Credem: con Univ. Cattolica progetto Opinion Leader 4 Future
22 Settembre 2021 - 5:46PM
MF Dow Jones (Italiano)
Gli opinion leader come punti di riferimento per interpretare la
realtà (il 49% degli intervistati cita almeno un soggetto
specifico) e la maggiore attenzione alla qualità dell'informazione
(il 46,5 % dei 20-24 anni considera le fonti istituzionali come le
uniche affidabili). Sono queste le principali caratteristiche che
emergono dall'analisi delle abitudini informative dei giovani tra
gli 11 e i 25 anni, in base alla ricerca realizzata nell'ambito di
Opinion Leader 4 Future.
In particolare, il progetto ha preso il via a giugno 2020 dalla
collaborazione tra la struttura di media relation del Gruppo
Credem, tra i principali istituti bancari nazionali, e l'Alta
Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo (Almed) dell'Università
Cattolica per comprendere il ruolo dei leader di opinione nel
panorama informativo nazionale e internazionale. Tale ricerca è
stata presentata oggi nel corso dell'evento "Come costruire insieme
la nuova normalità. Media e comunicazione al servizio della
ripresa", che ha rappresentato un'occasione per discutere
dell'importanza di una comunicazione il più possibile contributiva
e sostenibile per affrontare proficuamente questa fase di
disorientamento informativo e delineare una "nuova normalità
comunicativa".
L'incontro pubblico in diretta streaming, a cui ha partecipato
anche il Presidente del Gruppo Credem, Lucio Igino Zanon di
Valgiurata, ha dato avvio all'attività del nuovo comitato (Advisory
Board) composto da sei esponenti con un alto profilo istituzionale
e creato per garantire supervisione scientifica, diffusione,
divulgazione dei risultati e orientamento al progetto Opinion
Leader 4 Future. Il comitato, che si riunirà trimestralmente è
caratterizzato da un approccio multidisciplinare orientato ad
alimentare il dibattito a livello nazionale ed internazionale. I
componenti stabili del board sono: Mariagrazia Fanchi, Chiara
Giaccardi, Silvio Malvolti, Patrizia Musso, Giuseppe Scaratti,
Alberto Stracuzzi.
In particolare, un momento di approfondimento è stato dedicato
al tema dell'informazione attiva dei giovani della Generazione Z, a
partire dai dati di ricerca raccolti grazie alla collaborazione
degli istituti di ricerca Tips Ricerche e Bilendi, su una
popolazione di circa 1.000 ragazzi e ragazze tra i 10 e i 25 anni.
Dal momento che i giovani costituiscono le audience più competenti
e che si relazionano con più fonti di informazione, lo studio delle
loro pratiche informative risulta fondamentale per comprendere gli
scenari futuri.
A fronte di uno scenario informativo sempre più complesso
aumenta l'importanza della figura dei leader di opinione, che
svolgono principalmente ruolo di mediatori, soggetti che monitorano
lo scenario mediale decidendo quali notizie fare entrare nella
propria comunità di riferimento per rendere il flusso informativo
più facilmente comprensibile, offrendo anche funzione di sintesi,
contestualizzazione ed interpretazione. Al riguardo, il 49% degli
intervistati dichiara di poter citare almeno un soggetto specifico
ritenuto un punto di riferimento.
L'elevato numero di fonti di informazione permette un
aggiornamento costante sulle notizie, ma anche un rischio di
sovrabbondanza informativa con conseguente difficoltà nel
contrastare il fenomeno delle fake news. Questo ha portato ad una
riscoperta delle fonti istituzionali, considerate le uniche
affidabili dal 46,5% dei ragazzi 20-25 anni. Cresce anche
l'importanza attribuita al fact checking: il 58% dei 15-19 anni e
il 53% dei 20-25 anni dichiara di considerare vera una notizia solo
quando la riscontra su più fonti dopo un processo di triangolazione
tra social, motori di ricerca, sito istituzionale e reti sociali di
riferimento. Si tratta di una pratica di autotutela attivata sia
rispetto alle notizie riguardanti gli interessi personali che in
relazione a fatti di cronaca o approfondimento di natura
socio-politica.
Grandissima importanza rivestono le micro-reti di riferimento,
come risorsa per commentare, approfondire e contestualizzare i
contenuti informativi: l'81% degli zeta cita infatti un proprio
familiare o amico stretto come importante punto di riferimento per
meglio comprendere le notizie. In questo contesto anche le chat
private su Whatsapp possono rappresentare un supporto informativo:
il 54% del campione dichiara infatti di gradire la condivisione e
la circolazione di notizie attraverso questo canale.
La ricerca Opinion Leader 4 Future (LINK) è nata come
collaborazione tra le media relation Credem e l'Università
Cattolica (Almed) con il fine di esaminare le dinamiche di
costruzione dell'opinione che si sviluppano all'interno del
contesto sociale, ricostruendo i diversi modelli di diffusione
dell'informazione, di costruzione della reputazione e di
attivazione della fiducia. Tale analisi è giunta ormai al suo
secondo anno di attività, in cui sono stati fatti approfondimenti
sull'educazione finanziaria, la generazione Zeta e le modalità
informative degli italiani durante la pandemia. Il progetto si
articola in quattro pilastri: ricerca, diffusione dei risultati,
rapporto con le istituzioni e promozione delle azioni.
com/mcn
fine
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2217:30 set 2021
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