Due offerte alternative: una con prezzo secco e l'altra dall'impegno finanziario maggiore, ma con assicurazione da riconoscere ai club per metterli al riparo dai timori di risultati negativi. A quanto Il Sole 24 Ore è in grado di ricostruire, è così che il consorzio capeggiato dal gigante del private equity Cvc si sarebbe presentato all'appuntamento delle offerte vincolanti per la media company della Serie A.

Il consorzio Cvc, Advent e Fsi ha dunque sottoposto due offerte al vaglio degli advisor della Lega Serie A. E in sostanza, rispetto all'offerta presentata in precedenza, sembra essere rimasto inalterato l'impianto industriale del piano con miglioramento su misure economiche e governance.

La prima offerta di Cvc prevede un "prezzo" secco di 1,6 miliardi contro lo schema precedente di 1,325 miliardi cui aggiungere 300 milioni di rinuncia ai dividendi per i primi anni. È poi prevista una linea d'anticipo di 1,1 miliardi erogabile al closing, con l'intento di garantire un'iniezione di ossigeno finanziario nel caso in cui si dovessero verificare eventi tali da mettere ancora di più sotto stress i club alle prese ora con un quadro difficilissimo, squassato dalla pandemia. In più il quadro si completa con un diritto di riacquisto futuro della quota del 10% da parte della Lega Serie A. L'equity effettivamente investito dal consorzio in questa offerta è pari a circa 1,2 miliardi: per un multiplo di 14 volte l'Ebitda (per usare un termine di paragone la Juventus F.C. ha un multiplo di 11 volte). Quanto alla governance il consorzio nominerebbe 6 componenti del cda su 13 oltre al ceo, con scelta del presidente demandata ai club, ma in un quadro di decisioni condivise.

La seconda proposta, alternativa, va incontro alla possibile preferenza per il meccanismo del minimo garantito. Così si arriverebbe a oltre 1,8 miliardi ma con 1,350 di prezzo cui aggiungere 500 milioni di assicurazione da riconoscere ai club per colmare il delta tra il minimo garantito e risultati negativi che farebbero scattare l'assicurazione.

Si dovrà attendere l'assemblea del 13 ottobre per capire chi la spunterà fra il consorzio capeggiato da Cvc e il tandem Bain Capital-NB Renaissance.

La cordata Bain-NB ha proposto una partnership con la costituzione di una società per la gestione dei diritti audiovisivi ("MediaCo") nonché l'acquisto per un periodo definito del 15% dei crediti futuri relativi ai diritti audiovisivi che saranno cartolarizzati. Bain e Nb hanno poi ridotto il numero degli anni di partnership dai 50 anni originariamente proposti (nell'offerta del 28 agosto) a 10 anni, estendibili, con il consenso della Lega e a fronte di un nuovo pagamento, per ulteriori 10 anni. In ultimo ci sarebbe la rinuncia agli utili nei primi 3 anni di rapporto.

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(END) Dow Jones Newswires

October 08, 2020 02:24 ET (06:24 GMT)

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