Il listino milanese ha chiuso la seduta sopra la parità,
registrando la performance peggiore tra le principali piazze
europee. Il Ftse Mib, dopo una giornata in rialzo, ha azzerato i
guadagni in scia al calo del settore bancario, per poi tornare a
salire segnando +0,5% a 17245 punti.
Nel frattempo, Wall Street prosegue la seduta in deciso
progresso, con il Dow Jones che sale dell'1,4%, nonostante i dati
sulle richieste settimanali di disoccupazione, che hanno portato il
numero di posti di lavoro persi negli Usa a oltre 33 mln di
unitá.
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli
Stati Uniti (dato destagionalizzato) sono, infatti, diminuite di
677.000 unitá a quota 3.169.000, rispetto al totale rivisto di
sette giorni fa.
Per quanto riguarda l'Europa, la produzione industriale in
Germania è crollata del 9,2% a livello mensile a marzo e dell'11,6%
su base annuale. La lettura congiunturale ha deluso il consenso
degli economisti, che si aspettavano invece un calo dell'8,8%
m/m.
La produzione industriale in Francia è crollata del 16,2% a
livello
mensile a marzo. Il dato ha deluso il consenso degli economisti
che si
aspettavano una contrazione dell'14,5% m/m.
In Italia a marzo si stimano, per le vendite al dettaglio,
flessioni rispetto a febbraio pari al 20,5% in valore e al 21,3% in
volume. A determinare l'eccezionale calo sono le vendite dei beni
non alimentari, che diminuiscono del 36% in valore e del 36,5% in
volume, mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in
valore e in lieve diminuzione in volume (-0,4%).
Nel frattempo, la Banca Centrale inglese ha deciso all'unanimitá
di
mantenere i tassi di interesse allo 0,1% e, a maggioranza, con
sette voti
favorevoli e due contrari, ha confermato il programma di
quantitative
easing da 200 miliardi di sterline.
Con una mossa a sorpresa, la Norges Bank norvegese, invece, ha
portato a zero il tasso di interesse di riferimento, ma ha chiarito
che per ora esclude ulteriori tagli.
A piazza Affari, in luce Nexi (+3,83%) e Moncler (+2,65%). In
evidenza Enel (+1,99% a 6,18 euro), in scia ai giudizi positivi
degli analisti dopo i conti trimestrali. Deutsche Bank, ad esempio,
ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 7,2
euro sul titolo.
Bene il comparto oil con il petrolio statunitense in forte
rialzo, sui massimi da un mese: Saipem +2,64%, Eni +1,58%, Tenaris
+1,51%.
In territorio positivo Finecobank (+0,7%), che ha registrato ad
aprile
una raccolta netta molto robusta, pari a 959 milioni di euro
euro,
caratterizzata da una grande qualitá e ottenuta senza fare
ricorso a
politiche commerciali di breve periodo.
In calo il settore bancario, penalizzato dello spread Btp/Bund
che ha chiuso a 245,312 punti, rispetto al massimo intray a 253,754
pb, in attesa delle revisioni del rating dell'Italia da parte di
Moody's e S&P di domani: Bper -2,48%, Unicredit -1,58%, Banco
Bpm -1,4%, Intesa Sanpaolo -1,11%.
Da segnalare Mediobanca (-0,27%), che ha chiuso i primi nove
mesi dell'esercizio 2019-20 riportando un utile netto in calo
tendenziale del 12% a 552 milioni di euro.
In rosso Cnh I. (-3,06% a 4,96 euro), su cui Banca Akros ha
ridotto il rating a accumulate da buy, con un target price pari a
7,5 euro per azione dopo i conti trimestrali.
Tra le mid cap, focus su B.Mediolanum (+1,15%), che ha chiuso il
primo
trimestre con un utile netto di 72,2 mln euro, in linea con il
dato
registrato nello stesso periodo del 2019 che era pari a 72,124
mln.
In flessione, invece, Maire T. (-9,83%). La società ha concluso
i primi tre mesi dell'anno con un utile netto consolidato pari a
10,9 milioni di euro, in diminuzione del 65,6%.
Sull'Aim, denaro su Somec (+4,68%), che, dal momento che si sono
verificate le condizioni sospensive previste dall'accordo
d'investimento sottoscritto il 19 marzo dello scorso anno, ha
perfezionato l'acquisizione del 60% di Skillmax.
cm
chiara.migliaccio@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
May 07, 2020 11:52 ET (15:52 GMT)
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