B.Mps:parte l'esame di Unicredit (MF)
03 Agosto 2021 - 08:36AM
MF Dow Jones (Italiano)
Si prevede un'estate frenetica ai vertici di Unicredit, la banca
che si è candidata alla privatizzazione del Montepaschi. Dopo la
sottoscrizione dello stringato term sheet con il Tesoro (il
documento di quattro pagine e senza numeri che giovedì 29 luglio ha
fissato i paletti della negoziazione), tra ieri e oggi piazza Gae
Aulenti avrebbe avviato il complesso lavoro di due diligence sui
numeri del gruppo senese. Per i prossimi 40 giorni il lavoro
occuperà decine di professionisti e sarà supervisionato
personalmente dal ceo Andrea Orcel e dai fidati Fiona Melrose e
Giacomo Marino (entrato in carica proprio nelle scorse settimane
dopo aver lasciato la direzione generale della fondazione
Cariverona). Accanto al top management della banca sul deal
potrebbero intervenire anche Goldman Sachs e Morgan Stanley con cui
già sarebbero in corso contatti, mentre dallo scorso fine settimana
decine di società di consulenza italiane e internazionali sono a
caccia di un mandato. Il lavoro del resto si preannuncia
particolarmente complesso. L'esame dovrebbe infatti articolarsi su
quasi una decina di cantieri: dal credito ai rischi legali, dalla
gestione contabile alle tematiche fiscali, dai fondi propri al
personale, solo per citare le aree più rilevanti. In termini
dimensionali l'incombenza maggiore sarà la disamina del portafoglio
crediti che oggi ammonta a 82 miliardi. Di questi, 2,2 miliardi
sono classificati a bilancio come deteriorati, mentre ulteriori
14,8 miliardi sono i cosiddetti stage 2, le posizioni in bonis che
presentano però un livello di rischiosità maggiore. Nel term sheet
concordato con il Tesoro Unicredit ha ottenuto l'esclusione dal
perimetro dei deteriorati ma è possibile che una forma di garanzia
scatti anche su alcune posizioni in stage 2, magari nella forma di
una put option che permetta alla banca milanese di retrocedere
parte dello stock entro un certo arco temporale. Qualcosa di simile
insomma a quanto fatto da Intesa Sanpaolo nell'ambito del
salvataggio delle due banche venete nel 2017. I crediti scartati
insieme ai rischi legali (scesi a 6,4 miliardi dopo la recente
transazione con la Fondazione Mps) dovrebbero confluire in una
badco sulla quale potrebbe intervenire Amco, la controllata del
Tesoro guidata da Marina Natale e attiva proprio nella gestione
delle non performing exposure. La modalità di separazione della
good bank dalla badco sarà del resto uno degli aspetti più
complessi del processo, anche perché dovrà risultare compatibile
con il bonus sulle dta che, nel caso Montepaschi, potrebbe valere
oltre due miliardi di euro. Prima che questi aspetti tecnici
vengano definiti sarà peraltro impossibile stabilire i termini
della fusione della good bank in Unicredit e quindi conoscere il
valore della partecipazione detenuta dal Tesoro nella combined
entity.
fch
(END) Dow Jones Newswires
August 03, 2021 02:25 ET (06:25 GMT)
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