La Brexit potrebbe colpire in maniera particolarmente dura le aziende inglesi.

È quanto emerge da uno studio condotto dall'Istituto ifo e dal network di ricerca EconPol Europe. Il motivo è che le aziende britanniche importano molti prodotti intermedi dall'Ue, acquistandoli da pochi fornitori.

"L'attuale crisi del Covid-19 ha dimostrato quanto sia importante diversificare le catene di approvvigionamento al fine di mitigare gli effetti negativi di shock inaspettati sul fronte dell'offerta", afferma Lisandra Flach, direttrice del Centro ifo per l'economia internazionale.

"I nostri risultati mostrano quanto sia importante raggiungere un accordo commerciale che riduca l'incertezza nelle relazioni commerciali e quindi riduca al minimo i costi per le parti coinvolte".

Uno sguardo alle relazioni commerciali bilaterali della Germania mostra inoltre che la Brexit avrà anche un effetto pronunciato anche sull'economia tedesca. Delle merci per le quali ci sono cinque fornitori o meno, la maggior parte che proviene dal Regno Unito è costituita da prodotti intermedi. Gli esempi includono tipi speciali di motori di azionamento o sostanze chimiche. Questi input di produzione non sono facili da sostituire.

Lo studio dell'Ifo ha focalizzato la sua analisi proprio sui gruppi di prodotti per i quali esistono cinque o meno fornitori. L'Unione europea ottiene meno del 10% di queste merci dal Regno Unito. Al contrario la Gran Bretagna importa la maggior parte di questi gruppi di prodotti dall'Ue.

"Ci sono solo pochi prodotti per i quali l'Unione europea dipende attualmente dalle forniture dal Regno Unito. In linea di principio, i produttori all'interno dell'Ue potrebbero sostituire questi gruppi di prodotti. Nel complesso, gli effetti della Brexit avranno un impatto minore sui Paesi dell'UE27 rispetto a quello sul Regno Unito", spiega Flach.

"La Germania è un anello importante nelle complesse catene di approvvigionamento per molte industrie in tutto il mondo. Indipendentemente dall'esito dei negoziati, i costi commerciali tra il Regno Unito e l'Ue aumenteranno in risposta alla Brexit", avverte anche Feodora Teti, coautore dello studio.

Infine per gli stati membri dell'Ue come Francia, Italia e soprattutto Irlanda, la questione dei prodotti intermedi potrebbe causare problemi.

alb

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October 16, 2020 03:46 ET (07:46 GMT)

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