Banca Ifis chiude il 2020 con un utile netto di 68,8 milioni di euro, superiore alla guidance (tra 50 e 65 milioni di euro) nonostante la seconda ondata di Covid-19 e il lockdown che ha interessato il Paese a partire dal mese di ottobre.

Lo comunica una nota in cui si sottolinea che si rafforza la posizione patrimoniale con CET1 all'11,29% (+0,33% rispetto al 31 dicembre 2019. Si registra anche un miglioramento della qualità del credito: Gross Npe ratio e' al 6,4% al 31 dicembre 2020 (9,8% al 31 dicembre 2019); il Net Npe ratio e' al 3,2% al 31 dicembre 2020 (5,4% al 31 dicembre 2019). Le rettifiche e accantonamenti addizionali imputabili al Covid-19 sono di 76 milioni di euro per far fronte all'atteso deterioramento della qualità degli attivi nel business commerciale e ai più lenti recuperi nel business Npl per effetto della pandemia.

Nel 2020 si registra un ulteriore rafforzamento della solida posizione di liquidità: circa 1 miliardo al 31 dicembre 2020 tra riserve e attivi liberi finanziabili in BCE (LCR superiore a 900%). Gli acquisti di Npl sono pari a 2,7 miliardi di euro rispetto ai 2,4 miliardi di euro previsti a inizio anno e i recuperi di cassa Npl sono pari a 259 milioni di euro, in linea con il 2019 nonostante il Covid-19 e il lockdown.

Il Margine di intermediazione e' a 468 milioni di euro (-16,2% rispetto al 31.12.2019) negativamente influenzato dagli effetti della crisi pandemica. I costi operativi si attestano a 308 milioni di euro (+4,4% rispetto al 31.12.2019) prevalentemente per il sostenimento di costi non ricorrenti. L'Asset quality risulta migliorata con la dismissione di 120 milioni di euro (GBV) di crediti non performing (principalmente exInterbanca) nel quarto trimestre 2020.

"La Banca ha affrontato e gestito con efficienza la situazione derivante da un contesto macroeconomico senza precedenti ed è oggi ben posizionata per affrontare i prossimi mesi e cogliere le opportunità di crescita della ripresa economica attesa a partire dal prossimo anno - spiega l'amministratore delegato Luciano Colombini -. Nel 2020, la redditività e il recupero dei crediti non performing hanno dimostrato una forte resilienza e nel contempo sono stati migliorati la qualità degli attivi e i requisiti patrimoniali. Nonostante la seconda ondata di Covid-19 che ha interessato anche il nostro Paese a partire dal mese di ottobre, Banca Ifis ha chiuso il 2020 con un utile d'esercizio di 68,8 milioni di euro, un risultato superiore alla guidance di agosto 2020 stimata tra i 50 e i 65 milioni di euro. Tutti i trimestri dell'anno 2020 sono stati profittevoli sebbene siano state fatte rettifiche e accantonamenti addizionali per complessivi 76 milioni di euro per far fronte all'atteso deterioramento della qualità degli attivi nel business commerciale e/o a tempi più lunghi e recuperi leggermente inferiori nel Settore Npl per effetto della pandemia".

"Abbiamo accelerato la riduzione dei crediti deteriorati, originati principalmente dal Gruppo ex Interbanca acquisito nel 2016, raggiungendo in anticipo il nostro obiettivo di cessioni di Npl previsto nel Piano Industriale 2020-22. Solo nel quarto trimestre 2020 abbiamo infatti ceduto circa 120 milioni di euro di crediti deteriorati lordi (GBV), caratterizzati da elevati accantonamenti e anzianità, e già lavorati da Banca Ifis. A seguito di queste cessioni, al 31 dicembre 2020, l'indice di crediti deteriorati lordi1 si è attestato al 6,4% al 31 dicembre 2020 (rispetto al 9,8% del 31 dicembre 2019) e l'indice dei crediti deteriorati netti1 al 3,2% al 31 dicembre 2020 (rispetto al 5,4% al 31 dicembre 2019). Si conferma dunque la tenuta della qualità dell'attivo che a oggi ha riportato pochi segni di deterioramento sul portafoglio crediti, prevalentemente relativi a posizioni che già presentavano criticità. Buona la performance del business commerciale nel quarto trimestre (turnover del factoring +8,6% rispetto al terzo trimestre e nuove erogazioni leasing +26% sul 30.09.2020) che dimostra la capacità della Banca di cogliere le opportunità del graduale miglioramento del contesto macroeconomico. Sul mercato Npl abbiamo confermato la nostra leadership nel segmento unsecured small ticket, superando le previsioni di inizio d'anno con l'acquisizione di complessivi 2,7 miliardi di euro di crediti non performing in valore nominale che contribuiranno alla profittabilità del Gruppo per i prossimi anni. Si dimostra solido il business Npl nel quale la cassa recuperata è stata pari a 259 milioni di euro, nonostante gli effetti derivanti dal Covid-19 e dal lockdown che ha comportato la chiusura dei tribunali. Nel 2020 Banca Ifis ha rafforzato il CET1 che si è attestato all'11,29% (+0,33% dal 31 dicembre dell'anno precedente), al netto dei dividendi del 2019 (pari a 59 milioni di euro) il cui pagamento è sospeso in conformità alle raccomandazioni di Banca d'Italia e dei dividendi 2020 (di 25 milioni di euro) che verranno proposti in approvazione alla prossima Assemblea degli Azionisti del 22 aprile 2021", ha detto ancora.

"Nonostante il 2020 sia stato un anno profondamente segnato dalla pandemia e da uno scenario economico avverso, la Banca è profittevole e con i ratio patrimoniali e di qualità dell'attivo in miglioramento.

Il prossimo 22 aprile, con l'Assemblea chiamata a deliberare sul progetto di bilancio 2020, lascerò la carica di Amministratore Delegato di Banca Ifis. Ringrazio tutti i dipendenti, i clienti, gli azionisti e gli obbligazionisti della Banca. Un Gruppo che, forte delle iniziative strategiche e degli investimenti realizzati nel corso dell'anno, tra cui il rebranding e il portale Ifis4Business (l'online banking per le nostre imprese), è oggi in grado di accelerare il percorso intrapreso basato sulla digitalizzazione del business, l'attenzione al cliente e la valorizzazione delle persone", conclude Luciano Colombini.

MF-DJ NEWS

1118:43 feb 2021

 

(END) Dow Jones Newswires

February 11, 2021 12:44 ET (17:44 GMT)

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