Con tutta probabilità la norma per trasformare le imposte anticipate (dta) riferite a perdite fiscali entrerà in legge di bilancio imprimendo una forte accelerazione al consolidamento, soprattutto in ambito bancario.

Il provvedimento, spuntato nel corso della settimana scorsa, è nato per agevolare la privatizzazione del Montepaschi da cui il Tesoro vuole uscire nei tempi concordati con l'Unione europea. Per Siena, del resto, l'effetto del bonus fiscale sarebbe significativo (3,6 miliardi) e verrebbe probabilmente a costituire il pezzo forte della dote su cui il compratore potrà mettere le mani. Solo in ambito creditizio, però, la platea dei potenziali beneficiari è assai più ampia e comprende tutte le realtà che stanno ragionando su un possibile consolidamento. C'è per esempio Banco Bpm.

Se il blitz di Intesa Sanpaolo su Ubi ha privato il gruppo del suo partner naturale, già prima dell'estate sono iniziati i sondaggi per individuare alternative. Sul tavolo del ceo Giuseppe Castagna (assistito da Lazard) ci sarebbero quattro ipotesi: due tutte italiane, che passano per Unicredit e Bper (date oggi per favorite), e due francesi, una che passa per il Crédit Agricole e l'altra, spuntata negli ultimi giorni, che guarda a Bnp Paribas.

fch

 

(END) Dow Jones Newswires

November 19, 2020 02:04 ET (07:04 GMT)

Copyright (c) 2020 MF-Dow Jones News Srl.