L'azionario europeo riesce a ridurre leggermente i cali, dopo una seduta in forte flessione, rimanendo tuttavia ampiamente in territorio negativo (Parigi -5,75%, Francoforte -5,31%, Londra -4,01%).

Il Ftse Mib chiude con un -6,1% a 14980 punti la prima seduta della settimana, allontanandosi dai minimi di giornata dopo l'approvazione da parte del Governo del cosiddetto decreto 'Cura Italia'. Si tratta di una manovra economica da 25 mld di denaro fresco a beneficio di famiglie, imprese e lavoratori che attiverá flussi per 350 mld.

Nel frattempo, Wall Street prosegue la seduta in netto calo, con il Dow Jones che segna -8,17%, nonostante la mossa a sorpresa della Federal Reserve di tagliare i tassi d'interesse quasi a zero.

A pesare sui mercati i timori di una recessione globale, a causa degli effetti del coronavirus sull'economia dopo i brutti dati arrivati dalla Cina: la produzione industriale cinese è, infatti, scesa del 13,5% a livello annuale a gennaio-febbraio e le vendite al dettaglio sono cadute del 20,5% a/a.

Gli investitori dubitano della capacitá delle Banche centrali di mitigare l'impatto dell'epidemia senza un aiuto coordinato ed adeguato da parte delle politiche fiscali dei singoli Paesi.

A piazza Affari, in forte calo Fca (-14,46%), dopo la notizia che la produzione nella maggior parte degli stabilimenti produttivi in Europa verrá fermata fino al 27 marzo al fine di implementare le azioni per affrontare l'emergenza Covid-19 e adeguare la produzione alla domanda.

Segue Leonardo Spa (-12,13% a 5,34 euro), su cui Mediobanca Securities e Banca Akors hanno ridotto il target price rispettivamente a 11 euro (-24%) e a 11,7 euro (da 15,5 euro), per riflettere i minori multipli del settore. Per la prima rating confermato a outperform, mentre per la seconda a buy.

In flessione anche Stm (-9,37%), Pirelli (-8,9%), Cnh I. (-4,38%) e Ferrari (-0,97%). Quest'ultima, nell'ambito della terza tranche del programma di acquisto di azioni proprie, ha acquistato su Mta 132.424 titoli della societa', arrivando a detenere il 3,66% del capitale.

Riescono a chiudere in territorio positivo Prysmian (+0,26%) e B.Unicem (+0,68%).

In rosso il settore bancario. In particolare, Unicredit (-12,58%), Mediobanca (-11,59%), B.Mps (-10,46%), Ubi B. (-10,65%), Intesa Sanpaolo (-9,75%), Banco Bpm (-7,92%), Bper (-7,65%) e B.P.Sondrio (-7,66%).

In rosso Tim (-12,3%), Exor (-10,1%), Azimut H. (-11,3%), B.Generali (-10,07%), Amplifon (-9,21%), Atlantia (-7,17%) e Nexi (-7,15%).

Da segnalare Eni (-6,06% a 6,49 euro), su cui Jefferies ha tagliato il prezzo obiettivo da 17 a 8,05 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno abbassato nettamente i target price e le stime sul settore per tener conto di una riduzione delle previsioni del prezzo del petrolio.

Contrastato il settore del lusso. In territorio negativo Moncler (-7,78%), Tod'S (-4,92%) e Aeffe (-1,39%), mentre registra forti guardagni S.Ferragamo (+3,64%). Invariata B.Cucinelli.

In luce anche Juventus (+1,97%) e Snam (+0,37%).

Tra le mid cap, in forte discesa Ovs (-15,32%), Dovalue (-15,23%) e Autogrill (-14,29% a 3,7 euro). Su quest'ultima Mediobanca Securities ha ridotto il rating a neutral da outperform, con Tp a 7 euro da 11 euro in quanto gli esperti assumono una view piú cauta alla luce dell'escalation del coronavirus.

Sotto la lente degli analisti Marr (-11,42% a 12,26 euro). Banca Akros ha ridotto il rating sul titolo da accumulate a neutral, con un prezzo obiettivo che scende da 23,40 a 15,40 euro, per via di una revisione al ribasso delle stime per il 2020 a causa dell'impatto del Covid-19. Kepler Cheuvreux, Mediobanca Securities e Equita Sim hanno ridotto il prezzo obiettivo sul titolo rispettivamente a 18,5 euro (da 21), a 19 euro (da 21) e a 16,6 euro (da 21,9). Il rating è, invece, stato confermato a buy per la prima, neutral per la seconda e hold per la terza.

Da segnalare anche Astm (-10,9% a 13 euro), su cui Banca Akros ha ridotto il target price a 26 euro da 34,5 euro, confermando a buy il rating, in attesa dei conti 2019. Gli analisti sottolineano che la principale questione ora riguarda quanto durerá l'attuale fase di difficoltá per il traffico e quali saranno gli effetti del coronavirus sull'economia italiana e il turismo.

In progresso, invece, De'Longhi (+9,28%), Credem (+2,45%), Interpump (+2,76%) e Ascopiave (+3,65%). Kepler Cheuvreux ha alzato il rating su quest'ultima a buy da hold, con Tp che scende a 4,2 da 4,6 euro.

Giudizio positivo anche su Salini Impregilo (+0,9% a 0,72 euro): Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione sul titolo da hold a buy, con prezzo obiettivo che viene rivisto a 1,05 da 1,65 euro.

In evidenza Orsero (+4,17% a 5 euro), su cui Banca Imi ha confermato il rating buy, limando il target price a 7,3 euro da 8,3 euro, dopo risultati definitivi in linea alle nuove stime degli esperti.

Sull'Aim, bene Confinvest(+11,23%), Grifal (+8,11%) e Neosperience (+6,52%).

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chiara.migliaccio@mfdowjones.it

 

(END) Dow Jones Newswires

March 16, 2020 13:05 ET (17:05 GMT)

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