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Il dollaro scivola mentre i mercati attendono una Fed più accomodante; la sterlina rimane solida

03 Dicembre 2025 11:53AM

Il dollaro statunitense è sceso mercoledì, con gli investitori sempre più convinti che la Federal Reserve taglierà i tassi la prossima settimana, mentre la sterlina ha continuato a beneficiare del rimbalzo successivo al bilancio.

Alle 04:30 ET (09:30 GMT), il Dollar Index — che misura il biglietto verde contro un paniere di sei principali valute — perdeva lo 0,2% a 99,107, avviandosi verso un calo annuale di oltre l’8%.

Hassett sarà il prossimo presidente della Fed?

Le aspettative di un taglio dei tassi il 10 dicembre sono aumentate con l’indebolimento dell’economia statunitense, mettendo pressione sulla valuta. Nei prossimi giorni arriveranno anche nuovi dati, tra cui il report ADP sull’occupazione privata e l’indice PCE di novembre, previsto per venerdì.

Secondo il CME FedWatch, i futures sui fed funds indicano ora una probabilità implicita dell’88% per un taglio di 25 punti base la prossima settimana, ben sopra il 63% stimato un mese fa.

Anche le speculazioni sulla nomina del prossimo presidente della Federal Reserve hanno pesato sul dollaro. Crescono infatti le probabilità che Kevin Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, venga scelto per guidare la banca centrale. Hassett, già economista senior della Fed, è considerato vicino al presidente Donald Trump e favorevole a un ritmo più rapido di riduzione dei tassi.

Gli analisti di ING hanno spiegato: “In vista del Giorno del Ringraziamento, i mercati attribuivano una probabilità di circa il 35% sia a Hassett sia a [Christopher] Waller come prossimo presidente della Fed. Questa settimana, la probabilità di Hassett è schizzata all’85%.”

Hanno aggiunto: “Date le percezioni di Hassett come decisamente accomodante, il dollaro è un po’ più debole su tutta la linea, la curva dei rendimenti ha registrato un lieve irripidimento rialzista e gli asset di rischio hanno mostrato un tono più positivo. Questo potrebbe essere il tema dominante fino alla riunione FOMC della prossima settimana.”

Euro verso il maggior rialzo annuale dal 2017

EUR/USD è salito dello 0,2% a 1,1643, mantenendo il cambio su una traiettoria che lo porterebbe a guadagni annui superiori al 12% — il miglior risultato dal 2017.

La Banca Centrale Europea si riunirà a metà dicembre ed è ampiamente attesa una conferma dei tassi invariati, dopo aver tagliato il costo del denaro di 200 punti base tra gennaio e giugno.

Dati PMI pubblicati mercoledì hanno mostrato che l’attività economica dell’Eurozona è cresciuta al ritmo più rapido degli ultimi due anni e mezzo, grazie alla forte espansione del settore dei servizi.

ING ha aggiunto: “Se EUR/USD riuscisse a superare l’area 1,1655/70 – magari con l’aiuto di dati USA più deboli – potremmo vedere un movimento convincente oltre 1,17. Manteniamo un obiettivo di fine anno a 1,18.”

GBP/USD è salito dello 0,3% a 1,3259, vicino ai massimi di un mese, dopo la presentazione del piano fiscale britannico della scorsa settimana. Goldman Sachs ha definito il bilancio “un insieme di misure abbastanza in linea con le aspettative di mercato”, affermando che il governo ha evitato gli scenari più destabilizzanti.

La banca ha aggiunto che l’annuncio “ha evitato gli esiti più negativi per la valuta, sia un consolidamento fiscale di breve termine più intenso del previsto, sia un consolidamento troppo modesto che avrebbe reintrodotto un premio per il rischio fiscale nel cambio britannico.”

Dollaro australiano in rialzo, yen stabile

In Asia, USD/JPY è sceso dello 0,1% a 155,75, mentre aumentano le scommesse su un rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan questo mese — in netto contrasto con gli Stati Uniti, dove è già prezzata all’85% la probabilità di un taglio della Fed.

USD/CNY è arretrato dello 0,1% a 7,0654, mentre AUD/USD è salito dello 0,3% a 0,6576, massimo di un mese, dopo la pubblicazione del PIL australiano del terzo trimestre.

La crescita trimestrale è stata dello 0,4%, sotto le attese di 0,7%, mentre quella annuale ha raggiunto il 2,1%, il ritmo più veloce in due anni.

Questo contenuto è fornito esclusivamente a scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria, d’investimento o di altro tipo professionale. Non deve essere considerato come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di titoli o strumenti finanziari. Tutti gli investimenti comportano dei rischi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Le performance passate non sono indicative di risultati futuri. Si consiglia di effettuare le proprie ricerche e di consultare un consulente finanziario qualificato prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
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