"La strada è una sola: è spingendo sulle rinnovabili che l'Italia può ridurre il rischio di esposizione alle crisi energetiche dovuti a dinamiche geopolitiche internazionali". Lo ha detto alla Stampa l'amministratore delegato e direttore generale di Iren, Gianni Vittorio Armani, spiegando quali sono gli argini che l'Italia può mettere ai rincari dell'energia elettrica e perché le bollette più pesanti che stanno gravando su imprese e famiglie dipendano direttamente dalla situazione politica internazionale, con ben pochi margini di manovra per le multiutility.

"Il caro bollette è evidenza di un problema geopolitico che conferma che la scelta di lungo termine del Paese di investire sulle rinnovabili è giusta. Le rinnovabili già prima della crisi erano la risorsa più economica. Inoltre possono rendere l'Italia indipendente dalle questioni geopolitiche -ha precisato Armani- Le aziende in realtà hanno negoziato l'energia molto prima. Difficilmente i nostri clienti del mercato libero, cioè quelli che non hanno la tariffa stabilita dall'Autorità e aggiornata trimestralmente, hanno avuto un impatto. Questo perché noi abbiamo negoziato l'energia molto prima e di fatto, se si confronta con gli aumenti, abbiamo fatto risparmiare nell'anno scorso ai nostri 2 milioni di clienti circa 270 milioni di euro".

E' necessario cambiare la negoziazione per ridurre i rischi delle fluttuazioni dei prezzi, "bisogna ragionare più sul lungo termine e le rinnovabili saranno essenziali proprio per questo, perché consentono tariffe più stabili. Oggi invece buona parte dell'energia viene negoziata addirittura ora per ora e questo espone moltissimo il mercato ai prezzi variabili".

Quanto al Pnrr, "è un'opportunità per il Paese per intervenire sull'efficienza delle infrastrutture, sulla produttività e sulla qualità della macchina pubblica. Ma se guardiamo al recente passato non è che mancassero i soldi, ma la capacità di fare investimenti. Manca una capacità organizzativa da parte della pubblica amministrazione di verificare cosa viene appaltato e realmente realizzato. In questo senso Iren può essere un partner ideale perché può investire in modo preventivo sulla progettazione, accelerare i processi di appalto e coinvolgere aziende locali accelerando l'utilizzo di questi finanziamenti. Tutto ciò in un contesto in cui buona parte delle istituzioni italiane non riusciranno a utilizzare i fondi europei, quindi chi riuscirà a organizzarsi per essere più efficace attirerà maggiori risorse nelle proprie aree".

Iren ha appena concluso l'acquisizione di un parco fotovoltaico in Puglia: "investire nelle rinnovabili è in linea con quello che deve fare il Paese, è importante che Iren segua le indicazioni del mercato energetico nazionale. Entriamo nelle rinnovabili tardi, anche se c'è ancora tantissimo da fare. Il nostro interesse -ha continuato il manager- è perseguire operazioni in cui ci sia potenzialità di sviluppo, abbiamo chiuso un accordo che prevede anche la collaborazione su ulteriori autorizzazioni. L'operazione viene poco dopo la presentazione del piano, quindi è una dimostrazione della capacità dell'azienda di realizzare gli obiettivi che si pone".

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(END) Dow Jones Newswires

January 21, 2022 02:59 ET (07:59 GMT)

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