Di certa per ora c'è solo la volontà del Tesoro di risolvere la grana Montepaschi nei tempi corcordati con l'Unione Europea. Cioè entro la fine di quest'anno, come stabilito nell'ambito del salvataggio del 2017. Proprio questa determinazione, condivisa non solo dal direttore generale di via XX Settembre Alessandro Rivera ma anche dal ministro Daniele Franco e dal premier Mario Draghi, starebbe facendo tornare di nuovo caldo il dossier della banca più antica del mondo.

II risultato - scrive MF - è che da diverse settimane si sarebbero infittiti i contatti tra gli advisor schierati dal Tesoro e dalla banca (Mediobanca, Credit Suisse, Bonelli Erede, Oliver Wyman, BofA Merrill Lynch e lo studio Orrick) e i diversi soggetti potenzialmente interessati al processo di privatizzazione. Tra questi c'è Banco Bpm, che sarebbe disponibile a entrare nella partita. La posizione rappresenta un cambio di rotta rispetto a qualche mese, quando in piazza Meda un interesse per Siena veniva nettamente escluso, ma si spiega alla luce delle mutate condizioni che oggi si vanno prefigurando. Come anticipato venerdì 4 giugno da MF-Milano Finanza, per accelerare il processo la privatizzazione potrebbe articolarsi in due fasi distinte.

In un primo momento il Tesoro (oggi primo azionista del Monte al 64%) passerebbe in blocco la quota a un soggetto privato che, m un secondo momento, cederebbe sul mercato diversi perimetri dell'attivo sia per ottemperare alle richieste dell'Antitrust sia per rendere meno impegnativo il boccone. Il deal sarebbe insomma qualcosa di simile a quanto fatto lo scorso anno da Intesa Sanpaolo con Ubi. Proprio ad alcuni di questi perimetri (ancora tutti da definire nel dettaglio) sarebbe disposta a guardare Banco Bpm. Il gruppo guidato dal ceo Giuseppe Castagna è infatti da tempo alla ricerca di opportunità di crescita per linee esterne e nel corso dell'ultimo anno ha esaminato diversi dossier. Sotto la lente sono finite volta per volta ipotesi di combination con Ubi, Credit Agricole Italia, Unicredit e Bper, anche se per il momento nulla si è concretizzato.

L'obiettivo? Come Castagna ha ripetuto in diverse occasioni, dare vita a quel terzo polo che, bilanciando il peso specifico di Intesa Sanpaolo e Unicredit, potrebbe aumentare la concorrenza nel mondo del credito e garantire forte attenzione al mondo delle piccole e medie imprese. Sotto questo profilo, l'acquisto di alcuni asset dal Montepaschi privati77ato potrebbe consentire alla banca di aumentare la propria presenza nelle regioni del Nord o del Centro senza richiedere un eccessivo sforzo patrimoniale o organizzativo.

red/cce

MF-DJ NEWS

1108:11 giu 2021

 

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