B.Mps: no del consiglio a rivedere accordo Anima (Messaggero)
04 Giugno 2021 - 9:15AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nella ridefinizione del destino futuro di Mps da parte del
Tesoro, Guido Bastianini ha sfoderato una carta a sorpresa che
avrebbe potuto influenzare i giochi. All'ultimo cda di giovedì 27
maggio, l'a.d. senese avrebbe proposto una rivisitazione dei
termini dell'accordo di distribuzione con Anima, tra cui
l'estensione del canale per altri 15 anni rispetto alla scadenza
(29 dicembre 2030): il banchiere avrebbe voluto rendere esclusivo
un accordo preferenziale.
Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che all'interno del board ci
sono da tempo diversità di vedute fra il capo azienda e il
presidente Patrizia Grieco, allineata con il Tesoro e questo piano
sarebbe stato frenato perché è sembrato poco opportuno. Anima è il
più grande gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, con
un patrimonio complessivo in gestione di oltre 194 miliardi e più
di un milione di clienti. Fa capo per il 20% a Banco Bpm, per un
10,3% alle Poste, quindi al Tesoro mentre un 3% sono azioni
proprie. Nel capitale c'era Mps che a giugno 2015 ha ceduto la
partecipazione a Poste mantenendo un canale preferenziale di
vendita di prodotti del risparmio gestito per 15 anni.
Lo stop alla revisione dei termini del canale distributivo
Mps-Anima con ritocchi su esclusiva e commissioni, potrebbe
spiegarsi con la necessità di non condizionare il processo di
ri-privatizzazione dell'istituto senese che, secondo l'accordo di
ristrutturazione concordato nel 2017 dal Tesoro con la Dg Comp,
dovrà prevedere l'uscita dello Stato con il bilancio 2021.
L'opzione principale per via XX Settembre rimane Unicredit,
anche se, pur non essendoci una trattativa diretta fra Tesoro e
l'a.d. Andrea Orcel, quest'ultimo di recente avrebbe fatto
pervenire segnali di indisponibilità ad acquisire la maggioranza
sia pure in un piano di garanzie sui rischi pregressi, e
utilizzando il beneficio fiscale dei 4 miliardi di Dta in pancia a
Mps computabili a capitale. La proposta fatta balenare da Orcel
tramite advisor sarebbe di procedere a un break-up (spezzatino) nel
quale lo Stato dovrebbe ricollocare i circa 6.000 dipendenti in
esubero della direzione generale attraverso un data center che
sembra una manovra gradita ai sindacati per sistemarli in zona.
Nello spezzatino entrerebbero Unicredit, Mcc-Popolare di Bari,
probabilmente Bper e al Tesoro si vorrebbe sondare Intesa Sanpaolo
per una tranche. Ma al Mef ritengono che la revisione degli accordi
con Anima avrebbe potuto condizionare la cessione di Mps, al di là
delle condizioni. E comunque Siena ha in essere un accordo sulle
polizze con Axa per altri 8 anni: un vincolo al quale non se ne
vogliono aggiungere altri.
pev
(END) Dow Jones Newswires
June 04, 2021 03:11 ET (07:11 GMT)
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