Banche: il risiko deve aspettare (Mi.Fi.)
19 Luglio 2021 - 8:27AM
MF Dow Jones (Italiano)
Nel messaggio che giovedì 15 Andrea Orcel ha rivolto ai
dipendenti di Unicredit, il banchiere ha sgombrato il campo da
ipotesi di m&a.
Nel presentare il nuovo assetto di vertice, scrive Milano
Finanza, il ceo ha ricordato i punti fermi della propria strategia,
liquidando con un rapido passaggio il consolidamento: "Al momento",
ha scritto Orcel, "voglio concentrarmi sulla nostra banca. Le
opportunità esterne rappresentano solo un acceleratore". È
difficile stabilire se la freddezza del ceo sia una tattica per
aumentare il peso negoziale di Unicredit su alcuni tavoli o una
strategia concreta, ma sul mercato sono molti i segnali di un
effettiva frenata del consolidamento bancario.
Dopo le offerte pubbliche di Intesa Sanpaolo su Ubi e del Credit
Agricole sul Credito Valtellinese, era legittimo attendersi una
accelerazione del processo di m&a e un rapido rimescolamento
delle geografie del settore. Le aspettative del mercato però sono
state disattese dai banchieri che oggi preferiscono non assumersi
rischi. La partita più delicata rimane quella del Montepaschi. Gli
accordi presi nel 2017 con l'Unione Europea nell'ambito del piano
di salvataggio prevedevano l'uscita dello Stato dal capitale della
banca entro la fine di quest'anno. Sull'operazione i diversi
inquilini di via XX Settembre ragionano da tempo, ma per ora una
soluzione sul tavolo non c'è. Le discussioni intavolate da tempo
con Unicredit non hanno prodotto risultati significativi e non si
può certo dire che la presenza nel board della banca dell'ex
ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan abbia propiziato la
trattativa. Nemmeno l'allargamento dei colloqui ad altri potenziali
partner, da Banco Bpm a Bper fino a Mcc, è sfociato in alcunché. A
pesare è soprattutto la distanza tra le richieste sussurrate dai
potenziali partner e la dote che la controparte è disposta a
mettere sul tavolo. Tutti i soggetti privati infatti sono
determinati a ottenere un'operazione non solo neutra in termini di
capitale (richiesta che già era stata formulata l'anno scorso
dall'ex ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier), ma anche tale da
sterilizzare tutti i rischi di esecuzione, a partire da quelli
relativi alla gestione del personale. L'intenzione del Tesoro
sarebbe comunque quella di prendere una decisione prima della pausa
di agosto. Due le strade percorribili: una è per l'appunto
l'individuazione di uno o più partner privati a cui affidare la
banca; l'altra un congelamento del processo di privatizzazione per
18-24 mesi. In caso di soluzione stand alone però (che andrebbe
comunque preventivamente discussa con la DgComp di Bruxelles) il
Tesoro potrebbe rivedere l'attuale governance chiamando un
banchiere come Victor Massiah o Luigi Lovaglio o una manager come
l'attuale ceo di Amco Marina Natale al vertice.
red/lab
MF-DJ NEWS
1908:14 lug 2021
(END) Dow Jones Newswires
July 19, 2021 02:14 ET (06:14 GMT)
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