Class E.: nessuna bocciatura da revisori
11 Giugno 2021 - 8:17AM
MF Dow Jones (Italiano)
In riferimento a quanto pubblicato su ilfattoquotidiano.it il 10
giugno sul bilancio consolidato di Class Editori al 31 dicembre
2020, Class Editori S.p.A. ha richiesto la pubblicazione della
seguente rettifica che riguarda tutti i punti seguenti
dell'articolo, indicati tra virgolette.
A partire dal titolo: "No dei revisori al bilancio". È falso. No
dei revisori - spiega una nota - significa che il bilancio è da
loro bocciato in quanto non redatto in osservanza dei principi
contabili. Nella terminologia della revisione, ciò si definisce
come "Giudizio Negativo". Non è affatto questo il caso di Class
Editori. La società di revisione si è limitata a riscontrare il
fatto che, per le ragioni riportate dalla stessa nella relazione
pubblicata ai sensi di legge, non si trova nella condizione di
esprimere un giudizio sulla relazione finanziaria annuale, una
cosiddetta "No Opinion", cosa diversa da un no al bilancio.
L'impossibilità di esprimere un giudizio, infatti, è cosa ben
diversa, è già successa nella storia di molti gruppi non solo media
regolarmente in bonis e quotati. Idem all'interno quando si scrive
"Bocciatura dei revisori": non hanno bocciato nessuno.
"Class Editori ha perso 1/5 dei Ricavi".
Un -20% del fatturato è una media assoluta delle aziende
italiane nel 2020 che non abbiano tratto vantaggio ma svantaggio
dal Covid. Avendo Class Editori due controllate, Telesia e Gambero
Rosso, l'una fortemente condizionata dallo stop ai trasporti e
l'altra dall'impossibilità di organizzare eventi in Italia e
all'estero, Class Editori ritiene che sia stato raggiunto comunque
un risultato economico più che nella media.
"Rosso di 20 milioni" Una lettura corretta del conto economico
evidenzia che oltre 8 milioni di euro si riferiscono a svalutazioni
e altri oneri straordinari.
"Il patrimonio netto si è dissolto, sceso in negativo per 9,9
milioni" Il patrimonio netto consolidato del Gruppo Class è
negativo per euro 9,9 milioni a livello di bilancio consolidato,
tuttavia il patrimonio netto della capogruppo quotata, Class
Editori Spa, è positivo per 17 milioni, pertanto non richiede
interventi specifici ai sensi di legge.
"Il debito netto finanziario pesa per 95 milioni che scendono a
78 solo in virtù dei principi contabili Ifrs" È esattamente il
contrario: il debito finanziario è di 78 milioni e sale a 95
milioni per l'applicazione dei nuovi principi contabili Ifrs, che
da due esercizi richiedono che l'intero importo di contratti
pluriennali di affitto siano considerati nel calcolo della
posizione finanziaria netta.
"Il resto a portare il bilancio in negativo per 20 milioni lo
hanno fatto gli ammortamenti per oltre 12 milioni" Come indicato
nel fascicolo di bilancio, sono ammortamenti e svalutazioni (4,3
milioni di euro)
"Ma i revisori puntano il dito anche sul fatto che Class
mantiene a bilancio i valori delle testate e degli avviamenti senza
svalutarli" Nella lettera dei revisori non c'è nessuna indicazione
di questo tipo. Qualora avessero invece richiesto e rilevato delle
svalutazioni, avrebbero dovuto quantificarle e professionalmente
indicarle all'interno dell'opinion.
"Valori che, visto l'andamento economico degli ultimi anni,
forse andrebbero riportati a valori più attinenti alla realtà".
La valutazione che hanno fatto gli amministratori si basa sui
flussi dei Piani industriali approvati il cui indirizzo viene
confermato già dall'andamento dell'Ebitda della trimestrale 2021
approvata, nonostante il perdurare degli effetti economici del
Covid abbiano impedito a Telesia e Gambero Rosso di recuperare
appieno gli andamenti pre-pandemia.
"Fosse un'azienda normale, forse gli istituti di credito
avrebbero già staccato la spina" Non c'è niente che giustifichi
questa affermazione. Negli ultimi cinque anni il gruppo Class
Editori ha regolarmente pagato gli interessi per i finanziamenti in
essere, pari a 12,5 milioni di euro. Come tantissime altre società
italiane, nel corso del 2020 ha ritenuto opportuno richiedere una
moratoria delle scadenze alle banche, nell'interesse degli
azionisti e degli stakeholder.
"Accordo che probabilmente si troverà, non tanto per
l'affidabilità del debitore, quanto per la forza implicita che
esprime un editore, anche se piccolo, che si occupa di poteri
finanziari".
Aziende dal fatturato superiore a 50 milioni come Class Editori
(che ne fattura 65 e 80 prima del covid) sono riclassificate dalle
norme europee come medie e non piccole. Class Editori vive da 35
anni ogni giorno nel rispetto del principio di un'informazione
corretta, indipendente e non clientelare. Quindi questa
affermazione è del tutto gratuita. Sono e saranno i nostri conti,
le nostre testate e i nostri servizi gli unici elementi su cui si
sono espressi e si esprimeranno le banche. I rapporti con gli
istituti creditori di Class Editori sono gestiti e mantenuti con la
massimo professionalità e correttezza da entrambe le parti.
Com/red
MF-DJ NEWS
1108:07 giu 2021
(END) Dow Jones Newswires
June 11, 2021 02:08 ET (06:08 GMT)
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