B.Mps: gioca la carta del gestito, obiettivo rafforzare alleanza con Anima H
16 Giugno 2021 - 8:15AM
MF Dow Jones (Italiano)
La prima mossa strategica per il rilancio di B.Mps passa dal
rafforzamento del risparmio gestito. Al termine di un Cda fiume
iniziato nella mattinata e terminato dopo la chiusura di questa
agenzia di stampa, la banca ha conferito mandato al management per
l'analisi e la potenziale negoziazione del rafforzamento della
partnership in essere con Anima Holding (che vede nell'azionariato
Banco Bpm e Poste Italiane) nel settore del risparmio gestito. In
una nota arrivata in serata la banca ha fatto sapere che "il
mercato sarà prontamente aggiornato in merito ad evoluzioni
rilevanti delle interlocuzioni in parola".
E' stata l'unica delibera presa dal Consiglio che tuttavia ha
esaminato anche altre questioni tra cui il Capital Plan già
condiviso con Bce, possibili scenari per il rafforzamento
dell'istituto alla luce anche dei chiarimenti chiesti dalla banca
centrale sulle tempistiche dell'aumento di capitale da 2,5 miliardi
da lanciare nel caso in cui Rocca Salimbeni non trovi una
"soluzione strutturale". Su questo punto, tuttavia, nessuna
decisione sarebbe stata presa.
La mossa di rafforzarsi nel risparmio gestito è stata letta da
alcuni osservatori come un modo per rendersi appetibile agli occhi
di quelle grandi banche che anelano le fabbriche prodotto di cui al
momento sono carenti, come Unicredit. Altri hanno interpretato la
decisione come un avvicinamento all'azionista lombardo di Anima H,
cioè Banco Bpm. Altri ancora come un mero segnale della volontà di
aumentare la redditività con un impegno più profondo nell'unico
business bancario ancora remunerativo.
Sullo sfondo rimane la trattativa con la Dg Comp per il piano di
rilancio che al momento è ancora aperta. Non ci sarebbe nessuna
novità concreta in merito alla data room. (che ha registrato nelle
scorse settimane la presenza del solo Fondo Apollo). Nel caso non
si riuscisse a portare a termine una soluzione strutturale, il
Capital plan di Rocca Salimbeni prevede - come ricordato - un
rafforzamento patrimoniale di 2,5 mld. L'importo non è ancora stato
rivisto nonostante alcuni miglioramenti registrati in occasione
della trimestrale. L'operazione,
inizialmente ipotizzata per il terzo trimestre 2021, è stata
rinviata al quarto trimestre del 2021 o al primo semestre del
2022.
Intanto la Fondazione ieri ha smentito un coinvolgimento negli
scenari dipinti dalla stampa sul futuro di Rocca Salimbeni.
"Con riferimento a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa
nazionale in merito ai futuri scenari di Banca Monte dei Paschi e
al coinvolgimento della Fondazione, l'Ente precisa che simili
ipotesi non sono state mai esaminate né tantomeno oggetto di
interlocuzioni fra le
parti coinvolte. Quanto riportato dagli organi di stampa è da
ritenersi quindi privo di qualsiasi fondamento", si legge in una
nota.
Non è mai stata esaminata dalla Fondazione Mps l'ipotesi di una
mini-Banca Monte dei Paschi di Siena radicata in Toscana e nel
centro Italia, controllata dall'ente, grazie alle azioni che
quest'ultimo potrebbe ricevere per la chiusura delle cause
intentate a Rocca Salimbeni
con una transazione.
Lo avevano giá spiegato fonti vicine alla stessa Fondazione a
MF-Dowjones a seguito delle indiscrezioni di stampa circolate nei
giorni scorsi sull'ipotesi di uno spezzatino dell'istituto più
antico d'Italia e del ruolo che potrebbe avere la storica
fondazione nell'azionariato.
L'ente, un tempo azionista rilevante della banca senese, prima
dell'ingresso del Tesoro nel capitale di Mps deteneva lo 0,1% e ora
detiene lo 0,003%: 29 mila azioni, il cui valore a bilancio è di
circa 39 mila euro.
L'ipotesi non è mai stata discussa, non è sul tavolo e l'Ente
non è mai stato contattato dal nuovo Governo presieduto da Mario
Draghi.
cce
fine
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1608:10 giu 2021
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June 16, 2021 02:12 ET (06:12 GMT)
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