"Stiamo assistendo ad un cambiamento strutturale nell'industria energetica a seguito della pandemia Covid-19 che ha colpito l'economia globale e la società in generale. Insieme alla volatilità dei prezzi del petrolio, sta determinando un'enorme accelerazione del settore nel percorso verso la transizione energetica".

Lo ha affermato Fabrizio Botta, manager Global Strategy, Commercial and Tendering della Divisione E&C Onshore di Saipem nel corso del Webinar tenutosi oggi in occasione della conferenza "The New Energy Mediterranean"dal titolo: "New Strategic Priorities for the Energy Industry in a post Covid Environment".

"La crisi del coronavirus accelererà la transizione energetica a favore del gas nel mix energetico, in particolare del GNL, come prodotto intermedio verso modi ancora più sostenibili di produrre energia. Tuttavia, anche nelle realtà in cui la penetrazione delle energie rinnovabili è più forte, la quota oil & gas nel mix energetico resta tra il 30 e il 50%, in uno scenario in cui la domanda di energia sarà comunque crescente. Ciò implica che l'oil&gas nei prossimi anni debba puntare in ogni caso a nuovi investimenti. Più l'industria ritarda tali investimenti più rischia di raggiungere uno squilibrio tra domanda e offerta, comportando un rischio per l'intero sistema energetico, che necessita di risorse come il gas naturale, per stabilizzare la produzione intermittente da energie rinnovabili, e per produrre l'energia necessaria a coprire la domanda in crescita dettata da un miglioramento della qualità della vita e un aumento della popolazione soprattutto nei paesi in via di sviluppo", continua Botta.

E conclude: "In uno scenario caratterizzato a livello globale dall'incertezza, in Saipem vogliamo avere un ruolo di primo piano, per questo abbiamo individuato 4 priorità che rispondono anche alle esigenze nascenti dei nostri clienti. La prima di queste priorità è il gas naturale: stiamo pensando a soluzioni che implementino le potenzialità del gas naturale riducendo le emissioni di CO2 e che in futuro potrebbero offrire una decarbonizzazione su larga scala. Poi ci sono le Energie Rinnovabili, soprattutto Eolico Offshore e Solare con margini diversi rispetto ai tradizionali segmenti oil&gas, ma con volumi enormi, profili di rischio inferiori e cicli dei progetti più brevi. La terza priorità è l'idrogeno nella cui catena di valore abbiamo una significativa esperienza sviluppata attraverso la raffinazione e la petrolchimica. La nostra strategia si basa su una combinazione di idrogeno verde accoppiato con soluzioni energetiche nelle rinnovabili offshore. Infine, la quarta priorità è la cattura e lo stoccaggio del carbonio in grandi quantità. Esistono già alcune tecnologie, come il trasporto di CO2 tramite oleodotti. Attualmente ci sono più di 6.500 km di gasdotti CO2 in tutto il mondo. Tuttavia, in termini di trasporto, ad esempio tramite navi, e di stoccaggio, possono ancora essere compiuti molti passi in questa direzione".

com/fch

 

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September 24, 2020 09:58 ET (13:58 GMT)

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