Borsa I.: Giacomoni, anche il Parlamento vigilerà sulla partita (Mi.Fi.)
23 Agosto 2021 - 9:47AM
MF Dow Jones (Italiano)
Di Sestino Giacomoni - presidente della commissione di vigilanza
su Cdp
In questi giorni di fine estate rimane molto caldo un tema
fondamentale per lo sviluppo e per il futuro del nostro Paese,
quello che riguarda l'acquisizione di Borsa Italiana spa da parte
di Euronext e tutto ciò che questa operazione implica.
Come si dice, il diavolo spesso sta nei dettagli e il dettaglio
a cui bisogna prestare attenzione, nel caso di Borsa Italiana e non
solo, si chiama governance.
Nonostante gli accordi presi dalle varie parti in causa vadano
tutti nella direzione della tutela degli assetti finanziari, del
risparmio e degli interessi italiani, non possiamo non prestare
attenzione ai rumors che si susseguono in questi giorni sugli
equilibri di governance, che penderebbero eccessivamente dalla
parte della componente franco-olandese, con un taglio di circa 200
posti di lavoro nell'asset italiano, tra i 700 attuali.
Come è stato correttamente riportato su MF-Milano Finanza, in un
articolo a cura del direttore Roberto Sommella, l'allerta a livello
istituzionale è massima.
Senza dubbio l'ingresso di Cdp in Euronext e la contestuale
acquisizione di Borsa Italiana può essere un punto di forza per
garantire gli interessi nazionali. Occorre però perseguire alcuni
obiettivi: in primo luogo la crescita dimensionale, sia per numero
di società quotate sia per capitalizzazione complessiva di
mercato.
Solo a titolo di esempio, il primato che l'Italia vanta nel
tessile e nella moda non si è mai trasformato in un polo italiano
del lusso in grado di imporsi a livello mondiale, a causa
dell'assenza di una Borsa domestica in grado di indirizzare gli
investimento in termini di capitale di rischio.
I capitali per il settore della moda sono invece arrivati dal
listino francese, che con Lvmh ha saputo creare uno dei principali
campioni mondiali del settore, con una capitalizzazione superiore a
300 miliardi di euro.
Se la strategia di Borsa Italiana è creare una piattaforma in
grado di assicurare capitali di rischio adeguati alle aziende
domestiche per sviluppo e internazionalizzazione, l'alleanza con
Euronext va nella giusta direzione per la creazione dell'auspicata
unione dei mercati europei.
Tale strategia si può perseguire solo facendo perno sulle
competenze tecniche circa il funzionamento del mercato. La figura e
il ruolo del Ceo saranno determinanti, al pari di tutti i
partecipanti al sistema mercato.
Per questo è fondamentale prestare attenzione ai requisiti di
chi dovrà condurre Borsa Italiana nei prossimi anni, così come sarà
determinante il coordinamento tra tutti i soggetti che partecipano
e concorrono al corretto funzionamento del mercato. Gli accordi,
d'altronde, non lasciano spazio a interpretazioni: Consob sta
monitorando gli sviluppi di questi giorni, per verificare che siano
rispettati i contenuti dell'intesa stipulata con il Mef, che
garantisce l'assetto stabile di Borsa spa e della componente
italiana e i patti stipulati con le piazze finanziare di Parigi e
Amsterdam, indirizzati anch'essi alla tutela delle competenze
italiane.
Sono certo che anche il Parlamento vigilerà affinché l'intera
operazione sia effettivamente un punto di forza e di svolta per
l'Italia. Le dichiarazioni più recenti da Parigi sembrano fugare
ogni dubbio: «Borsa Italiana è parte integrante del progetto
europeo Euronext e non ci sarà alcun successo per Euronext in
Europa senza la crescita del business di Borsa Italiana in Italia».
Permane invece la preoccupazione sugli esuberi, anche se Euronext
ha affermato che «qualsiasi ipotesi sui contenuti del piano è pura
speculazione». Su questo tema però è fondamentale fare chiarezza
subito: alla ripresa dei lavori parlamentari presenterò
un'interrogazione al Ministro dell'Economia, proprio per mettere
fine alle varie illazioni. È bene vigilare affinché Borsa spa non
sia svuotata per portare le maggiori attività a Parigi, con il
conseguente taglio del personale.
Oggi grazie a Draghi e al Recovery Plan l'Italia può creare i
presupposti per una leadership in Europa, primato che potrà
perpetuarsi in futuro solo in presenza di una Borsa domestica con
una capitalizzazione ben superiore agli attuali 750 miliardi di
euro, contro i circa 3.400 miliardi di capitalizzazione del listino
francese. A tale scopo occorre in tutti i modi indirizzare
l'ingente risparmio delle famiglie italiane, fermo sui conti
corrente, verso le nostre piccole, medie e grandi imprese. Per
questo con la prossima legge di bilancio dobbiamo trovare il modo
di rilanciare i Pir.
I Piani Individuali di Risparmio sono infatti fondamentali per
il perseguimento di questo obiettivo. La misura del successo è
legata alla capacità di tutti gli attori del mercato nel concorrere
al risultato. L'Advisory Board di Borsa dovrà farsi carico di una
costante attività di allineamento tra i vari attori, individuando
le soluzioni tattiche e strategiche da adottare.
La governance, ovvero i meccanismi di funzionamento
dell'alleanza con Euronext, dovrà assicurare l'accelerazione per la
crescita del listino domestico e rifuggire le tentazioni di
egemonia da parte francese.
In Parlamento vigileremo affinché venga rafforzata la presenza
italiana in Euronext, attribuendo ai manager di Borsa italiana
ruoli chiave. Se fosse necessario siamo pronti anche e sin da
subito, come Commissione di vigilanza su Cdp, a valutare
l'opportunità di sentire in audizione i vertici di Euronext.
fch
(END) Dow Jones Newswires
August 23, 2021 03:42 ET (07:42 GMT)
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