Se l'intervento dell'Asl di Napoli sarà considerato

corretto -come sostengono il ministro dello Sport Spadafora e il Comitato

tecnico scientifico- il campionato di calcio finisce qui. Alla terza

giornata. E ne comincia uno nuovo: quello delle Asl.

Il rischio, scrive il Corriere della Sera, è quanto meno altissimo

perché, da questo momento in poi, con l'aumento dei contagi che è già nei

fatti, è molto probabile che altre autorità sanitarie locali prendano

provvedimenti simili, finendo per imporre una serie di blocchi a catena.

Con un calendario congestionato, spazio per i recuperi non ce n'è. È un

precedente che può mettere in allarme tutto lo sport, che però è normato

da protocolli diversi.

Il calcio vive il suo autunno di passione. Si torna a navigare a vista.

I Nazionali della Juventus F.C. (compresi gli azzurri Bonucci e Chiellini)

e quelli del Napoli per il momento non risponderanno alle convocazioni e

Gravina dovrà cominciare a ragionare di nuovo, con la Lega, sul piano

alternativo, i famosi playoff, che il presidente federale aveva suggerito

a più riprese.

Juve-Napoli rischia di diventare un punto di svolta. Di sicuro è

diventato un caso clamoroso. Perché non è successo prima, per esempio al

Milan che con due positivi è andato regolarmente in trasferta a Crotone o

all'Atalanta che ieri con un positivo ha giocato col Cagliari? Perché

-secondo l'Asl di Napoli e anche il governo- dopo il focolaio al Genoa c'è

stato un salto di qualità nel rischio contagio e la squadra di Gattuso

avrebbe potuto prendere la stessa strada.

Ma per capire cosa succederà la domanda che conta è un'altra: le Asl

hanno la competenza per intervenire? Motivo di discussione per gli

avvocati. Quelli di Figc (e Lega) hanno le idee chiare: assolutamente no.

Perché se l'Asl sicuramente ha l'autorità di vigilare sulla salute in

loco, è più incerto che possa andare contro una legge statale, ovvero il

protocollo firmato dal ministro della Salute e dal Cts. Ora però lo stesso

comitato ha detto che l'Asl viene prima. Un bel caos.

Il protocollo stabilisce per i calciatori norme ad hoc per trattare le

positività: la famosa quarantena soft. Ma una cosa va chiarita: quello in

atto non è uno scontro tra ordinamento sportivo e ordinamento statale (con

l'ovvia predominanza di quest'ultimo) ma tra due fonti di diritto di pari

dignità dato che il protocollo è una norma di carattere speciale ma

dell'ordinamento statale. Se il protocollo è superato -dicono in Figc- non

lo stabilisce l'Asl, ma va modificato dal Cts e dal ministro Speranza. E a

questo punto può darsi che succeda.

Intanto però è in vigore quello vecchio. E quindi il Napoli domani si

sottoporrà alla decisione del giudice sportivo. E rischia. Perché in

discussione non c'è solo il risultato della partita, ma anche l'eventuale

sanzione sulle condotte che ne hanno impedito lo svolgimento: tradotto

oltre allo 0-3 a tavolino, il club potrebbe rischiare una penalizzazione

ulteriore (es: -1 in classifica). Poi la società farà ricorso e tutto può

succedere: si andrà davanti alla Corte d'Appello federale e

successivamente al collegio di garanzia dello sport. E solo dopo al Tar o

al Tas.

Il Napoli sostiene che prevale l'Asl e si basa su una frase (che nel

protocollo Figc non c'è) contenuta nel regolamento emesso dalla Lega sul

caso Genoa-Torino: "Fatti salvi eventuali provvedimenti delle autorità

statali e locali". Ora bisognerà decidere che strada prendere. A sentire

governo e Cts non ci sono dubbi. Il quadro sarà più chiaro oggi, dopo

l'incontro tra Spadafora e Gravina e Dal Pino. Di sicuro nelle ultime ore

gli equilibri sono cambiati. Speranza e Spadafora sono sul piede di guerra

e affiorano le vecchie incomprensioni. Il calcio rischia grosso.

Una partita da scudetto può stravolgere la stagione. All'estero,

filosoficamente, si gioca sempre anche se la curva dei contagi non è certo

migliore che da noi. In Francia si va in campo se una squadra ha almeno 20

giocatori negativi al tampone, in Premier ci si ferma solo se un club ha

meno di 14 giocatori a disposizione, in Spagna ne bastano 13 con solo 5

giocatori della prima squadra.

vs

 

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October 05, 2020 02:56 ET (06:56 GMT)

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