Borgosesia chiude il 2019 con un utile netto di 2,7 mln euro, in crescita del 69% rispetto all'utile netto pro forma al 31 dicembre 2018 di 1,6 milioni di euro.

Il patrimonio netto di Gruppo, spiega una nota, e' di 26,9 milioni, in aumento rispetto al patrimonio netto Borgosesia pro forma al 31 dicembre 2018 (pari a 24,2 milioni di euro), l'Ebitda consolidato adjusted e' pari a 4.997 euro (+ 17,6% a/a), l'Ebitda consolidato si attesta a 4,1 milioni di (+ 6,9% a/a), il Cash flow consolidato e' positivo per 4,1 milioni (+ 3,4 milioni di euro rispetto al dato pro forma al 31 dicembre 2018). L'utile della capogruppo si attesta a 79 migliaia di euro (perdita al 31 dicembre 2018 pari a 366 migliaia di euro). La posizione finanziaria netta consolidata e' negativa per 3,9 mln (posizione finanziaria netta consolidata pro forma al 31 dicembre 2018 negativa per 8 milioni).

La societa' ritiene che i potenziali effetti della pandemia Covid-19 non sono ad oggi determinabili e generano un maggiore grado di incertezza con riferimento alle stime contabili, alle misurazioni di fair value, alla recuperabilità degli attivi e al rischio di liquidità e saranno oggetto di costante monitoraggio nel prosieguo dell'esercizio.

Nello specifico, secondo il management, l'andamento della gestione per l'esercizio in corso, prevista in utile sulla base del Business Plan 2022, potrà risentire degli effetti portati dall'emergenza sanitaria in atto. Ad oggi risultano sospese tanto le attività relative ai cantieri in corso che quelle finalizzate all'avvio dei nuovi, forti rallentamenti registrano le attività di estrazione (ossia di acquisto degli immobili gravati da ipoteca a garanzia di crediti già in portafoglio) nell'ambito di procedure condotte direttamente con i singoli debitori; sono interrotte quelle di carattere giudiziale e tutto il personale dipendente, dopo un periodo di smart working, è stato posto in cassa integrazione. Allo stato attuale è estremamente difficile stimare le ricadute indotte sulla Società e sul Gruppo dalla pandemia, tanto in termini economici che finanziari. In via di principio, qualora il lockdown dovesse essere allentato - come ad oggi previsto - a far corso dal prossimo 4 maggio, i ritardi accumulati dalle attività produttive potrebbero essere recuperati, anche in maniera significativa, prima della chiusura del semestre così come contenuti potrebbero risultare gli effetti prodotti sulle attività di investimento posto che il management, pur con intuibili limitazioni, non ha mai di fatto interrotto il processo di loro selezione. Maggiori incertezze riguardano invece il processo di dismissione programmato e ciò non tanto in funzione dell'inattività connessa al blocco quanto di quella che potrà essere la reazione del mercato alla ripresa. A ragione di ciò, dovendo mettere in conto comunque un rallentamento dei flussi finanziari in entrata, il management ha avviato una attività di ricerca, in via cautelativa, di risorse addizionali che, qualora non sia necessarie a questo scopo, potranno essere indirizzate verso nuovi investimenti, anche in misura maggiore rispetto a quella prevista nel piano industriale '22, e ciò al fine di cogliere le nuove opportunità che dovessero essere offerte dal mercato.

com/lab

 

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April 28, 2020 03:42 ET (07:42 GMT)

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