A causa del Covid le società industriali italiane del Ftse Mib hanno registrato nel primo semestre del 2020 un calo medio del fatturato di poco meno di un quarto, pari al -23%, e una frenata del risultato operativo di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

A scattare la fotografia è stata la sede italiana del gruppo internazionale Mazars (specializzato in servizi di audit, tax e consulenza), che ha analizzato i bilanci semestrali pubblicati dalle società individuate per calcolare gli effetti economici-finanziari derivanti dalla pandemia, escludendo le imprese finanziarie e quelle con sede all'estero (come Fca o Campari, che hanno sede in Olanda).

«Il Covid-19 ha avuto un impatto generale, in alcuni casi molto pesante, sulla situazione economica delle società al 30 giugno scorso, con il 60% degli emittenti che ha sofferto una riduzione dei ricavi nel primo semestre a cui si è spesso accompagnato un decremento della redditività», spiega Silvia Carrara, partner e responsabile funzione Technical Standards di Mazars, che ha curato lo studio assieme alle manager di Mazars Eleonora Trovati e Simona Giammaruto. Una situazione difficile e incerta, che ha portato le società industriali a scegliere la prudenza sul fronte dei dividendi, benché per le aziende analizzate non ci fosse alcun divieto a staccare cedole, come avvenuto per banche e assicurazioni. Dall'istantanea scattata da Mazars emerge in particolare che il 20% delle imprese campionate non ha proceduto alla distribuzione dei dividendi, revocando quanto già deliberato, mentre il 5% ha distribuito solo una parte della cedole annunciate.

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(END) Dow Jones Newswires

January 20, 2021 02:20 ET (07:20 GMT)

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