Deloitte: nella top 100 del lusso mondiale il 22% delle aziende è italiano
23 Novembre 2020 - 06:01PM
MF Dow Jones (Italiano)
Nella Deloitte Global Powers of Luxury Goods 2020, il 22% delle
aziende è italiano ma sono i super-gruppi internazionali a guidare
la crescita del settore.
Le 100 più grandi aziende di beni di lusso al mondo hanno
generato vendite per 281 miliardi di dollari nel FY2019, con una
crescita di 15 miliardi di dollari rispetto all'anno passato. A
tassi di cambio costanti, il tasso di crescita per i primi 100
player è stato del 8,5%, una lieve flessione di 1,1 punti
percentuali rispetto al picco di 9,6% raggiunto nel FY2018.
È quanto emerge dalla settima edizione del Global Powers of
Luxury Goods, lo studio annuale di Deloitte, che esamina e
classifica i 100 Top Player del settore Fashion & Luxury a
livello globale, sulla base delle vendite consolidate nell'anno
fiscale 2019 (che definiamo come l'esercizio di 12 mesi relativo
all'anno solare 2019) .
Per il terzo anno consecutivo, il quartetto dei migliori player
del lusso è composto dai colossi Lvmh Moët Hennessy Louis Vuitton
SE, Kering SA, The Estée Lauder Companies Inc. e Compagnie
Financière Richemont Sa. Nel FY2019, il gruppo L'Oréal Luxe
sostituisce Chanel al quinto posto in classifica; EssilorLuxottica
Sa rimane stabile al settimo posto, mentre The Swatch Group perde
due posizioni, scendendo al decimo posto.
È nel FY2019 che per la prima volta le vendite aggregate delle
aziende della Top 10 costituiscono più della metà delle vendite di
tutte le aziende nella classifica di Deloitte: il 51,2%.
Inoltre, i net profit delle 9 aziende su 10 che hanno reso
pubblico il dato, rappresentano a valore il 71,7% dei net profit
totali delle Top 100.
In generale, come negli anni precedenti, l'Italia con il suo
Made in Italy si conferma Paese leader nel settore, posizionando
ben 22 aziende tra le 100 che costituiscono la graduatoria . Di
queste, circa due terzi operano nel comparto dell'abbigliamento e
calzature, mentre il 23% appartiene alla categoria borse e
accessori, costituendo più della metà delle aziende nella categoria
stessa. La crescita delle vendite di beni di lusso delle nostre
aziende su base annua per il FY2019 è stato del 4,7%, una buona
ripresa rispetto alla crescita delle vendite pari a zero nel
FY2018.
EssilorLuxottica, che rimane stabile al settimo posto, è anche
quest'anno, l'unica azienda italiana presente in Top Ten e, insieme
al gruppo Prada e Giorgio Armani risultano essere i tre principali
player italiani in classifica e, in forma aggregata, rappresentano
quasi la metà delle vendite di beni di lusso realizzate nel FY19
dalle aziende italiane presenti nel ranking.
Moncler è complessivamente il brand con la performance migliore
nel corso degli anni: non solo è rientrato tra i Fastest 20 per
cinque anni consecutivi, ma nel FY2019 ha registrato anche il terzo
net profit margin più alto della Top 100, al 22,0%, dopo Vivara
(azienda brasiliana) ed Hermès. Anche Ermenegildo Zegna ed
Euroitalia hanno registrato una crescita delle vendite a doppia
cifra, tanto che quest'ultima è rientrata tra le 10 aziende a
crescita più rapida dello scorso anno.
Il FY2019 è stato anche l'anno in cui sei dei grandi marchi del
lusso italiano sono tornati a registrare una crescita positiva:
Giorgio Armani, Otb, Dolce & Gabbana, Ferragamo, Ermenegildo
Zegna e Twinset.
Pur essendo le più numerose, le aziende italiane della Top 100
realizzano solo il 12,4% dei ricavi totali globali, collocandosi in
quarta posizione dopo Francia (28,3%), Stati Uniti (18,3%) e
Svizzera (13,2%). E sempre la Francia, con solo nove aziende in
classifica, ha anche conseguito la migliore crescita nelle vendite
di prodotti di lusso nel FY2019, pari a 15,7%, quasi il doppio
della crescita dell'intera Top 100. Alcune delle più grandi società
di beni di lusso del mondo hanno sede in Francia, in primis Lvmh,
Kering e L'Oréal Luxe e tutte si collocano nella Top 5.
Quando si parla di net profit margin, è la Svizzera che con il
16,2% registra il risultato migliore rispetto agli altri paesi
rappresentati in classifica, seguita dalla Francia con il 15%.
L'Italia, con 5,6%, si colloca all'ultimo posto.
com/lde
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