Aspi: Cdp taglia valutazione e rinvia offerta finale a febbraio (Mess)
23 Dicembre 2020 - 8:48AM
MF Dow Jones (Italiano)
Terza offerta non vincolante della cordata Cdp ad Atlantia per
acquistare l'88% di Aspi, a un valore provvisorio inferiore di
circa 400 milioni al range precedente (8,5-9,5 miliardi). Ieri, in
tarda serata e' pervenuta alla holding presieduta da Fabio Cerchiai
e guidata da Carlo Bertazzo una nuova lettera firmata da Pierpaolo
Di Stefano, ad Cdp equity e da top manager di Blackstone e
Macquarie, autorizzata dal cda di via Goito durato circa un'ora:
tutti d'accordo, si sarebbe registrata nuovamente l'astensione del
vicepresidente Luigi Paganetto, indicato dall'ex ministro Giovanni
Tria.
La valutazione, scrive Il Messaggero, e' ancora fluida perche'
Cassa, Blackstone e Macquarie ritengono di dover fare ulteriori
approfondimenti e, rispetto alla precedente deadline, indicata
nella lettera del 14 dicembre con la previsione di alcuni passaggi,
tra cui l'invio di un'offerta binding entro fine gennaio, la nuova
time table rinvia alla fine del prossimo mese il completamento
della due diligence e quindi sposta a a fine febbraio l'invio della
proposta vincolante che sarà naturalmente frutto del
contraddittorio con Atlantia, rispetto a quanto sta emergendo dalla
verifica degli advisor Citi e Unicredit.
Finora l'attenzione si sarebbe appuntata su alcune poste
contabili e fiscali. Sul piano piu' strettamente tecnico, invece,
sarebbe stata evidenziata la sottovalutazione, nel piano
industriale di Aspi, dell'impatto sul traffico della seconda ondata
covid. Inoltre sarebbero venute alla luce maggiori spese di
manutenzioni perche' le verifiche sulla rete richiedono un'indagine
diretta. Il lavoro di ricostruzione in corso, finora avrebbe
portato pero' gia' ad alcune conclusioni provvisorie che si
traducono in un ritocco all'ingiu' del range di valutazione
proposto due volte e sistematicamente rigettato dalla holding:
8,5-9,5 miliardi, quindi tra 8-9 miliardi circa, che e' pero' un
livello distante da quello invocato da Tci (11-12 miliardi).
E' evidente che a fine gennaio, quando le verifiche si saranno
concluse iniziera' un nuovo confronto tra le parti, facendo
ripartire il negoziato che almeno per tre round - settembre,
ottobre, novembre - si e' interrotto sempre per le divergenze sui
valori e le garanzie. La stessa cosa che verosimilmente potrebbe
accadere in febbraio, quando, alla luce degli accertamenti
definitivi che porteranno alla valutazione, ci sara' il
tira-e-molla sul prezzo.
L'intera partita e' triangolare perche' coinvolge il governo che
segue passo passo le mosse, data la delicatezza della vicenda, dove
le inchieste giudiziarie in corso per le responsabilita' relative
al crollo del Ponte Morandi sono ancora oggetto di approfondimenti.
Ed e' naturale che le responsabilita' dal punto di vista del
risarcimento danni potrebbero costituire parti essenziali del
valore di Aspi, in relazione alla richiesta di manleve.
La presenza continua del governo serve anche a connotare
l'italianita' dell'operazione con ritocchi della struttura. Del
veicolo che dovrebbe realizzare l'acquisizione, la quota di Cdp
salirebbe dal 40 al 52%, mentre quella di Blackstone e Macquarie si
diluirebbe dal 60 al 48%. Secondo le interlocuzioni istituzionali,
la Cassa dovrebbe fare spazio a F2i, per le pressioni di fondazioni
e casse di previdenza, ma Renato Ravanelli avrebbe fatto sapere di
sedersi al tavolo solo in presenza di una governance dove siano
chiari i poteri e i ruoli che sono le richieste dei suoi
investitori.
vs
(END) Dow Jones Newswires
December 23, 2020 02:33 ET (07:33 GMT)
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