Aipb: mercato servito da Private Banking a 986 mld di masse totali in gestione in 2022
23 Novembre 2020 - 11:03AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il Private Banking italiano si conferma un settore in salute,
stimato dalla clientela e con margini di crescita nel prossimo
biennio. AIPB stima che gli 908 miliardi di euro di masse gestite
attualmente possano salire a quasi 1000 miliardi di euro nel 2022.
Un traguardo che porterebbe l'industria ad aumentare il suo peso
tra i canali distributivi fino a rappresentare un terzo della
ricchezza investibile delle famiglie italiane.
Lo scenario è stato illustrato oggi dal presidente di AIPB,
Paolo Langé, nel corso della XVI edizione del Forum del Private
Banking, appuntamento organizzato annualmente da AIPB -
Associazione Italiana Private Banking e punto di riferimento per il
settore del wealth management. Al Forum di oggi, intitolato "Wealth
for the Future", oltre al Presidente di AIPB sono intervenuti
nell'ordine: Andrea Boltho (Emeritus Fellow Magdlen College,
Università di Oxford), Irene Tinagli (Presidente Commissione per i
problemi economici e monetari del Parlamento europeo), e a
Francesco Maietta (Direttore di Ricerca del Censis) Gian Paolo
Manzella (Sottosegretario, Ministero dello Sviluppo Economico),
Elena Goitini (Consigliere, AIPB), Andrea Ragaini (Consigliere e
membro del Comitato Direttivo, AIPB), Tiziana Togna (Vice Direttore
Generale e Responsabile della Divisione Intermediari, Consob),
Tommaso Corcos (Presidente Assogestioni), Davide Iacovoni
(Dirigente Generale - Direzione II Debito Pubblico, Ministero
dell'Economia e delle Finanze), Silvio Ruggiu (Consigliere e membro
del Comitato Direttivo, AIPB), Fabrizio Greco (Consigliere e membro
del Comitato Direttivo, AIPB), Federico Sella (Consigliere e membro
del Comitato Direttivo, AIPB), Saverio Perissinotto (Vicepresidente
AIPB e Paolo Federici (Vice Presidente, AIPB).
Paolo Langé, Presidente di AIPB, ha dichiarato in apertura del
suo intervento che "gli Italiani oltre a essere un popolo di
risparmiatori stanno crescendo anche come investitori consapevoli:
i 4.500 miliardi di euro di ricchezza finanziaria delle famiglie
pongono infatti l'Italia al quarto posto tra i principali Paesi
europei. E questo rappresenta un fattore di stabilità per il Paese,
soprattutto se lo consideriamo assieme al basso tasso di
indebitamento privato che è un ulteriore elemento di forza per il
futuro. La pandemia ha alimentato la consapevolezza generale che il
risparmio è un valore, ma se non viene indirizzato verso buoni
investimenti rischia di inaridire e da risorsa vitale di
trasformarsi addirittura in freno all'economia. In questo quadro,
il ruolo del nostro settore (il Private Banking) assume oggi una
rilevanza ancora maggiore che in passato. La nostra missione è
salvaguardare e investire con attenzione e lungimiranza il
risparmio delle famiglie".
Commentando l'impatto della pandemia sui portafogli degli
Italiani, Langè ha poi aggiunto che "a una perdita del valore degli
investimenti del primo trimestre dell'anno, dovuta agli effetti
della pandemia, è seguito un veloce recupero nel secondo che ha
ridotto significativamente la perdita registrata dai portafogli
delle famiglie. Nei primi tre mesi dell'anno incertezza e paura per
il futuro hanno fatto crescere liquidità e depositi, e contrarre il
risparmio gestito e amministrato. I portafogli della clientela
private sono stati i più colpiti perché esposti ai mercati
finanziari più di quanto non lo siano i risparmi delle famiglie
retail, composti per oltre il 50% da depositi bancari. A partire da
aprile, i clienti sono tornati però ad investire andando a cogliere
le opportunità presenti nei mercati e riportando i depositi su
livelli più fisiologici. Tali andamenti sono stati guidati in larga
parte dai professionisti del Private Banking che lucidamente hanno
dimostrato di saper gestire la straordinarietà del momento e in
modo incisivo saputo limitare le uscite dai prodotti gestiti nel
primo trimestre favorendo invece gli investimenti nei tre mesi
successivi".
A proposito delle sfide future che attendono il settore, Langè
ha poi sottolineato che "le famiglie e il Private Banking hanno
diverse sfide comuni da vincere. La prima sfida riguarda la cultura
finanziaria e dobbiamo individuare la modalità più efficace per
accrescere la cultura finanziaria dei clienti, aiutandoli ad
accedere ad una vasta gamma di opportunità, scegliendo con
consapevolezza e avvicinandoli a logiche di medio-lungo periodo.
L'incertezza generata dal Covid 19 ha infatti influito
sull'orizzonte temporale. Ma il costante supporto assicurato dal
Private Banking ha fatto sì che solo il 20% dei clienti si dichiara
oggi troppo preoccupato dal presente per pensare al futuro, mentre
la maggioranza si sente in grado di orientare lo sguardo al medio e
lungo periodo. La seconda sfida riguarda l'evoluzione digitale del
nostro servizio, con l'obiettivo di sviluppare soluzioni
tecnologiche innovative che facciano sentire i clienti meno soli e
continuino a far percepire la nostra presenza. E qui entra in campo
la questione delle competenze: al crescere della complessità,
dobbiamo offrire un set di competenze più ampie, e non di natura
esclusivamente finanziaria".
Sulle previsioni per il prossimo biennio il Presidente di AIPB
ha concluso: "l'ipotesi che il vaccino venga distribuito a partire
dalla prossima estate dovrebbe riportare l'Italia al livello di
attività pre-Covid nel 2023. Riteniamo che nel prossimo biennio la
propensione al risparmio si manterrà comunque a livelli molto
elevati e che solo nel 2022 i consumi torneranno a crescere in
linea con il PIL. Questo porterà ad una crescita nel biennio dei
flussi investiti dalle famiglie in attività finanziarie stimabile
in oltre 200 miliardi di euro. Nello stesso periodo, gli asset
affidati agli operatori di Private Banking sono previsti in
crescita. Nel 2022, il mercato servito dal Private dovrebbe quindi
raggiungere quasi 1000 miliardi di masse totali in gestione. In
questo quadro l'industria arriverebbe così a rappresentare un terzo
della ricchezza investibile delle famiglie italiane. Soggetti più
consapevoli del potenziale dei loro investimenti portano ad uno
sviluppo dell'economia del Paese e ad un aumento del benessere
delle famiglie. Per questo motivo ci auguriamo che il ruolo della
consulenza finanziaria professionale non venga trascurato nei
tavoli europei Next Generation EU e Capital Market Union, ma anzi
venga valorizzato e considerato per il valore che può
rappresentare".
alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it
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