"L'influenza internazionale dell'Italia molto dipende ancora oggi dalla capacità di generare ricchezza per sé e per i partner, di assicurare approvvigionamenti energetici a prezzi convenienti per le nostre imprese di ogni dimensione, di competere ad armi pari sui mercati esteri. L'energia, come negli anni '50 e '60 del novecento, rimane una posta in gioco prioritaria per gli equilibri regionali e mondiali. Ma, alla sua dimensione di competizione per le risorse fossili tradizionali, esemplificata nella contesa sui nuovi giacimenti di gas naturale nel Mediterraneo orientale, si è aggiunta la corsa al dominio delle rinnovabili, dell'idrogeno. Il petrolio del futuro".

E' quanto si legge in un articolo di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, per il sito di Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, che ripercorre la storia di Enrico Mattei. "Da ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, voglio riaffermare che l'Italia c'è, conta ed è rispettata sulla scena internazionale, a cominciare dallo spazio comune del Mediterraneo allargato - sottolinea -. Abbiamo risorse e assetti. Mettiamo sul tavolo capacità addestrative, una riconosciuta perizia nei programmi di consolidamento istituzionale, di riforma dell'economia e del welfare. Offriamo cooperazione in campo sanitario, energetico, scientifico e culturale. Disponiamo di capitale diplomatico e dinamismo economico-commerciale, che la Farnesina ha ulteriormente rilanciato, acquisendo le competenze sul commercio internazionale".

"La lungimiranza di Mattei è viva e presente in tutto questo. Ci fornisce una traccia che vale oggi come allora - conclude Di Maio -. Ci sprona a fare sempre meglio e a trarre il meglio dal nostro straordinario potenziale".

gug

 

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November 27, 2020 06:01 ET (11:01 GMT)

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