Campari: un brindisi ai consumi (MF)
12 Agosto 2021 - 8:37AM
MF Dow Jones (Italiano)
Il boom dei consumi registrato nella prima parte dell'anno ha
aiutato Campari pochi giorni fa a chiudere una semestrale in forte
progresso nei confronti tanto del 2020 -il che era piuttosto
scontato, considerando i mesi di lockdown che avevano penalizzato
le vendite- quanto del 2019 pre pandemico. Di questo e delle sfide
future del gruppo ha parlato il ceo Bob Kunze-Concewitz ai
microfoni di Class Cnbc.
Domanda. La crescita osservata nei mesi scorsi dal vostro
settore è ancora sostenibile?
Risposta. Con le riaperture di ristoranti e bar c'è un tale
desiderio di convivialità, che si sta verificando un fenomeno che
mi piace chiamare revenge conviviality, simile a quanto accaduto
nel secondo dopoguerra, con un boom che durò per 10 anni. Non a
caso, tutti i nostri brand e tutti i mercati stanno crescendo a
doppia cifra, i nostri fondamentali sono più che solidi e il
momento è più che positivo.
D. Nel settore del lusso il revenge spending post lockdown ha
spinto i conti di molti gruppi. Si tratta di fenomeni che prima o
poi finiranno. Quanto può durare la revenge conviviality di cui
parla?
R. Solo il tempo ce lo dirà. Io sono abbastanza fiducioso,
secondo le nostre ricerche durerà almeno qualche anno.
D. Vi preoccupano le varianti? Immagino abbiate accolto con
favore il green pass, un modo per scongiurare nuove eventuali
chiusure.
R. Guardiamo con cautela a quello che sta succedendo con la
variante delta ma la cosa positiva è che c'è il vaccino e speriamo
che la campagna vaccinale prosegua a questo ritmo in tutto il
mondo.
D. Nelle scorse settimane abbiamo assistito al dibattito tra
Confidustria, sindacati e politica sull'ipotesi di estendere il
green pass anche sul posto di lavoro. Qual è la vostra
posizione?
R. Siamo assolutamente a favore dei vaccini, abbiamo anche
sponsorizzato la costruzione di un centro vaccinale vicino ai
nostri headquarter a Sesto San Giovanni. Lasciamo tuttavia i nostri
lavoratori liberi di scegliere se vaccinarsi o meno e per il
momento non pensiamo a limitazioni per chi non si vaccina.
D. Nell'ultimo anno avete puntato molto sul digitale, avete
annunciato da poco una joint venture con il gruppo Moët Hennessy (
Lvmh) per creare un player paneuropeo nel canale e-commerce di
wine&spirits attraverso Tannico, piattaforma di cui avete
acquisito il 49% nel 2020. La vostra scommessa è che il digitale
sia qui per restare anche dopo la fine della pandemia?
R. Quando parliamo di digitale dobbiamo distinguere due aspetti,
e-commerce e marketing online. Le vendite attraverso il canale
digitale sono ancora limitate per il nostro settore, in media 1% in
Europa, 3% negli Usa e 10% in Uk. Siamo però fiduciosi che questo
fenomeno crescerà: ormai il blocco psicologico è stato superato e i
consumatori sanno che senza sforzo possono scegliere quello che
vogliono, anche a prezzi interessanti. Assieme a Moët Hennessy
siamo dunque pronti a supportare la crescita organica di Tannico.
Il secondo aspetto del digitale riguarda il marketing: i nostri
investimenti sono passati dall'offline all'online, questa è
decisamente la direzione.
D. In questi anni siete stati molto attivi in termini di
M&A, altre operazioni in vista? Escludete un futuro per Campari
all'interno di un grande gruppo come Lvmh?
R. Questa domanda deve essere fatta ai nostri soci, ma
conoscendoli so che la visione per il futuro è di un gruppo
autonomo. Quanto a possibili acquisizioni, l'anno scorso abbiamo
fatto dei cambiamenti per essere molto più flessibili a livello di
struttura dei capitali. Lasciando il controllo nelle mani dei
nostri azionisti di maggioranza attuali, potremmo arrivare tra 6-8
anni ad avere un firepower che arrivi a 80-90 miliardi. Abbiamo
preparato tutto per essere pronti se e quando arriveranno
opportunità interessanti.
D. Campari festeggia nel 2021 i suoi primi vent'anni in borsa,
durante cui la capitalizzazione di mercato è aumentata 15 volte a
13,8 miliardi. Questo traguardo in un momento in cui assistiamo a
una fuga da Piazza Affari: escludendo l'Aim, da inizio anno sono
più i delisting delle quotazioni. Come legge questo fenomeno e che
cosa si sente di dire a chi diffida della borsa?
R. Per quello che riguarda la nostra performance, è stata
eccezionale. Abbiamo battuto tutti gli indici e i competitor,
consegnando mediamente un 16% all'anno dall'esordio a oggi. Per noi
l'ingresso in Borsa è stato molto importante perché si è instaurata
una disciplina interna di processi e una professionalità di
tutt'altro livello. Ci ha permesso di avere più flessibilità nella
struttura dei capitali e ci ha incoraggiato nell'M&A. Non solo:
ci ha consentito di avere più visibilità, grazie a cui siamo
riusciti ad attrarre e trattenere talenti grazie alle stocks
option. Per noi la borsa è stata fondamentale.
red
MF-DJ NEWS
1208:23 ago 2021
(END) Dow Jones Newswires
August 12, 2021 02:23 ET (06:23 GMT)
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