Giornata all'insegna delle trimestrali per il listino milanese, che ha chiuso in netto calo la seduta con un -1,34% a 19.475 punti, in linea con le principali piazze europee.

Nel frattempo, Wall Street prosegue la seduta poco mossa (Dow Jones +0,03%), dopo la pubblicazione del rapporto sui sussidi di disoccupazione, che ha registrato un calo del volume di nuove richieste piú significativo del previsto, in attesa degli altri dati macro sul mercato del lavoro Usa, in agenda per domani.

Sul sentiment del mercato ha prevalso la cautela, con l'attenzione degli investitori da un lato sui colloqui tra i Parlamentari Usa sugli stimoli fiscali, dall'altro sulle tensioni Usa-Cina che continuano a persistere.

Sul fronte dei dati macro, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 249.000 unitá a quota 1.186.000. Il consenso raccolto dal Wall Street Journal si attendeva un dato a quota 1,423 mln unitá. Il numero di sussidi continuativi al 25 luglio, infine, è sceso a 16,107 mln, in calo di 844.000 unitá rispetto al totale rivisto di una settimana prima.

Quanto all'Europa, gli ordini al settore manifatturiero in Germania, in termini destagionalizzati, sono saliti del 27,9% a livello mensile, ma rimasti in calo dell'11,3% su base annuale a giugno. Il dato, a livello congiunturale, è nettamente superiore al consenso degli economisti che si aspettavano un rimbalzo meno consistente, pari al 12,1% m/m.

In Italia, invece, a giugno è riproseguita la ripresa della produzione industriale con un aumento mensile, al netto della stagionalitá, dell'8,2%, che segue quello eccezionale registrato a maggio (+41,6%), dopo il crollo dovuto all'emergenza Covid-19.

A piazza Affari hanno pesato le forti perdite del comparto oil e oil service: Tenaris -4,95%, Saipem -3,16%, Eni -1,9%.

Tra gli industriali, male Pirelli (-4,76%), che ha realizzato al 30 giugno una perdita netta totale di 101,7 mln rispetto all'utile di 307 mln del primo semestre 2019.

Focus sul settore bancario. Forti perdite per Unicredit (-3,87%), in scia ai conti del secondo trimestre. Seguono Ubi B. (-3,86%), Banco Bpm (-2,15%), Intesa Sanpaolo (-1,12%) e Mediobanca (-0,09%).

In territorio positivo, invece, B.Mps (+0,78%): la perdita di periodo di pertinenza della Capogruppo al 30 giugno è pari a 1,089 mld di euro, a fronte di un utile di 93 mln di euro conseguito nello stesso periodo del 2019. La banca prevede di conseguire 3 mld euro di ricavi nel 2020, ha affermato l'a.d. e d.g. di B.Mps, Guido Bastianini.

In netta controtendenza anche Bper (+2,17% a 2,21 euro) grazie ai conti del secondo trimestre 2020 oltre alle attese. In progresso B.Ifis (+0,17%), che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di gruppo pari a 36,8 mln euro, in calo rispetto ai 68,3 mln dello stesso periodo del 2019.

In rally Creval (+4,73%): il gruppo ha chiuso il primo semestre con un risultato netto di periodo pari a 41,0 milioni di euro, in rialzo del +74% a/a rispetto ad un utile di 23,5 milioni di euro registrato nel primo semestre 2019.

Tra le mid cap, in rosso Saras (-8,1%), Astm (-3,95%) e Webuild (-3,46%). Segue Marr (-3,17% a 12,2 euro), su cui Intesa Sanpaolo ha ridotto la raccomandazione da buy ad add, con Tp limato da 15 a 14,7 euro, dopo i conti del secondo trimestre.

Da notare Exprivia in rally con un +8,31%, dopo che la società al 30 giugno ha registrato un utile di 3,063 mln euro, in miglioramento rispetto alla perdita di 20,9 mln al 31 dicembre 2019.

Sull'Aim, denaro su Doxee (+3,48% a 3,27 euro), su cui Integrae Sim ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 6,10 euro, dopo i risultati del primo semestre 2020, in cui si nota che il fatturato è cresciuto del 10,1% a/a raggiungendo i 7,7 mln euro.

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(END) Dow Jones Newswires

August 06, 2020 11:51 ET (15:51 GMT)

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