Dea C. Real Estate: Caniggia, pronti per fondi paneuropei (Rep)
10 Gennaio 2022 - 09:29AM
MF Dow Jones (Italiano)
Dea Capital Real Estate, la società di gestione del risparmio
immobiliare controllata da Dea Capital, prepara il piano
industriale, che fa leva sull'alleanza con Radovan Vitek ed è
"pronta per i fondi paneuropei".
Lo afferma ad Affari & Finanza di Repubblica Emanuele
Caniggia, a.d. di Dea Capital Real Estate. Il 2022, secondo il
nuovo piano industriale, sarà anche l'anno del decollo della nuova
piattaforma paneuropea di real estate, avviata nel 2018. La società
è già presente con proprie strutture in Francia, Spagna,
Portogallo, Polonia e Germania. «Abbiamo già raccolto soldi da
investitori istituzionali in quei Paesi. Adesso, però, vogliamo
lanciare una piattaforma di fondi che investano non più in un
singolo Paese, com' è avvenuto sinora, ma in tutta l'Europa»,
spiega Caniggia ad Dea Capital Real Estate.
Inoltre, Dea Capital Re parteciperà al prossimo aumento di
capitale da 1 miliardo di Next Re di Vitek, la Siiq (società
d'investimento quotata) controllata dalla Cpi dell'imprenditore
ceco Radovan Vitek. Con l'acquisizione del 5% del capitale, Dea
Capital Re sgr è diventata anche advisor e asset manager del gruppo
Cpi per l'Italia. "Una Siiq deve raggiungere almeno un miliardo di
asset per essere liquida", spiega il top manager. "Successivamente
Next Re farà un altro aumento di capitale da un miliardo a cui però
noi non parteciperemo. Ci basta essere diventati il braccio
operativo di Cpi in Italia. Con la prima tranche punteremo al
target degli uffici e degli alberghi, più qualcosa di
residenziale».
Agli uffici, nonostante la rivoluzione dello smart working, Dea
Capital Re presta infatti ancora attenzione: «Sono sempre
interessanti - dice Caniggia. Noi pensiamo che nonostante il
decollo del lavoro a distanza, gli spazi non si restringeranno:
anzi cresceranno quelli per singolo dipendente anche perché devono
essere ripensati per diventare sostenibili». Mentre gli alberghi
costituiscono, in un Paese come l'Italia a grande vocazione
turistica, un asset irrinunciabile per chi investe in immobili. Più
difficile è comprendere, per un comune osservatore, perché Dea
Capital Re sia interessata anche agli immobili residenziali, un
tempo tenuti a debita distanza dagli investitori professionali. «Ci
sono due motivi - spiega ancora l'amministratore delegato - il
primo è che sono cambiati i rendimenti delle altre asset class, ad
esempio a Milano gli uffici ormai sono sotto il 3%. Il secondo è
che il residenziale di oggi non è più quello di una volta: si
tratta di appartamenti destinati alle classi medio-alte, con una
serie di servizi accessori».
Continua a interessare la logistica e non è un caso che Dea
Capital Re abbia già il più grosso fondo italiano di questo tipo e
stia costituendo un fondo Green. «Però occorre fare attenzione, le
location devono essere ben collegate e funzionali alle categorie
che le utilizzano. Il rischio è di comprare una cosa che diventa
obsoleta in 6 mesi, visto che si tratta di beni facilmente
replicabili». Infine, «centri commerciali e negozi sono stati
colpiti dal Covid e dallo smart working e oggi si compra a prezzi
bassi, ma vanno ristrutturati e anche qui bisogna giudicare caso
per caso», conclude.
pev
(END) Dow Jones Newswires
January 10, 2022 03:14 ET (08:14 GMT)
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