Aspi: da Benetton fiducia a Mion per gestire fase due (Sole)
16 Luglio 2020 - 08:35AM
MF Dow Jones (Italiano)
l grande accordo tra Atlantia e il Governo su Aspi sarà
sintetizzato nel bilancio di Edizione in due parole:
"partecipazione finanziaria". Autostrade per l'Italia, perno
intorno al quale ha ruotato per anni l'intera strategia della
holding, sarà una semplice eredità del passato. E quel 10% di Aspi
che a regime finirà nel portafoglio della famiglia Benetton sarà
venduto non appena sarà conveniente farlo.
Con questa certezza, scrive Il Sole 24 ore, la dinastia di
Ponzano Veneto si prepara a chiudere il capitolo Autostrade per
l'Italia e a spezzare ogni legame con quella voce che per anni ha
pesato in modo sensibile sul net asset value della holding, ma che
nel recente passato, dopo il tragico crollo del ponte Morandi, ha
rappresentato il più grosso problema da gestire.
La definizione del dossier Aspi rappresenta, dunque, un punto di
partenza verso una nuova fase ancora tutta da costruire.
Nell'immediato la priorità è mettere in sicurezza le altre
controllate della holding attive in settori in affanno come
aeroporti ristorazione e abbigliamento. Ma per farlo, sarà
necessaria prima di tutto una verifica interna alla famiglia per
capire l'impegno dei singoli rami famigliari, e cioè i discendenti
di Carlo e Gilberto Benetton, il ramo di Luciano Benetton e quello
di Giuliana Benetton. Ci sono i margini per ricreare una stabilità
duratura dell'assetto? C'è la volontà di (ri)costruire una
strategia di lungo periodo o l'obiettivo è quello di completare un
disimpegno graduale partito con Aspi? In entrambi i casi ci vorrà
del tempo e una struttura ai vertici chiamata a realizzare il
percorso che sarà individuato.
In questo senso, il primo banco di prova per la famiglia è
atteso a stretto giro. La prossima settimana, il 21 luglio, è in
agenda l'assemblea di Edizione, chiamata a rinnovare l'intero
consiglio di amministrazione. La famiglia, che dopo la scomparsa di
Gilberto si è mostrata spesso divisa su diverse tematiche legate al
futuro della holding, nel negoziato con la politica si è
improvvisamente ricompattata, consapevole della necessità di
definire quanto prima con una sola voce il divorzio da Aspi. A
tessere le file quel Gianni Mion che insieme a Gilberto Benetton ha
costruito l'impero di Ponzano Veneto e che ha ricoperto un ruolo
decisivo nell'intesa governativa.
Mion, presidente di Edizione, salvo sorprese, sarà rinnovato
almeno per un altro anno nell'ambito di un mandato che per il board
dovrebbe essere triennale. Proprio lo storico manager di Edizione
gestirà quella fase di transizione, partita con l'uscita da Aspi,
nel corso della quale sarà necessario gettare le basi per il
futuro. Partendo dalla predisposizione di un piano di successione
che punta a individuare in tempi stretti il capo azienda, dopo il
passaggio di Carlo Bertazzo in Atlantia, e il futuro presidente
della holding. Mion avrebbe anche confidato ai suoi fedelissimi che
in questa fase potrebbe avere un ruolo importante l'insediamento di
un comitato consultivo, organo già previsto nello statuto di
Edizione e formato da massimo 5 membri, che possa riunire
competenze trasversali per affrontare anche la difficile fase
economica legata al Covid 19. Una proposta che lo stesso Mion
avrebbe già presentato a Luciano Benetton riscontrando, si
racconta, interesse da parte del fondatore del gruppo Benetton. C'è
però consapevolezza che la figura dello storico manager di
Edizione, in questa fase, è imprenscindibile per la sua familiarità
con l'impero.
Aspi del resto ha finora rappresentato il tema più delicato per
la dinastia, ma non è certo l'unico. Nei prossimi mesi sarà
necessario fare i conti e tirare le fila per capire l'effettivo
l'impatto che la crisi legata alla pandemia ha generato sulle
partecipate storiche e più recenti di Edizione. La holding sconta
una concentrazione forte su settori che non possono prescindere
dalla mobilità. Atlantia, partecipata al 30% e in prospettiva fuori
da Aspi, è ancora presente nelle autostrade con Abertis, ma anche
negli aeroporti con Adr, mentre Edizione è impegnata direttamente
nella ristorazione con Autogrill e nel retail con Benetton. Resta
fuori, diventando in questo scenario l'asset più "pesante" nel
portafoglio della holding (capitalizza 21,4 miliardi in Borsa), la
spagnola Cellnex, attiva nel business delle torri che trae
beneficio da una comunicazione a distanza sempre più centrale
nell'era del Covid-19.
vs
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July 16, 2020 02:20 ET (06:20 GMT)
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