione — e una solida forza operativa, con crescita annuale dell’utile operativo ante accantonamenti del 5,5% e crescita degli utili del 9,7% fino al 2027, sostenute anche dai buyback.

Le valutazioni rappresentano un pilastro centrale della tesi rialzista. Il settore tratta a 8,9 volte gli utili attesi per il 2027, un livello considerato interessante rispetto ai rendimenti sul capitale tangibile (RoTE) del 16,2%, che implicano un costo del capitale vicino all’11%. Gli analisti prevedono che questo scenda verso il 10% nel 2026, generando “almeno un 12% di rialzo nei prossimi dodici mesi”.

Nel medio termine, secondo JPMorgan, lo sconto del settore rispetto al mercato più ampio dovrebbe continuare a ridursi con il rafforzamento dei fondamentali.

La banca sottolinea inoltre che gli istituti stanno producendo leva operativa positiva, con costi in aumento dell’1,7% annuo contro una crescita dei ricavi del 3,6%. I buffer patrimoniali restano solidi: il settore può assorbire circa 268 punti base di accantonamenti prima che i profitti diventino negativi. Le distribuzioni agli azionisti — tra dividendi e buyback — dovrebbero restare attorno all’8% annuo.

Nella selezione dei titoli, JPMorgan privilegia valutazioni convenienti e solidità patrimoniale. Restano nella lista dei preferiti Barclays (LSE:BARC), NatWest (LSE:NWG), Deutsche Bank (TG:DBK) e Société Générale (EU:GLE), a cui si aggiungono Caixabank (TG:48CA), Standard Chartered (LSE:STAN) ed Erste (TG:EBO).

Gli analisti hanno aggiunto di “continuare a preferire le banche europee rispetto a quelle statunitensi”, nonostante l’indice europeo Stoxx 600 Banks abbia sovraperformato il KBW Nasdaq Bank Index USA del 40% dall’inizio dell’anno.

Il team sostiene che lo sconto del 17% sul P/E a due anni rispetto alle banche statunitensi “è troppo elevato”, notando che tale differenza è più tipica delle banche regionali USA di qualità inferiore, mentre i grandi istituti americani trattano a circa 11,7 volte gli utili previsti per il 2027.

Tra i rischi individuati figurano tassi d’interesse più bassi del previsto, incertezza politica in Francia e maggiore competizione sulla raccolta dei depositi.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Alcune parti di questo contenuto potrebbero essere state generate o supportate da strumenti di intelligenza artificiale (IA) e sono state revisionate per accuratezza e qualità dal nostro team editoriale.