Di Giovanni Sabatini - direttore generale Abi

Dopo il bonifico istantaneo europeo lanciato nel 2017, con le banche operanti in Italia in prima fila, sia la Bce sia la Commissione Ue stanno dando sempre più spesso voce alla loro visione strategica, che vede questo strumento come testata d'angolo per la realizzazione di un mercato europeo dei pagamenti moderno, competitivo e indipendente, che promuove il ruolo internazionale dell'euro e rafforza l'eccellenza tecnologica dell'Ue. Per rispondere alle sollecitazioni di Bce e Commissione Ue nella primavera 2019 si è avviata un'iniziativa promossa da un gruppo delle principali banche europee per definire una soluzione per lo sviluppo futuro del mercato europeo dei pagamenti digitali in un contesto globale. Lo studio di fattibilità aveva originariamente l'obiettivo di esplorare gli scenari di valorizzazione dell'esperienza del bonifico istantaneo al fine di creare un circuito europeo indipendente utilizzabile in tutte occasioni d'uso (in store, e-commerce, peer to peer e mobile).

L'Abi, condividendo l'obiettivo proposto dalle autorità europee, aveva dato un'adesione di massima ai principi ispiratori del progetto e alcune principali banche italiane avevano partecipato direttamente ai lavori. Nonostante gli intensi lavori sviluppatisi il progetto non ha ancora trovato una convergenza su alcuni elementi fondamentali per garantire il successo dell'iniziativa. Nella visione dell'Abi i nodi da sciogliere sono riconducibili a tre aspetti: la governance del nuovo schema europeo; le modalità di transizione dagli schemi nazionali alla soluzione europea; la validità del modello economico dello schema europeo (value proposition e business case). Da ultimo i tempi del progetto debbono essere realistici e tenere conto del mutato contesto determinatosi a seguito della pandemia. Con riferimento al primo tema, è evidente che una soluzione per essere realmente europea deve garantire un modello di governo societario adeguatamente bilanciato in grado di riflettere e assicurare l'equilibrio degli interessi di tutti gli stakeholder del progetto. In questo senso sarebbe auspicabile un maggior coinvolgimento della Federazione Bancaria Europea in rappresentanza di tutte le banche europee. In secondo luogo, occorre individuare soluzioni che tengano conto dei diversi gradi di sviluppo degli schemi nazionali per evitare da un lato che alcuni Paesi partecipanti con schemi nazionali molto avanzati e già indipendenti, quali l'Italia, possano correre il rischio di adottare soluzioni meno efficienti e più costose e che si preservi il valore degli investimenti già fatti. In terzo luogo, l'iniziativa, che presuppone investimenti significativi da parte di tutti i partecipanti, deve essere basata su solide ipotesi economiche che assicurino la copertura dei costi e la capacità di continuare a investire nel tempo in qualità e sicurezza dei servizi offerti, che devono essere in grado di portare un reale valore aggiunto per i consumatori e per i merchant.

red

 

(END) Dow Jones Newswires

July 03, 2020 02:14 ET (06:14 GMT)

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