Ufficialmente sono tutti al lavoro per la cessione dell'88% di Autostrade per l'Italia, la realtà però è che nel contesto attuale sembra sempre più improbabile che quell'operazione possa andare in porto.

Il consorzio capitanato da Cdp Equity insieme a Blackstone e Macquarie sta continuando a raccogliere dettagli. L'interlocuzione con la holding guidata da Carlo Bertazzo prosegue ininterrotta e il team che si sta occupando della due diligence ha lavorato anche nel periodo delle feste e ha di recente chiesto nuovi dati alla società. Formalmente, quindi, non si può escludere che entro poche settimane, forse già a fine mese, arrivi in effetti sul tavolo di Atlantia un'offerta da parte del consorzio. Sono però ben pochi quelli che credono che verrà recapitata una proposta tale da essere accettata, anzi.

Per carità, tutto può accadere, ma le premesse non fanno propendere per un accordo in vista e nel frattempo dopodomani si terrà l'assemblea di Atlantia che dovrebbe approvare il progetto di scissione parziale di Aspi, propedeutico alla quotazione della stessa. Il primo problema riguarda la valorizzazione del 100% di Aspi. Il nuovo Pef, che peraltro non solo non è ancora stato approvato ma non è stato nemmeno inviato dal Mit al Cipe, ha cambiato il valore dell'asset. In più, il Covid impatta sulle proiezioni del traffico e Macquarie e Blackstone si dice non vogliano mettere sul piatto un'offerta troppo alta. Il risultato è che salvo sorprese, la valutazione che verrà presentata a fine due diligence è attesa sotto gli 8 miliardi, c'è chi sostiene in una forchetta fra 7 e 7,5 miliardi, mentre il cda di Atlantia ha più volte ufficialmente dichiarato di considerare basso già un prezzo fra 8,5 e 9,5 miliardi. Al contesto, già complesso, si aggiungono l'attuale instabilità politica e soprattutto il fatto che il board di Cdp (guidato da Fabrizio Palermo e presieduto da Giovanni Gorno Tempini) è in scadenza e verrà rinnovato nell'assemblea prevista a maggio.

Insomma, la sensazione che circola nelle ultime settimane a Roma è che l'interesse a giungere a un accordo sia un po' scemato. Tanto più che il famoso articolo 35 del decreto Milleproroghe ha introdotto la possibilità di revoca della concessione di Autostrade riducendo il valore di subentro da 23 miliardi a 7. Ne consegue che più la valorizzazione del 100% di Aspi si avvicina a 7 miliardi, più vengono meno le motivazioni da parte di Atlantia per accettare quell'offerta invece del subentro (con causa legale annessa). Una matassa non semplice da dipanare.

fch

(Fine)

MF-DJ NEWS

1308:25 gen 2021

 

(END) Dow Jones Newswires

January 13, 2021 02:26 ET (07:26 GMT)

Copyright (c) 2021 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Feb 2024 a Mar 2024 Clicca qui per i Grafici di Atlantia
Grafico Azioni Atlantia (BIT:ATL)
Storico
Da Mar 2023 a Mar 2024 Clicca qui per i Grafici di Atlantia