Gli opinion leader come punti di riferimento per interpretare la realtà (il 49% degli intervistati cita almeno un soggetto specifico) e la maggiore attenzione alla qualità dell'informazione (il 46,5 % dei 20-24 anni considera le fonti istituzionali come le uniche affidabili). Sono queste le principali caratteristiche che emergono dall'analisi delle abitudini informative dei giovani tra gli 11 e i 25 anni, in base alla ricerca realizzata nell'ambito di Opinion Leader 4 Future.

In particolare, il progetto ha preso il via a giugno 2020 dalla collaborazione tra la struttura di media relation del Gruppo Credem, tra i principali istituti bancari nazionali, e l'Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell'Università Cattolica per comprendere il ruolo dei leader di opinione nel panorama informativo nazionale e internazionale. Tale ricerca è stata presentata oggi nel corso dell'evento "Come costruire insieme la nuova normalità. Media e comunicazione al servizio della ripresa", che ha rappresentato un'occasione per discutere dell'importanza di una comunicazione il più possibile contributiva e sostenibile per affrontare proficuamente questa fase di disorientamento informativo e delineare una "nuova normalità comunicativa".

L'incontro pubblico in diretta streaming, a cui ha partecipato anche il Presidente del Gruppo Credem, Lucio Igino Zanon di Valgiurata, ha dato avvio all'attività del nuovo comitato (Advisory Board) composto da sei esponenti con un alto profilo istituzionale e creato per garantire supervisione scientifica, diffusione, divulgazione dei risultati e orientamento al progetto Opinion Leader 4 Future. Il comitato, che si riunirà trimestralmente è caratterizzato da un approccio multidisciplinare orientato ad alimentare il dibattito a livello nazionale ed internazionale. I componenti stabili del board sono: Mariagrazia Fanchi, Chiara Giaccardi, Silvio Malvolti, Patrizia Musso, Giuseppe Scaratti, Alberto Stracuzzi.

In particolare, un momento di approfondimento è stato dedicato al tema dell'informazione attiva dei giovani della Generazione Z, a partire dai dati di ricerca raccolti grazie alla collaborazione degli istituti di ricerca Tips Ricerche e Bilendi, su una popolazione di circa 1.000 ragazzi e ragazze tra i 10 e i 25 anni. Dal momento che i giovani costituiscono le audience più competenti e che si relazionano con più fonti di informazione, lo studio delle loro pratiche informative risulta fondamentale per comprendere gli scenari futuri.

A fronte di uno scenario informativo sempre più complesso aumenta l'importanza della figura dei leader di opinione, che svolgono principalmente ruolo di mediatori, soggetti che monitorano lo scenario mediale decidendo quali notizie fare entrare nella propria comunità di riferimento per rendere il flusso informativo più facilmente comprensibile, offrendo anche funzione di sintesi, contestualizzazione ed interpretazione. Al riguardo, il 49% degli intervistati dichiara di poter citare almeno un soggetto specifico ritenuto un punto di riferimento.

L'elevato numero di fonti di informazione permette un aggiornamento costante sulle notizie, ma anche un rischio di sovrabbondanza informativa con conseguente difficoltà nel contrastare il fenomeno delle fake news. Questo ha portato ad una riscoperta delle fonti istituzionali, considerate le uniche affidabili dal 46,5% dei ragazzi 20-25 anni. Cresce anche l'importanza attribuita al fact checking: il 58% dei 15-19 anni e il 53% dei 20-25 anni dichiara di considerare vera una notizia solo quando la riscontra su più fonti dopo un processo di triangolazione tra social, motori di ricerca, sito istituzionale e reti sociali di riferimento. Si tratta di una pratica di autotutela attivata sia rispetto alle notizie riguardanti gli interessi personali che in relazione a fatti di cronaca o approfondimento di natura socio-politica.

Grandissima importanza rivestono le micro-reti di riferimento, come risorsa per commentare, approfondire e contestualizzare i contenuti informativi: l'81% degli zeta cita infatti un proprio familiare o amico stretto come importante punto di riferimento per meglio comprendere le notizie. In questo contesto anche le chat private su Whatsapp possono rappresentare un supporto informativo: il 54% del campione dichiara infatti di gradire la condivisione e la circolazione di notizie attraverso questo canale.

La ricerca Opinion Leader 4 Future (LINK) è nata come collaborazione tra le media relation Credem e l'Università Cattolica (Almed) con il fine di esaminare le dinamiche di costruzione dell'opinione che si sviluppano all'interno del contesto sociale, ricostruendo i diversi modelli di diffusione dell'informazione, di costruzione della reputazione e di attivazione della fiducia. Tale analisi è giunta ormai al suo secondo anno di attività, in cui sono stati fatti approfondimenti sull'educazione finanziaria, la generazione Zeta e le modalità informative degli italiani durante la pandemia. Il progetto si articola in quattro pilastri: ricerca, diffusione dei risultati, rapporto con le istituzioni e promozione delle azioni.

com/mcn

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